Giunto ormai al giro di boa che sancirà definitivamente vincitori e vinti, il campionato di Serie B appare al suo solito come un avvicendarsi di eventi e fenomeni cui appare impossibile trovare un senso logico. Pertanto sembra quantomeno doveroso fare un quadro della situazione e cercare di comprendere, almeno in parte, le arcane leggi che regolano questo mondo apparentemente dai connotati mitologici.
La Serie B è una cosa seria (ma non troppo)
Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare.
La frase – o almeno la versione passatane ai posteri – del monologo finale di Rutger Haure nei panni del replicante Roy Batty in quel capolavoro cult che è Blade Runner, diventa lo slogan perfetto per esprimere tutto il coacervo di emozioni che la Serie B nostrana è in grado di inculcare anche nel più disinteressato degli spettatori. Avesse avuto maggiore dimestichezza con questa oscura e indecifrabile realtà del nostro calcio, forse il discorso del caro Roy avrebbe avuto altro ritegno verso l’inequivocabile capacità dell’essere umano di sconvolgere e sorprendere nelle maniere più orride e allo stesso tempo più strabilianti.
Lo si sa, il calcio è una materia inesatta. Ma all’interno di questa materia la Serie B rappresenta forse il teorema più astruso, indecifrabile, inafferrabile. Grandi del calcio decadute, piccole realtà di provincia sognanti nel vivere un’esperienza onirica della quale forse non avranno più occasioni. Giovani dalle grandi speranze ed ex-giovani ormai più vicini alla crisi di mezza età che alla piena realizzazione del proprio talento. Instancabili manovali dai piedi poco raffinati si uniscono a fuoriclasse dal tocco fatato cui le gambe non girano più come un tempo.
La Serie B(KT) è il luogo dove gli estremi calcistici si incontrano per mescolarsi insieme, dando vita ad un composto incapace di sottostare a qualsiasi concetto anche solo accennato di razionalità. Ma capace di stregarci proprio grazie al suo folle ed incoerente, ma inspiegabilmente romantico, modo di essere. Dove tutto, e l’esatto opposto di tutto, diventa possibile.
Ed in un luogo dove tutto è possibile non esistono leggi scritte, non esistono risultati prevedibili, favoriti o sfavoriti. Come ogni anno c’è chi si attrezza in maniera più adeguata e chi meno – una componente meramente soggettiva d’altronde in questi casi – a raggiungere i propri obiettivi, per poi magari ritrovarsi a fine stagione in lidi ben distanti da quelli prefissati in partenza.
Del resto, ogni annata è solita concludersi con una volata che vede stabilmente coinvolte almeno 10-12 compagini. Le quali spesso finiscono per ritrovarsi a qualche giornata dal termine ancora racchiuse nello spettro di una manciata di punti, in bilico tra la gloria della vittoria e l’oblio della sconfitta. Un qualcosa che suole ripetersi ogni anno, salvo poche eccezioni che non fanno altro che confermare la regola. Ma che comunque non vedono mai più di una squadra riuscire a sottrarsi al fato, come ad esempio il Benevento nella scorsa stagione.
La Serie B di quest’anno sta confermando la regola
Se nella scorsa stagione almeno il primo posto era stato solo appannaggio del Benevento di Inzaghi, quest’anno le cose stanno andando diversamente. Inizialmente, grazie ad un mercato faraonico – Boateng, Balotelli, Paletta, Barillà per fare qualche nome -, il Monza sembrava dovesse sbaragliare la concorrenza per il primato, salvo poi incappare in un inizio di campionato piuttosto deludente. Successivamente, grazie ad un impressionante ruolino di marcia, appariva potesse essere l’Empoli a prendere il largo dal resto della ciurma. Un sogno infrantosi su 5 pareggi consecutivi che hanno riportato gli azzurri con i piedi per terra, seppur ancora al comando della classifica.
Tra gli empolesi e l’ottava piazza (l’ultima utile per i playoff) ci sono appena 9 punti – sette squadre in 6 punti se si esclude la capolista -, con altre quattro formazioni racchiuse in un punto e a poco più di una vittoria di distanza dall’ottavo posto, attualmente occupato dalla Spal. Ecco quindi che nel giro di pochi giorni potrebbe venirsi a formare quel trenino di squadre cui accennavo prima.
All’interno della trafila ci sono ovviamente alcune sorprese, altre meno. Una menzione d’onore va al Cittadella, attualmente 5° in graduatoria. Ogni anno dato per spacciato o quasi, per poi invece chiudere la stagione raggiungendo i playoff, per giunta ininterrottamente dalla stagione 2016/2017. E gran merito del merito va a Roberto Venturato, dal 2015 in Veneto. Uno di quegli allenatori poco appariscenti e di cui troppo spesso si parla poco, che quest’anno si sta confermando ancora una volta ai vertici, nonostante abbia soltanto la 18esima rosa del campionato per valore di mercato.
