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VIE DEL CALCIO

Vie del Calcio: Cittadella

Il nostro percorso attraverso le principali città calcistiche ci trova immersi alla scoperta di una piccola realtà dal fascino tutto medievale. Potremmo quindi dire che immersi non è il termine più adatto; catapultati andrà benissimo. Ci troviamo a Cittadella, un comune di ventimila abitanti a nord della provincia di Padova e poco distante dal bellissimo centro artistico di Vicenza.

Visitare Cittadella prima del vostro rituale appuntamento allo stadio la domenica, non vi porterà via lo stesso tempo che richiederebbe un tour in un grande centro, e questo potrebbe già essere un punto a favore. Se le visite venete per voi sono un habituè, non vi regalerà particolare stupore imbattervi nell’ennesima città murata della regione. Ciò che invece vi sorprenderà, sarà scoprire che le mura così alte e maestose che avvolgono paternamente la città sono interamente percorribili.

“Oltre le mura c’è di più”, direbbero Sabrina Salerno e Jo Squillo in una versione rivisitata di Siamo Donne. Oltre il confine medievale, infatti, scoprirete non solo la città d’arte, ma anche il perfetto esempio di un luogo a metà via tra i principali punti di interesse regionali, che rivisita a modo suo la tradizione.

Camminamento di Ronda

Le mura cittadellesi risalgono al 1220 a.C e grazie ad un immenso lavoro di restauro concluso nel 2013, sono totalmente percorribili a partire da Porta bassanese. Dovete sapere che Cittadella è una città facilmente raggiungibile da qualsiasi altro centro urbano veneto. In mezz’ora di auto è possibile raggiungere il vicentino, il padovano. Aggiungendo qualche chilometro, anche la bellissima Treviso. Ancor più vicini sono luoghi come Bassano del Grappa, Castelfranco, Asolo. Per questa ragione geografica, le quattro porte che danno il benvenuto in città portano il nome dei luoghi verso cui si rivolgono: troveremo quindi Porta Treviso, Porta Padova, Porta Vicenza e Torrione Porta Bassanese.

Da qui inizia il nostro Camminamento di Ronda attraverso due chilometri di percorso. Se credete si tratti di una semplice passeggiata, vi sbagliate per diverse ragioni: la prima è che questa scampagnata di salute è unica nel suo genere in Europa. Non in Spagna, non in Grecia e nemmeno in Inghilterra. L’unico camminamento di ronda su tutte le mura d’epoca si può fare solo a Cittadella. Il secondo motivo è che durante il percorso avrete modo di fermarvi e visitare le stanze di rievocazione  medievale, o i due musei dell’Assedio e quello Civico Archeologico.

Un’esperienza a trecentosessanta gradi, condita da una vista suggestiva sugli edifici interni e i monti circostanti che vi faranno percepire di aver speso meritatamente i vostri soldi. Una postilla per gli infortunati della domenica: hai stirato il quadricipite femorale e di camminare troppo non ne vuoi sapere? Sappi che l’amministrazione ha pensato anche a te, dandoti la possibilità di noleggiare una piccola barca per circumnavigare la città da un’altra prospettiva.

Un salto nella Cittadella artistica: Palazzo pretorio

In qualsiasi città d’arte che si rispetti, i luoghi che esprimono il potenziale di questo aggettivo non possono mancare. Il nostro itinerario continua nei perimetri di Palazzo Pretorio, antica sede dei podestà padovani prima e veneziani poi. Luogo incantevole, che rispecchia il patrimonio culturale della città, all’interno del quale avrete la possibilità di immergervi in mostre temporanee di arte contemporanea. Nel 2019, il palazzo ha beneficiato di un restauro che, attraverso la rimozione di strati di intonaco risalenti ad epoche diverse, ha fatto riemergere antichi affreschi e decori quattrocenteschi. Un’operazione da mezzo milione di euro, segno della volontà dell’amministrazione di non badare a costi quando si tratta di valorizzazione del patrimonio artistico.

Quando vi troverete nelle prossimità del palazzo, rimarrete affascinati dal portale in marmo rosato che accoglierà la vostra visita. Non è possibile stabilire a priori cosa troverete una volta arrivati sul posto, ma consultando anticipatamente il sito della Fondazione Culturale di palazzo Pretorio avrete modo di capire che genere di esposizione ospiti in quel momento lo spazio. L’unica certezza è che si tratti sempre di eventi di alto livello, organizzati da giovani architetti grafici ed esperti made in Cittadella.

Il Palazzo Pretorio di Cittadella
Palazzo Pretorio (Foto: Visit Cittadella)

La Piccola Fenice cittadellese, il Teatro Sociale

Considerata la distanza dal capoluogo padovano, la bellezza inusuale per un luogo che – per distanza – è considerato periferia, Cittadella ci regala la sensazione di essere l’ottava provincia veneta. Tutto sommato, pur dimensionalmente piccola, quelle mura così alte non fanno che avvalorare questa sensazione. Eppure ci troviamo pur sempre in un territorio a giurisdizione padovana, e la storia del Teatro sociale ve lo ricorderà. Questo edificio vede la luce negli anni ’20 dell’800 per mano di Giacomo Bauto e Francesco Cibale, con il contributo di Giuseppe Japelli, colui che diede vita celebre bar senza porte nel cuore del padovano.

