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CALCIO ESTERO CALCIOMERCATO

Shopping a Southampton e Leeds, ultime in classifica

Con giugno si avvicina il tempo del calciomercato ma anche quello dello shopping falso e annoiato, e ora più avanti capirete a cosa mi sto riferendo. Voglio dire, a giugno si gira per i negozi e per il calciomercato perché è aria di estate e c’è un attimino di pausa, magari. E vendono tutti i costumi ed i cappelli e gli ombrelloni gialli e le mezzali; le solite cose estive. Sembra sempre che tutti debbano comprare tutto ora, ma alla fine si va per luglio con gli acquisti.

A proposito di estate, in effetti il calciomercato di giugno è un po’ come andare a pescare da soli e tornare a casa senza cena, ma che forse puoi dire “ora ho capito come fare le prossime volte”. Ad esempio, io ho un amico che si chiama Alter e gli piace pescare da solo (sono serio, giuro). Dovreste sentire la mia storia.

Tutti dicono che il mio amico Alter è un disadattato, quando ad Alter, almeno, piace andare a pescare al lago. Poi Alter crede che la gente lo definisca “disadattato” perché a lui piace andare a pescare al lago con il retino. Se lo è messo in testa ed è un guaio, quando in realtà non è per quello che la gente dice che Alter sia un disadattato. Secondo me, la gente crede che Alter sia un disadattato perché al lago lui pesca le paperelle. E se mai me lo chiedeste, per me il calciomercato di giugno è un po’ così.

Non ci tiri fuori mai quasi niente dal calciomercato di giugno, ma almeno capisci come muoverti, o più spesso scopri come non dovresti muoverti. Sondando le quote di ingaggi e cartellini. Anche se, dopotutto, non è così per tutti.

Ci sono sempre le big, i grandi club con tutti i giocatori accostati che, anche se daranno gli annunci ufficiali per luglio, sembrano non avere problemi in senso di paletti finanziari e budget, e sembrano poter firmare un po’ tutti. Sentono di trattare senza limiti e il loro mercato sembra quasi, soltanto, in un verso: in entrata. E invece dall’altra parte, ci sono club che a fine stagione si ritrovano in ultima e penultima posizione, come il Southampton ed il Leeds in Premier League, e sembrano andare soltanto verso un mercato in uscita. Funziona così.

Questi due club hanno fallito alla stra-grande durante l’annata appena terminata, ma le due rose sono tutt’altro che robaccia. Del resto la Premier League è il miglior campionato al mondo e, paradossalmente le ultime in classifica con statistiche terribili, altrove, magari, avrebbero trovato altri posticini non così male. Anche perché, se parliamo di rose, Southampton e Leeds non erano quanto di peggio c’era in giro nella prima divisione inglese. Sicuramente non erano organizzate, ma non erano malaccio, specie sui potenziali individuali. Anzi, in Inghilterra tutti i club possono permettersi di schierare già calciatori di grande spessore, e Southampton e Leeds hanno proprio pagato i loro “esperimenti” acerbi, in ottica futura, mentre altre squadre erano ben più pronte.

In effetti, questo articolo vorrebbe essere un po’ uno sponsor a comprare calciatori da queste due squadre. Perché, davvero, con molti ora converrebbe.

mischia in area tra leeds e southampton
Vortice di maglie in Leeds – Southampton. (Photo by OLI SCARFF/AFP via Getty Images – OneFootball)

Trovate un po’ di tutto tra Leeds e Southampton. C’è anche chi parte da richieste altine. Ma non tutti i giocatori di Premier League level sono disposti a giocarsi le proprie carte nella selvaggia Championship, e molti talenti potrebbero partire come dei sacrificati.

Insomma, ora è giugno e si possono scatenare alcune fantasie di mercato su giocatori ora caduti in Championship, e senza vergogna. State sicuri, non lo diremo a nessuno.

Le vetrine di Southampton

Dai modellini del Titanic – che infatti salpò da Southampton – alle statuette con la molla e le teste di Van Dijk e Manè, ai souvenir del Sea City Museum ai giornali disfattisti che scrivono dei Saints ultimi in classifica a 25 punti. Si può comprare a Southampton: club di ragazzi promettenti schierati in anticipo sui tempi e di molte comparse.

