Il ritratto del calciatore giapponese per antonomasia. Hidetoshi Nakata, icona e alfiere dell’intero Sol Levante, adottato dall’Italia.
Pablo Daniel Osvaldo. Due nomi ed un cognome che riportano alla mente grandi acrobazie, dentro e fuori dal campo. Peccato, perché forse ha lasciato andare via una carriera. Forse in rovesciata.
If you need me call me no matter where you are, no matter how far…
Così cantavano Marvin Gaye e Tammi Tarrel nella loro Ain’t no mountain high enough. Impossibile sapere se queste parole abbiano risuonato anche nella testa di Cesare Prandelli, al momento della chiamata d’aiuto arrivata dalla tanto amata Firenze. Sta di fatto che rappresentano un’ottima colonna sonora al ritorno del tecnico lombardo sulla panchina della Fiorentina.
Ci sono partite che sembrano durare un’eternità, incontri che non sembrano avere un termine. Sfide che durano “una vita”, dove ogni azione compiuta può avere delle conseguenze irreparabili. Il karma, nella religione e nella filosofia indiana, incarna più o meno questo: il frutto delle azioni di un essere vivente può determinare una diversa rinascita nella gerarchia degli esseri ed un diverso destino nella vita successiva. Anche nello sport esiste implicitamente il concetto di karma e, probabilmente, il 20 ottobre 2013 ci sono stati degli eventi che potrebbero essere tranquillamente ricollegati a tale legge. Fiorentina-Juventus è stata la partita che, per i tifosi viola, è stata decisa e ricondotta sui giusti binari da una giustizia divina, portando Firenze in estasi per un intero pomeriggio (e, forse, anche qualcosa in più).
“Togliti quella maglia e vattene da Firenze”, minacce sui profili di Lorenzo Chiesa, fratello minore di Federico e giocatore della Primavera viola. Non è la prima volta che sui social gli utenti (tifosi?) perdono completamente la testa. La situazione a Firenze è sfuggita di mano, ma non è un problema circoscritto al capoluogo toscano. Questa cattiveria gratuita la ritroviamo ogni giorno, in tutta Italia, in tutti gli stadi.
Il viaggio per le Vie del Calcio non si ferma. Il nostro treno risale l’Italia fino alla Toscana, a quella che ad oggi viene definita dalla Lonely Planet una delle dieci migliori destinazioni europee. Siamo in arrivo alla stazione di Santa Maria Novella: preparatevi a scendere e camminare lungo le vie della Bella Firenze.
La Fiorentina rimane al palo, come il pallone (probabilmente l’ultimo in maglia viola) colpito da Federico Chiesa al respiro conclusivo di una partita spenta.
Il calcio è passione e la passione è donna, non c’è da stupirsi quindi se il pallone è anche rosa. Ma andiamo con ordine.