Nel complesso, il Teatro non è molto grande. Vi darà l’idea di essere all’interno di una piccola ed accogliente bomboniera, dove poter godere di musica e spettacoli inscenati molto frequentemente (pre-Covid, purtroppo). L’acustica è perfetta, e l’atmosfera potrebbe riaffiorare alla vostra mente ricordi veneziani. Gli affreschi, infatti, sono figli dello stesso pennello che ha reso il Teatro la Fenice, nel cuore della Serenissima, il luogo suggestivo che rappresenta tutt’ora. Tuttavia, moltissimi affezionati e visitatori attenti, definiscono il gioiellino la versione ridimensionata dell’edificio veneziano.

Nella Cittadella da bere

Un pit stop obbligatorio è senza ombra di dubbio anche questo. Il termine ombra sembra essere molto calzante in questo contesto, considerando che in dialetto veneto significa bicchiere di vino. 

Come ben saprete, in Veneto il momento dell’aperitivo è sentito e percepito a tutti gli effetti come una sfumatura significativa della cultura locale. In ogni città, la possibilità di bere un ottimo spritz senza spendere un occhio della testa, come spesso accade altrove, è la regola. La ricetta dello spritz ha smantellato qualsiasi confine regionale e nazionale, dunque non è una reale novità recarsi in Veneto a godere addizionalmente di questo rituale. Ciò che invece non esiste altrove, sono alcuni drink da aperitivo che difficilmente troverete altrove. Vi dice nulla il Mezzo e Mezzo Nardini? E il Mesoevo?

Il primo è un antico cocktail prodotto dalla più vecchia distilleria d’Italia con sede a Bassano del Grappa, mentre il secondo è l’oggetto d’interesse della nostra tappa tra le mura di Cittadella. Che abbiate letto o meno Hemingway, sono sicura che una nozione nella vostra memoria sia chiara: l’amore mai nascosto dello scrittore per gli alcolici. Nel racconto “La scomparsa di Pickles McCarty”, l’autore statunitense scriveva:

Ma hai tu mai visto il sole sorgere, almeno una volta, dal Monte Grappa, o sentito, nel sangue dentro di te, il crepuscolo di giugno sulle Dolomiti? o gustato il liquore Strega a Cittadella?

Da qui nasce l’idea del titolare del Cafè Milano di creare Mesoevo – che in italiano significa Medioevo -, il collaudato cocktail cittadellese che utilizza il tanto amato liquore Strega di Hemingway alla formula del Mezzo e Mezzo Nardini con seltz e menta fresca. Capirò se anche voi ora sarete portati a credere ad un complotto dei poteri forti per oscurare il vero luogo di nascita dell’autore di “The man and the sea”. 

Spritz sotto le mura a Cittadella
Uno spritz sotto le Mura (Foto: Vivi Cittadella)

Stadio Piercesare Tombolato

Pur così piccola, questa città non smette ancora di stupirci. A Cittadella si respira calcio a trecentosessanta gradi, e l’esistenza di due squadre maschili e femminili militanti nella stessa categoria ci regala un’idea più accurata di questa sentenza.

Protagonista di questa attitudine cittadina verso la palla tonda è l’impianto Piercesare Tombolato, intitolato ad un ex giocatore granata deceduto giorni dopo uno scontro di gioco con un avversario del Padova Calcio. Lo stadio è stato lo sfondo di vittorie e sconfitte dei cittadellesi che hanno contribuito ad una lenta ma costante crescita della società. Con la prima storica promozione in Serie B, il Citta abbandona momentaneamente casa per disputare i match all’Euganeo, arena al tempo più consona per disputare un certo tipo di partite. Negli anni il Comune, proprietario dell’infrastruttura, opera ristrutturazioni e ampliamenti che vedono l’ultimo nel 2015, con l’inaugurazione della copertura alla Tribuna Est; attualmente, la capienza dell’impianto risale a 7.623 posti, poco più dello Stadio Penzo a Venezia, per avere un’idea di confronto.

All’interno del campionato di seconda divisione, il Cittadella è una delle quattro squadre venete a competere per il titolo. In questo momento della stagione, il quadro della classifica è particolarmente eccitante, con una fotografia che vede un Venezia in quinta posizione che stacca di soli tre punti i granata, e di quattro i veronesi del Chievo. Seguono parecchio in basso i vicentini, quattordicesimi in classifica, con una stagione non proprio brillante. Salta subito all’occhio un grande vuoto in questa competizione tra venete: i biancoscudati padovani, infatti, militano attualmente nel campionato minore. Il derby cittadino è per definizione un contesto infuocato. Per farvi comprendere quanto lo sia quello padovano, vi basti sapere che vent’anni fa i tifosi hanno ostacolato la fusione tra le due società a suon di bombe incendiarie e chiamate minatorie ai rispettivi presidenti. Rende l’idea?

Lo stadio Tombolato
La casa del Cittadella (Foto: Claudio Martinelli/LaPresse/Imago Images – OneFootball)

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