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NAZIONALI

Le speranze azzurre nell’Europeo Under-21

La pandemia di Covid-19 ha stravolto le nostre vite e, per la prima volta, l’Europeo Under-21 ha dovuto ricorrere ad un cambio di format per non sovrapporsi a quello per nazionali maggiori, inizialmente programmato per la scorsa estate e poi rinviato. Infatti, anziché il classico concentramento di gare, nel giro di 24 giorni, il torneo è stato suddiviso in due finestre temporali distinte: la prima nella pausa nazionali di marzo, la seconda nella pausa nazionali (precedente EURO2021) di fine maggio.

Questo ha comportato certamente un piccolo cambio di strategia sulle convocazioni da parte di alcuni CT: determinate squadre (Germania, Spagna e Inghilterra, ad esempio) affronteranno la fase a gironi con rotazioni più varie e, presumibilmente, concentreranno l’artiglieria pesante sulla fase finale del prossimo maggio. Le scelte di Paolo Nicolato, invece – influenzate anche da un materiale umano sicuramente più inesperto a certi livelli – sono state orientate a convocare subito i “migliori” a disposizione. Probabilmente anche perché i veri big (Locatelli, Kean, Bastoni) sono ormai stabilmente nel giro della nazionale maggiore e Mancini non se ne vuole privare, in nessuna delle prossime partite.

Paolo Nicolato
Il CT Paolo Nicolato: significativa la trafila che lo ha portato dalla guida dell’Under-17 fino all’Under-21 (Domenico Cippitelli/Imago Images – OneFootball)

Uomini e moduli

L’Under-21 del tecnico vicentino è arrivata a giocarsi la fase finale dopo un cammino piuttosto lineare nel corso delle qualificazioni. Inserita nel girone 1 con Armenia, Irlanda, Islanda, Svezia e Lussemburgo, è riuscita a vincere 8 partite sulle 10 disputate. Il processo che ha portato allo sviluppo di un’identità per gli azzurrini non è stato però banale. Nicolato, prima di passare con costanza alla difesa a 3, che ha fatto le fortune della sua Under-20, ha sperimentato anche la difesa a 4 con risultati altalenanti. Solo dopo una brutta prestazione in Svezia, culminata con l’unica sconfitta del girone, gli azzurrini, tornando definitivamente al 3-5-2, hanno inserito le marce alte, conquistando la qualificazione grazie alle tre vittorie consecutive contro Irlanda, Islanda e Lussemburgo.

Lo schieramento degli azzurrini nella vittoria contro il Lussemburgo: si distinguono chiaramente i 5 invasori e i 5 costruttori (Foto: Sofascore.com)

Il 3-5-2 che si opporrà presumibilmente alla Repubblica Ceca il 24 marzo alle 18:00, nella prima giornata dell’Europeo Under-21, non è ancora stato deciso. Nicolato, infatti, ad una grande varietà di moduli abbina anche una grande flessibilità nella scelta degli uomini, a seconda di avversari e momenti di forma. In porta è vivo il ballottaggio tra Carnesecchi e Cerofolini, portieri rispettivamente di Cremonese e Reggiana, entrambi in B e di proprietà di due squadre di Serie A, Atalanta e Fiorentina. Sono entrambi portieri piuttosto affidabili per la loro età, ma la bilancia potrebbe pendere dalla parte di Carnesecchi per la maggior fiducia che il CT sembra avere in lui.

In difesa ha sorpreso la non-convocazione di Buongiorno, che bene aveva fatto negli ultimi mesi a Torino. Anche nella retroguardia ci sono tanti dubbi e svariate scelte: il terzetto che ha convinto maggiormente è stato quello formato dal reggino Del Prato, il milanista Gabbia e il veronese Lovato. Ma dietro di loro scalpitano un fedelissimo del mister come Ranieri – lo segue dall’Under-18 – e due autori di ottime stagioni come Marchizza e Pirola. L’impiego di Marchizza permetterebbe anche di ibridare maggiormente lo schieramento, data l’abilità nella conduzione dello spezzino: probabilmente il ballottaggio più acceso sarà proprio tra lui e Lovato, per lo slot di centrosinistra.