Squadra che ha subito tantissimo dietro in tutta la stagione, con un reparto offensivo che non è mai riuscito ad imporsi ai livelli della Premier ed ha costretto i compagni di dietro ad una quantità eccessiva di chiusure. E quindi, per tutti i gol subiti ce ne sono tantissimi evitati, ed anche i numeri statistici sono veramente catastrofici: 73 reti subite.

Nonostante tutto ciò, impossibile non segnalare come un must see il difensore tedesco Armel Bella-Kotchap, nato nel dicembre del 2001. Calato con l’andare della stagione, è comunque nel giro della Nazionale e sembrava essere destinato ad entrare nelle rotazioni solamente qualche mese fa (poi l’avvento di Malick Thiaw ha confuso le gerarchie). Difensore fisico, ma fisico come veramente ne esistono una manciata, è anche dotato di una buona tecnica di base e di una discreta velocità. Descrizione perfetta, insomma, per l’interpretazione moderna del ruolo. Bella-Kotchap ha già dimostrato tantissimo e spesso è stato l’unica ancora difensiva di una squadra che ha subito violenti scossoni, al di là dei numeri. Il tedesco è sicuramente il giocatore più conveniente per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo nel Southampton: i Saints potrebbero venderlo per una cifra sui 20 milioni di euro o poco più, stando a numerosi rumors.

Bella-Kotchap nella sfida tra southampton e city
Armel Bella-Kotchap contro Erling Braut Haaland in Manchester City – Southampton. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images – OneFootball)

Nello stesso ruolo c’è anche il ghanese Mohammed Salisu, difensore classe ’99 molto simile a Bella-Kotchap nelle chiusure, ma più avvezzo a disattenzioni. In più del collega tedesco, Salisu conta anche un’esclusione dalla prima squadra nel mese di marzo a causa del suo “scarso impegno”, stando a quanto riportano i giornali locali. Il ghanese resta comunque, per i mezzi fisici e tecnici, potenzialmente, una macchina perfetta. Nel ruolo di terzino destro è dato in partenza anche Kyle Walker-Peters, ventiseienne habitué della Premier, già avvicinato a molti altri club. Al contrario dei due centrali di difesa, il prezzo di Walker-Peters potrebbe non essere proprio “in ribasso”: pochi mesi fa si partiva da una cifra sui 30 milioni di euro per trattare. Non propriamente un affare, forse, stavolta.

Invece, il gioiello del club è senza dubbi Romeo Lavia, che è andato a scuola con Guardiola nel Manchester City, ed è un classe 2004. Regista davanti la difesa, molto precoce, non sono mancate le sue sbavature nella pessima stagione del Southampton, ma almeno è stato titolare con continuità. Insomma, ha conosciuto quella sensazione mistica. Acquistato dai Citizens per una mega-cifra sui 35 milioni quest’estate, potrebbe essere ceduto ora a molto meno. Interprete dinamico con una visione di gioco purissima che, facile rischiare la chiamata, diventerà uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Sicuramente Lavia sta ancora imparando a battagliare in mezzo al campo ed a migliorare qualche difetto di posizione, eppure è impossibile immaginarsi un calciatore così – in via di sviluppo – lontano dai livelli più competitivi. Privilegiato tra gli aspiranti rappresentanti dello sturm und drang, elegante e burrascoso, pulitissimo, semplicemente, il materiale più importante di Southampton.

Si passa per Carlos Alcaraz che, sì, si chiama come il tennista. Centrocampista polivalente classe 2002 che, dal Racing in Argentina, ci ha messo ragionevolmente qualche mese ad adattarsi alle routine da campo europee. Considerato in patria come uno dei talenti più importanti del panorama albiceleste, ha effettivamente avuto troppo poco tempo dalla sua parte, unica colpa. Anche perché, in effetti, i suoi 4 gol in campionato nella casella delle statistiche li ha lasciati, in pochi mesi. Potrebbe davvero essere la steal più furba in zona Southampton, e l’impressione è che il ragazzo di La Plata sia ancora tutto da scoprire.