Nello stesso lato della classifica si trovano ovviamente le due grandi favorite alla vigilia del campionato, Empoli e Monza, rispettivamente prima e seconda. Con i toscani che stanno giocando forse il calcio più bello fino a questo momento, con una squadra oltretutto molto giovane – Samuele Ricci è un giocatore da seguire con attenzione -, e con ampi margini di miglioramento. Dall’altro lato, i lombardi hanno a disposizione una rosa semplicemente troppo forte per non occupare le posizioni di vertice.
Subito alle loro spalle le altre due mezze sorprese di questa stagione, Venezia e Salernitana. Entrambe costruite per raggiungere quantomeno un piazzamento nelle prime 8, ma che fino ad ora stanno facendo decisamente meglio delle aspettative. A maggior ragione se si pensa a squadre almeno sulla carta più attrezzate come Lecce e Spal, attualmente indietro rispetto ad entrambe, in sesta e ottava piazza. Un percorso senza troppe luci né ombre, invece, quello di Chievo, Pisa e Pordenone, che potrebbero levarsi qualche soddisfazione nel caso dovessero aumentare di livello il proprio rendimento.
A deludere fino ad ora sono invece state soprattutto Brescia e Frosinone. Costruite con l’obiettivo minimo di raggiungere la fase finale del torneo ed invece ora segregate nella seconda metà di classifica, con le Rondinelle addirittura coinvolte nella lotta salvezza. Più realistico che deludente invece il percorso della Reggina, che tante attese aveva creato più per alcuni nomi altisonanti che per il reale effettivo valore della squadra, in ogni caso potenzialmente in grado di lottare fino alla fine per entrare tra le prime 8.
Proprio a proposito di zona retrocessione, le cose si fanno ovviamente più complicate per le parti in causa. Con il Pescara e l’Entella sempre più in caduta libera, di contro a Reggiana e Cremonese che si stanno risollevando grazie ad un buon periodo di forma. Tutte situazioni che nell’ultima fase di stagione diventeranno ancor più concitate, in un campionato storicamente dai livelli equilibrati, ma che mai come quest’anno sembra dare davvero l’apparenza di poter finire in qualsiasi modo.
Cosa aspettarsi da qui alla fine della stagione?
Con un terzo di campionato da giocare, il futuro è ancora tutto da scrivere. La Serie B è uno di quei campionati in cui basta vincere due partite al momento giusto o fare un passo falso nel momento meno opportuno, per far si che i propositi di un’intera stagione possano concretizzarsi oppure no. In una competizione in cui giocare contro l’ultima può diventare altrettanto complicato che sfidare la capolista, sarà fondamentale per ogni squadra affrontare ogni partita con il giusto approccio.
D’altronde, fino a questo momento nessuna formazione è riuscita tenere un tale ritmo in modo da poter staccare il resto, e tutto potrebbe cambiare nel giro di qualche giornata – cinque giornate fa il Venezia era a -12 dall’Empoli, ora solo a -4. Tutte hanno avuto alti e bassi, e molto probabilmente chi riuscirà a mantenere un ritmo costante in quest’ultimo frangente sarà anche capace di fare la differenza anche in classifica.
Con ogni probabilità, difficilmente vedremo Empoli e Monza perdere troppo terreno. Sarà però molto interessante osservare il livello che riusciranno a mantenere squadre come Venezia e Salernitana, poco abituate ad occupare certe posizioni nel momento più importante della stagione. Due formazioni che fino ad ora non hanno fatto del bel gioco una prerogativa, ma che hanno dimostrato una compattezza e una solidità estranee a molti.
Allo stesso modo, da dietro si farà sempre più incalzante la pressione delle altre pretendenti alla serie maggiore. Mai come in questa stagione le pretendenti alla promozione sono davvero tante, e senza grandi disparità di livello tra loro. Fare un pronostico su quali saranno le promosse alla prossima Serie A è quasi impossibile.
La Serie B merita maggiore considerazione
Spesso la seconda divisione del nostro calcio viene bistrattata ingiustamente. Negli ultimi anni il livello medio delle squadre si è alzato – come del resto si vede dalle prestazioni in Serie A di quest’anno di Benevento e Spezia, o quella del Verona dell’anno scorso – il che fa si che le proposte di gioco messe in mostra siano decisamente più interessanti rispetto ad altre annate.
La Serie B è il regno dell’incerto, quello dove tutto può accadere, dove ogni partita può cambiare storia da un momento all’altro. Dove storie incredibili vengono alla luce e dove i sogni possono diventare realtà. E a differenza di quanto in molti possano pensare, è un campionato di folle e irragionevole bellezza. Viva la Serie B!