A centrocampo, difficilmente ci si priverà dell’esperienza di Tonali: sarà curioso vedere se verrà impiegato come mezz’ala di possesso, al fianco di Ricci (playmaker dell’Empoli di sicuro avvenire) oppure al suo posto. Il completamento del reparto dipenderà molto dalle condizioni di forma di Tommaso Pobega, eroe della trasferta islandese, giocatore dalle caratteristiche uniche come modalità e tempi di inserimento, necessari per disordinare gli schieramenti avversari e riempire l’area.

Come da tradizione negli ultimi anni, a centrocampo l’abbondanza non manca: Rovella, Frattesi e Maggiore vanno a completare un reparto variegato e profondo. Gli esterni di centrocampo, i cosiddetti quinti – fondamentali per assicurare l’ampiezza e l’invasione delle linee altrui – saranno con ogni probabilità Zappa, una delle poche note positive della stagione del Cagliari, a destra e Marco Sala, terzino della Spal con un’ottima propensione all’assist, a sinistra.

Il reparto offensivo, certamente condizionato dal forfait di Sottil causa infortunio alla coscia, ha il difetto di essere un po’ monocorde. Quattro punte, seppur con caratteristiche diverse tra loro, che vanno tutte ad occupare le stesse porzioni di campo. Probabile intoccabile sarà Scamacca, croce e delizia di Nicolato da tempo immemore. Di fianco a lui la lotta sarà serrata: Cutrone è più esperto, ma Raspadori probabilmente si sposa meglio con la vocazione associativa dell’ex PSV. A completare il reparto c’è Lorenzo Colombo, fresco di primo gol in B: probabilmente, senza l’infortunio di Sottil, non avrebbe fatto parte della spedizione – o almeno non di questa prima manche. Tra l’altro, l’attaccante della Cremonese è stato chiamato dopo il forfait di Andrea Pinamonti, rimasto ad Appiano Gentile dopo le positività in casa Inter.

Europeo Under-21: Scamacca sarà uno degli attaccanti dell'Italia
L’esultanza di Scamacca dopo un gol contro l”Armenia: l’Italia si appoggerà anche e soprattutto su di lui per emergere nell’Europeo Under-21 (Foto: Davide Anastasi/Imago Images – OneFootball)

Le insidie del girone azzurro per l’Europeo Under-21

Il girone che aspetterà gli azzurrini sarà sicuramente più semplice di quello che si rivelò fatale nell’edizione precedente. Sia per la qualità delle avversarie, sia per il format: se due anni fa passava solo la prima e la migliore seconda, ora, grazie all’allargamento delle partecipanti – da 12 a 16 -, si qualificheranno prima e seconda ai quarti di finale. Il trauma di quella mesta eliminazione non condizionerà i nostri: gli unici reduci di Italia&SanMarino 2019 sono infatti Patrick Cutrone e Sandro Tonali.

Parlando più specificatamente delle compagini avversarie, ci ritroveremo nuovamente contro la Spagna, battuta due anni fa ma poi comunque leader del girone, la Slovenia padrona di casa e la Repubblica Ceca. Se gli spagnoli sono sicuramente tra i favoriti per la vittoria finale, è merito di un’altra generazione molto promettente che nonostante si prenda il lusso di non convocare (almeno per ora) due gemme come Bryan Gil e Pedri, può contare su giocatori o stabilmente nelle rotazioni di grandi club (Villar, Mingueza e Riqui Puig su tutti) o su talentini molto chiacchierati nell’ambito dello scouting, come Brahim Diaz e Barrentxea, autore di un gran gol nel tracollo casalingo della Real Sociedad contro il Barcellona.