Proseguendo, impossibile non citare il capitano del Southampton tra i giocatori in vetrina. James Ward-Prowse, 9 gol in Premier League da centrocampista, leader dei Saints praticamente in tutte le più disparate categorie del gioco. Per molti, il miglior tiratore su calcio di punizione al mondo. Ventotto anni ed una sola rete dal record di David Beckham di centri (18) da calcio piazzato in Premier League. Allo stesso tempo, stando a quanto riporta l’esperto di calciomercato Ekrem Konur, un cartellino che sosta sui 52 milioni di euro, davvero tanti. Insomma, strappare quel veterano di Ward-Prowse al Southampton, forse, non sarebbe una mossa per uomini poi così svegli come potevano credere molti.

Ward-Prowse mentre calcia una punizione con il southampton
Ward-Prowse punisce il Chelsea su calcio piazzato. (Photo by GLYN KIRK/AFP via Getty Images – OneFootball)

La lista prosegue: c’è Mislav Orsic che è arrivato a gennaio, quello che ricorderete con la maglia della Dinamo Zagabria e che in Inghilterra non è mai entrato nelle rotazioni. Dopo soli sei mesi, il croato è già un esubero. C’è Joe Aribo che i Glasgow Rangers ricordano come un eroe e c’è anche un profilo più esperto come il norvegese Mohamed Elyounoussi che potrebbe fare al comodo di tanti, c’è Kamaldeen Sulemana che va a mille all’ora ed è un esterno d’attacco del 2003, ma è anche acerbo da morire, ancora. C’è Moussa Djenepo che quest’anno ha deluso tutti e gioca a sinistra, ma ha anche il vizio di fare gol molto belli come questo contro il City (con il completo benestare di Stefan Ortega, in porta) e c’è il nove di riferimento Che Adams, già memorabile nella formazione titolare della Scozia.

Per finire, però, l’attaccante che fa più gola è il 2002 Sekou Mara, ex Bordeaux. Si tratta di una punta capace di giocare un po’ ovunque, di un grande senso estetico, molto bravo a ricamare in rifinitura e ben capace di dialogare con i compagni. Questo centravanti francese quest’anno si è visto molto poco, ed in effetti è davvero-davvero acerbo in zona gol, ma sembra uno di quei talenti con dei fondi tecnici più o meno, o quasi, illimitati. Uno di quei ventenni che, con il tempo, possono solo migliorare tantissimo. In molti, in Inghilterra, attendevano un’evoluzione decisa da parte di Mara per la prossima stagione di Premier. Magari non tutto è andato secondo le attese, ma non è di certo troppo tardi.

Affari a Leeds, West Yorkshire

Il caro Leeds, i Peacocks dei 31 punti in campionato e dei tantissimi cognomi americani così ricorrenti, marchiati USA. Squadra che dà il meglio di sé dal cerchio di metà campo in su, questa volta la spaccatura è abbastanza netta. In avanti troviamo molti spunti interessanti con calciatori decisamente intriganti, mentre dietro le cose sono andate diversamente.

A Leeds la retroguardia ha assorbito più gol di qualsiasi altra squadra di Premier League: siamo a 78 reti subite. In effetti, stavolta la difesa offre poco in quanto a interpreti interessanti da pescare sul mercato.

A sceglierne uno, probabilmente, si farebbe il nome dell’olandese Pascal Struijk, classe ’99. Terzino sinistro dalle preferenze per la fase offensiva, alto 190 centimetri. Le sue sovrapposizioni in avanti sono state alcune delle poche certezze di un club che è cambiato continuamente, negli interpreti e nelle scelte. A livello statistico, però, Struijk conta soltanto 2 gol e 1 assist, a dire la verità, però quel suo contributo non è quasi mai mancato. Altri nomi rilevanti nel reparto potrebbero essere, altrimenti, quelli di un ex Betis Siviglia in cerca di rilancio come Junior Firpo, o del tedesco Robin Koch, difensore di piede destro, e si può citare anche il danese Rasmus Kristensen, terzino sulla corsia destra.

