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CALCIO ITALIANO

Genoa-Sampdoria, impervia è la salita

Ad oggi la Genova calcistica si ritrova a vivere un periodo piuttosto difficile e a dir poco tumultuoso. Tanto sembra voler cambiare, salvo poi riapparire con diverse sembianze ma immutata sostanza. Non certo il momento migliore per un Derby della Lanterna che rischia di avere ripercussioni immani sullo stato (e la stabilità) delle due squadre. Genoa-Sampdoria potrebbe rivelarsi come lo spiraglio di luce che risolleva dalle tenebre o, al contrario, la zavorra che fa sprofondare nelle tenebre

Vento dell’est, vento dell’ovest

Lo scorso 23 settembre veniva annunciata l’ufficialità del passaggio della società Genoa CFC dalle mani di Enrico Preziosi, abdicante dopo 18 anni di lunga e a tratti funesta presidenza, a quelle del fondo statunitense di 777partners. Una notizia accolta con ambivalenza, ma che in ogni caso avrebbe dovuto far tirare quantomeno un mezzo sospiro di sollievo ai tifosi rossoblù. Avrebbe, per l’appunto, ma al contrario il Genoa si è visto privo di vittorie dall’arrivo della cordata statunitense. Il tutto per un filotto complessivo di 13 partite senza i 3 punti, e ritrovandosi di nuovo faccia a faccia con la vecchia e spinosa questione esoneri, che tanto celebri ha reso figure come lo stesso Preziosi, od il più torvo Zamparini.

Dato lo scarso rendimento la nuova dirigenza ha infatti deciso di dare il ben servito a Ballardini – ennesimo capitolo di una storia ambivalente la cui fine sembra non essere minimamente lontana – chiamando sulla panchina del Ferraris Andriy Shevchenko. Complici anche i copiosi infortuni che hanno letteralmente falcidiato la rosa genoana, l’arrivo del tecnico ucraino non ha per il momento suscitato l’effetto desiderato. Anzi, più che dare una scossa alla squadra, sembrerebbe sia stato il nuovo arrivato ad accusare l’energia negativa presente nell’ambiente rossoblù, apparendo piuttosto (comprensibilmente) sconsolato nelle ultime conferenze stampa.

C’è da dire che al di là dei numerosi infortuni il Genoa ha avuto una serie di partite nelle quali avrebbe difficilmente potuto ottenere più di quanto fatto – ad eccezione della trasferta di Udine la squadra ha dovuto affrontare tre big come Roma, Milan e Juventus – in cui però i segnali dati dalla squadra, seppur con evidenti attenuanti, non sono stati per niente incoraggianti. L’impressione è che il lavoro di Sheva possa iniziare per davvero solo con il rientro di una sostanziosa parte degli infortunati, e non è del tutto scontato che l’allenatore abbia il tempo necessario a propria disposizione. Nel frattempo la squadra è destinata a dover continuare a raschiare il fondo del barile, in cerca di qualche prestazione che possa dar fiato un po’ a tutto l’ambiente.

Sheva inquadrato durante Genoa-Milan
Genoa-Sampdoria potrebbe segnare un nuovo inizio per l’avventura di Shevchenko (Foto: Getty Images – OneFootball)

Sulla sponda blucerchiata il caos creato dagli ultimi eventi che hanno visto protagonista il presidente Ferrero ha scosso non poco il clima intorno alla squadra, che ancora si fa fatica (al momento non sembrerebbe) a capire se possa essere direttamente coinvolta o meno nella faccenda. Tutto ciò ha finito ovviamente con l’aizzare ancor di più le voci riguardanti un cambio di proprietà, oltretutto già circolanti prima dei più recenti avvenimenti, e che con il passare delle giornate potrebbero tramutarsi da un momento all’altro in realtà. In casi del genere è però sempre meglio prendere tutto con le pinze. Rimane in ogni caso indubbio che la situazione non giovi in alcun modo ai nervi di squadra e tifosi, già non particolarmente rilassati, ma che ora guardano al futuro ipotizzando gli scenari più nefasti.

Sereno del resto non può dirsi neanche Roberto D’Aversa, che dal suo approdo sulla panchina della Sampdoria di momenti tranquilli ne ha potuti vivere ben pochi, se non nessuno. Sicuramente non da quando è iniziato a circolare il nome di Stankovic come suo possibile sostituto, e che solo le due precarie vittorie contro Salernitana e Verona sono riuscite temporaneamente ad allontanare.

Le difficoltà riscontrante dal tecnico in questa nuova esperienza sono però risultate palesi sin da inizio campionato. Trovatosi con una squadra abituata a giocare un certo tipo di calcio, e con una rosa poco conforme al proprio sistema di gioco – con cui tanto bene aveva fatto nella sua prima parte di esperienza al Parma – si è ritrovato catapultato in un limbo da cui tutt’ora stenta ad uscire. La sua Sampdoria è una formazione che fa ancora fatica a trovare una propria identità, essendo ad oggi un ibrido tra ciò che era e ciò che vorrebbe essere, e che nell’indecisione tra le parti finisce spesso per essere il peggior nemico di sé stessa.