Il basco, in particolare, è un giocatore che si esalta negli 1vs1 e nonostante l’età vede già bene la porta. Gli iberici sono una squadra forte e coesa ma non invincibile: per questo il primo posto, per quanto di irto cammino, può comunque essere agguantato dai nostri. Quella che invece non deve affatto sfuggire è la seconda piazza. Nella Repubblica Ceca, orfana di Hlozek, degni di menzione sono Sulc e Karabec, promesse di Viktoria Plzen e Sparta Praga, due veri fuochi creativi già capaci di imporsi in altrettante squadre storiche. Oltre a loro, da non dimenticare Ladislav Krejci, centrocampista difensivo roccioso e carismatico, che ha lasciato qualche cenno di sé nelle menti dei milanisti. Sicuramente, però, loro non bastano a far sì che i cechi possano essere lo scoglio su cui può incagliarsi il cammino azzurro. Il medesimo discorso vale per la Slovenia: sì in casa, sì nazionale che sta cercando anche a livello giovanile di dire la sua, ma che al di fuori dell’ottimo Cerin, centrocampista del Rijeka che ben ricorderanno bene i tifosi napoletani, non ha grandi talenti su cui poggiare le proprie chances di qualificazione.

Cerin in azione in Europa League contro il Napoli: l’Italia lo incontrerà nell’Europeo Under-21 (Foto: Goran Stanzl/Imago Images – OneFootball)

Gli azzurrini, per superare il girone – come tutti ci auspichiamo -, dovranno essere estremamente malleabili: puntare sulla solidità tipica delle selezioni di Nicolato contro squadre proattive e ricche di talento sulla trequarti, come Repubblica Ceca e Spagna. Ma essere anche pronti a cambiare facilmente spartito, per affrontare squadre come la Slovenia che (presumibilmente) lasceranno a noi iniziativa e pallone.

In questo tipo di situazioni ci si augura che non si facciano sentire troppo le assenze. Forzata quella di Sottil, un po’ più insolita quella di Vignato. Il talentino in forza al Bologna, forse condizionato dallo scarso minutaggio concessogli da Mihajlovic, avrebbe potuto essere un’importante freccia nella faretra di Nicolato: un giocatore bravo nel dribbling contro squadre chiuse e reattive. E ovviamente ci vorranno i gol: non potremo riporre tutte le nostre fiches su Scamacca, ma sarà necessario che altri si iscrivano al tabellino dei marcatori, per garantire il giusto apporto di reti alla squadra. Proprio in quest’ottica, come già accennato in precedenza per questioni tattiche, il nome da cui aspettarsi gol additivi a quelli degli attaccanti è sempre quello di Tommaso Pobega, capace di segnare in campionato gol pesantissimi per lo Spezia.

Pobega in Napoli-Spezia
Pobega dopo la rete decisiva siglata a Napoli, che ha portato il suo Spezia in inferiorità numerica a vincere contro i partenopei (Foto: Renato Olimpio/Imago Images – OneFootball)

Le favorite

Le squadre più accreditate alla vittoria dell’Europeo Under-21 sono però oggettivamente a livelli superiori, almeno come rosa, rispetto agli uomini di Nicolato. Già l’abbinamento degli eventuali quarti di finale potrebbe essere molto stressante: ci vedrebbe opposti alla prima o alla seconda classificata del Gruppo A, dove albergano Paesi Bassi e Germania. I primi hanno una rosa veramente vasta e completa, ed hanno scelto di convocare tutti i big (esclusi Malen e Gravenberch) per puntare con decisione al primo posto.

Al centro della difesa trova posto Botman, elegante e rapido giocatore di scuola ajacide che si sta contraddistinguendo nell’ottima stagione del Lille. Sicuramente degno di menzione alla sua sinistra Malacia, terzino del Feyernood con qualità offensive assolutamente fuori dal comune: cross, corsa e tempi d’inserimento. A centrocampo il fosforo di capitan Koopmeiners, vero pilastro dell’AZ e dell’Under-21, pronto a comandare tutta la squadra, coadiuvato dalle sapienti movenze di Harroui, ex ala destra tattica, passato a giocare con più costanza verso il centro del campo. Ma è nel reparto offensivo che si sprigiona tutto il talento degli Oranke: Gakpo, Kluivert, Boadu e la gemma più brillante del momento Noa Lang, dribblomane di rara efficacia ed acume tattico.