Un bel nome: in mediana corre Tyler Adams, senatore del made in USA, punto fermo della squadra se ce ne è uno e, sommariamente, nel cuore di ogni tifoso generico. Giocatore di spirito, prezioso, anche carismatico, un classe ’99 che probabilmente farebbe bene un po’ in qualsiasi squadra. Sa farsi apprezzare come pochissimi per il suo lavoro in interdizione ed ha dimostrato, pur essendo nato nel continente del soccer, di capire troppo bene il gioco fornendo verticalizzazioni sempre molto rapide. Insomma, il classico schermo davanti la difesa più dinamico che fisico, che impazzisce un po’ per sdoppiarsi in entrambe le fasi e dà un po’ tutto. Il periodico Bolavip scrive di una clausola di 30 milioni, attivata al momento della retrocessione in Championship. Inoltre ci sarebbero già Manchester United e Aston Villa alla finestra. La sensazione è che chi ci farà un pensierino non se ne pentirà.

Tyler Adams at work. (Photo by Justin Setterfield/Getty Images – OneFootball)

Mentre Weston McKennie è tornato alla Juventus senza scalfire più di tanto le sorti del club del West Yorkshire e Marc Roca non riesce ad imporsi in campo, il Leeds è fin troppo fornito più in avanti. Sulla corsia sinistra c’è il ’96 Jack Harrison che con la maglia dei Peacocks, l’anno scorso, si era presentato con 8 gol in Premier, mentre questa stagione ha rallentato il passo con 5 marcature e 7 assist. Esterno completo su più fronti, palleggiatore convinto, per lui però sembrerebbe esserci un destino da istituzione del club, e presto dovrebbe arrivare il prolungamento del contratto. Insomma, un trasferimento di Jack Harrison sembrerebbe un’ipotesi lontana.

Al contrario, sempre molto desiderato in ottica di calciomercato, quella scheggia pazza del colombiano Luis Sinisterra, ventitré anni. Quest’anno soltanto 5 gol in Premier ed uno scarso minutaggio, mentre la scorsa stagione erano 12 le reti in maglia Feyenoord. Acquistato nello scorso luglio per 25 milioni di euro, questo giocatore dal baricentro basso e con un grande cambio passo potrebbe partire per molto meno. Complicato credere che un giocatore così corteggiato, che a Leeds non ha mai trovato la sua dimensione, abbia voglia di misurarsi con la Championship. Davanti a lui molte strade, e le cifre per un investimento non sarebbero poi così proibitive.

Gli esterni sono tantissimi: c’è Daniel James, il velocissimo ex Manchester United ormai lontanissimo da quelle antiche prospettive di gloria assoluta. C’è Joe Gelhardt, gemma ed esteta aggraziato sconosciuto ai più, passato al Sunderland negli ultimi mesi, ventunenne che ora dovrebbe trovare più responsabilità con la maglia dei Peacocks. Soprattutto c’è Wilfried Gnonto, che quando è stato chiamato in causa ha risposto sempre presente. Anche se, c’è da ammettere che per il “predestinato di Mancini” non sembrerebbe proprio esserci l’aria di una cessione: il Leeds sembra crederci e non vorrebbe privarsene, infatti. D’altronde, anche per lui, ci sarebbero già tante squadre interessanti.

Joe Gelhardt in progressione. (Photo by Ben Hoskins/Getty Images – OneFootball)

In particolare, un trequartista molto intrigante che quest’anno ha deluso molti dopo una partenza ben più positiva, è Brenden Aaronson. Anche lui americano, nato in quel bel posto che è il New Jersey. Si tratta di uno di quei pochi giocatori sopravvissuti, di una certa razza: quelli sempre composti, eleganti, pensatori, raffinati. Questo ragazzo americano del 2000 è stato pagato 33 milioni di euro dodici mesi fa, prelevato dal Salisburgo, anche perché – in effetti – gli occhi avrebbero consigliato così a chiunque, ma finora ha fatto molta fatica a sporcarsi nelle pieghe del gioco. È un po’ un puro, lui, ed in Premier League proprio non si è trovato, segnando a malapena 1 gol e 3 assist sul suo personalissimo tabellino di fine stagione. Giocatore tutto da ritrovare e probabilissima minusvalenza al momento, sciacallare Aaronson potrebbe essere una dolce scommessa per chi ama un calcio più idealista.