D'aversa durante la partita con il Bologna
Definire complicata l’esperienza di D’aversa alla Sampdoria sarebbe un eufemismo, eppure il derby potrebbe essere l’occasione giusta per dare la giusta spinta, sia dentro che fuori dal campo, all’ambiente, forse l’ultima (Foto: Getty Images – OneFootball)

Mai come quest’anno i due club arrivano a questo derby avendo davvero tanto in ballo. Probabilmente bilancia in mano hanno entrambe più da perdere che da guadagnare, eppure da ambo i lati questa partita potrebbe rivelarsi la vera svolta ad un campionato che altrimenti rischia di essere condizionato a lungo da sofferenze e stenti. Per quanto risalire la china rimanga comunque impresa ardua, da qualche parte bisogna pur cominciare.

Genoa-Sampdoria: c’è chi aspetta il sole

C’è chi aspetta la pioggia, per non piangere da solo

Parole di De André, che al cielo guardava sempre in maniera tutto fuorché banale, e che nel suo cuore aveva un posto speciale per il grifone. A Genova la pioggia batte incessantemente da giorni, metaforicamente e non, su entrambe le sponde della città. Pioggia che secondo le previsioni meteo dovrebbe svanire proprio domani, lasciando spazio al tiepido sole di dicembre, proprio nel giorno successivo a quello di Genoa-Sampdoria.

Chi sarà ad alzare lo sguardo al cielo, e chi invece, andrà fuori nuovamente a testa bassa, con la pioggia ancora dentro di sé, lo deciderà soltanto la partita di stasera. Come già ampiamente anticipato le due squadre arrivano, anche se per differenti motivi, in uno stato di insicurezza e sfiducia molto simile. Fattore che ovviamente farebbe propendere verso una partita guardinga, volta a difendere le poche apparenti sicurezze aventi dai due schieramenti.

Allo stesso modo è ben noto come un derby trascenda, seppure senza potersene esimere, tutte le questioni non strettamente legate a quei novanta minuti. C’è anche da dire che quello della lanterna non è un derby che ha regalato partite particolarmente scoppiettanti (o almeno qualitativamente parlando) nel recente passato – o almeno non quanto il Genoa-Sampdoria del 5 gennaio 2016 terminato con un pirotecnico 2-3 – e viene dunque difficile immaginare come, data la situazione in cui versano le due squadre, quello di stasera possa fare da eccezione.

Il gol di Eder durante Genoa-Sampdoria del 2016
Il gol di Eder che portò i blucerchiati in vantaggio per 0-2 nel Genoa-Sampdoria del 5 gennaio 2016 (Foto: Valerio Pennicino/Getty Images – OneFootball)

Genoa-Sampdoria sarà dunque una partita molto bloccata, almeno inizialmente. Una rottura degli equilibri in avvio di partita potrebbe infatti far saltare le già precarie impalcature delle due squadre, dando il via ad un pandemonio cui un Ferraris finalmente colmo di tifosi farebbe da splendida cornice.

Rispetto alle ultime giornate Shevchenko avrà a disposizione due pedine imprescindibile come Criscito, presenza fondamentale anche a livello caratteriale in sfide del genere, e soprattutto Badelj, assente contro la Juventus. Proprio nella sfida dello Stadium è apparso sconcertante come senza la presenza in mezzo al campo del croato – in particolar modo se unita alla mancanza di Rovella – il Genoa fosse in pratica incapace di gestire anche solo minimamente il possesso palla. In una partita in cui la Sampdoria sarà sicuramente più aggressiva ritrovare Badelj equivale ad oro colato.

Buona parte delle sorti della partita passerà però dalle fasce, dove entrambe le formazioni hanno dimostrato di trovarsi più a loro agio, specialmente su quella che vedrà confrontarsi Cambiaso e Candreva, due tra i giocatori più pericolosi e di certo più in forma delle due squadre. Altrettanto importante sarà la capacità di legare il gioco delle punte, in cui sia il Genoa che la Sampdoria hanno evidenziato ampie lacune, spesso incapaci di mettere i propri attaccanti in grado di giocare la palla per rendersi utili al resto della squadra. Ed in questo senso va anche la scelta (presumibile) di Sheva di far partire Pandev già dal fischio d’inizio.

Pandev durante una delle partite precedenti Genoa-Sampdoria
Come il Genoa con Pandev, anche la Sampdoria dovrà fare parecchio affidamento, anche se in maniera minore, su Quagliarella (Foto: Getty Images – OneFootball)

Nonostante tutte le difficoltà del caso e il momento non proprio smagliante delle formazioni, Genoa-Sampdoria rimane una di quelle partite da non perdere assolutamente. Del resto solo il campo può dare la possibilità di riscatto necessaria in certi momenti, che sia per eventi riguardanti limitatamente agli aspetti del gioco o anche a quelli esterni.

Per entrambe le squadre questo derby rappresenta l’opportunità per cambiare rotta, e magari iniziare a intravedere la luce del sole al di là delle nubi. La strada per risalire rimane comunque impervia, tuttavia sarà più agevole con la luce del sole che con la cupidigia della pioggia.

 

Autore

Terzino da paese in campo, fantasista sulla tastiera. Segnato fin da bambino dalle lacrime di Ronaldo del 5 maggio, ha capito subito che la vita da interista sarebbe stata dura. Scandisce il tempo in base alle giornate di campionato, sperando un giorno di poter vivere di calcio e parole.

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