E poi, l’ultimo dei grandi interpreti capaci di giocare dietro le punte nel Leeds, ovvero Crysencio Summerville. Il giocatore più conveniente, in relazione al prezzo, tra tutti quelli nominati in questo articolo. È un’ala destra speciale che può giocare anche a sinistra, dotato di un destro molto pericoloso da fuori area, ma soprattutto di un’esplosività clamorosa in corsa. Si tratta di uno di quegli atleti molto tecnici nei fondamentali che, in più, con pochi passi, riescono a raggiungere dei cambi di velocità vertiginosi. Questo ragazzo olandese, classe 2001, ha giocato solamente 11 partite da titolare e segnato 4 gol. Spesso è stato impiegato lontano dalla porta o in posizioni fantasiose un po’ troppo centrali, senza trovare grossa continuità di ruolo. Al momento, gli olandesi di FC Update segnalano gli interessi di PSV, Lipsia e Aston Villa (che, sì, vorrebbe tutti). Il Leeds starebbe domandando appena 15 milioni di euro, circa.

Summerville sfida James Justin. (Photo by GEOFF CADDICK/AFP via Getty Images – OneFootball)

Sicuramente ci sono le punte di professione: Rodrigo Moreno (32 anni) e Patrick Bamford (30 anni) sono profili di grande esperienza, ed anche di una certa fama. Specialmente Rodrigo potrebbe partire che, di certo, non sarebbe una riserva sgradita per un club più grande. Ma non sono mai quanto di più interessante c’è nella posizione del nove, a Leeds.

In effetti, il giovane centravanti francese Georginio Rutter, pagato 28 milioni di euro dall’Hoffenheim in inverno, potrebbe farvi impazzire o potreste odiarlo. In Premier League, per lui, soltanto 263 minuti giocati con il Leeds che, a dire la verità, ha trovato molte difficoltà ad inserire in rosa i nuovi acquisti di gennaio, in generale. Rutter è un altro giocatore molto generoso dal punto di vista estetico, ma non come gli altri già citati. È una punta molto particolare, perché più che alla concretezza (l’anno scorso in Bundesliga segnò comunque 8 gol) si è votato alle giocate di gambe. Nonostante il ruolo da nove, in rete, lo trovate etichettato come dribbler o skiller. Insomma, prima di andare a dormire potreste vedere i suoi doppi passi o le sue serpentine con le spin, qualche volta.

Conclusioni dogmatiche

Infine, c’è da segnalare che paradossalmente gli attaccanti delle retrocesse di Premier League hanno un valore di mercato analogo a quello delle buone mezze punte di Serie A. Se avrete pensato a questo e vi sarete un po’ sorpresi, beh, non avete avuto tutti i torti.

Semplicemente, è un discorso di potenziale, per cui questi due club che avevano potenziali anche superiori ad altre concorrenti sono arrivate dietro. Un po’ a causa di una netta disorganizzazione difensiva, un po’ perché per investire su giocatori molto giovani hanno posto un pochino il presente su un secondo piano. Un po’ perché hanno idealizzato la costruzione del club affidandosi a correnti filosofiche differenti.

Insomma, come si annuncia da un po’, ormai nel calcio si sta pagando tanto il potenziale, mentre il presente rimane un pochino più snobbato.

A voi la scelta se tutto questo sia giusto, e se sia corretto programmare lo sviluppo di un club affidandosi a quali criteri. Decidete voi quale merita di essere il destino giusto e la strada giusta.

Per chiuderla un po’ in caciara, credo che potremmo aggiungere appena:

Sappiamo cosa siamo, ma non sappiamo cosa potremmo essere.

Amleto, William Shakespeare

Autore

Sono stanco di guidare gli ufo la notte.

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