Sarà un’avversaria ostica per una Germania che ha rinunciato a due calciatori del calibro di Wirtz e Musiala. I leader dei teutonici ora saranno Nmecha e Berisha. Il primo attaccante di grandissimo movimento dell’Anderlecht, il secondo rifinitore creativo del Salisburgo. Non a caso vestono rispettivamente, come romanticismo insegna, la 10 e la 11. Da non sottovalutare l’apporto di Baku, terzino completissimo del Wolfsburg autore di una stagione monstre, e Klimowicz, punta del sorprendente Stoccarda di Pellegrino Matarazzo. Qualsiasi sia la posizione conquistata dagli azzurri, non ci saranno semplici clienti ad aspettarli.

Passando al girone C, invece, troviamo chi occupa la prima posizione in un’ipotetica griglia di partenza: la Francia. Una lista che vale la pena leggere per intero per comprendere pienamente la qualità che hanno a disposizione i transalpini:

Europeo Under-21: Le convocazioni di Sylvain Ripoll per la Francia
Le convocazioni di Sylvain Ripoll: la Francia è la grande favorita per l’Europeo Under-21 (Foto: Twitter @equipedefrance)

La maggior parte dei convocati gioca già come titolari in squadre che fanno con costanza le coppe europee. Per citare tre nomi che i tifosi italiani ricorderanno bene, loro malgrado: Jules Koundè, difensore centrale completissimo del Siviglia, Houssem Aouar, mezz’ala creativa del Lione, e Odsonne Edouard, prima punta tecnica del Celtic.

In questo girone, la Francia non ha una vera e propria antagonista per il primo posto: Russia, Danimarca e Islanda hanno molte più fragilità rispetto ai galletti, che non dovrebbero pertanto avere problemi a passare da primi della classe. Nel girone D, invece, sarà un duopolio con quasi pari possibilità di arrivare nella prima piazza. Il Portogallo, che con questa generazione ci fece molto male nella finale degli Europei U19 del 2018, è anche questa volta nelle primissime file. Le speranze dei lusitani si concentrano soprattutto nel reparto avanzato: Trincão è sicuramente il più famoso, ma non vanno assolutamente trascurati Pedro Gonçalves Tiago Tomas. Il primo centrocampista offensivo ex Famalicão, il secondo centravanti canterano dello Sporting Lisbona: entrambi stanno cercando di riportare il titolo nella parte biancoverde di Lisbona, un’impresa che spezzerebbe l’alternanza Benfica-Porto che dura da quasi vent’anni. Dopo il forfait di Rafael Leão, inoltre, è stato chiamato Gonçalo Ramos.

A contrapporsi ai portoghesi ci pensa la new school di casa Inghilterra. I britannici stanno cominciando a raccogliere anni di investimenti nelle varie academy e i risultati iniziano a notarsi. L’Under-21 allenata da Aidy Boothroyd si presenta come una squadra molto completa, inferiore solo a Francia e Paesi Bassi per profondità e varietà di scelte. In difesa si distingue Aarons, terzino del Norwich tra i giocatori più preziosi del globo a giocare in una seconda divisione. A centrocampo c’è l’imbarazzo della scelta, con tre calciatori dalla spiccatissima propensione al palleggio come Skipp, Gallagher e Davies. In attacco il carnet prevede giocatori titolari di Smith-Rowe (Arsenal), Greenwood (Manchester United) e Hudson-Odoi (Chelsea): giocano con costanza in Premier League e tanto basta per reputarli già pronti a prendersi la responsabilità di essere tra i favoriti a portare a casa un trofeo indossando la maglia dei Tre Leoni.

Mason Greenwood con l'Inghilterra
Mason Greenwood in allenamento con l’Inghilterra (Foto: Mike Egerton/Imago Images – OneFootball)

Le visioni esotiche dell’Europeo Under-21

Come in ogni torneo giovanile che si rispetti, anche in Ungheria&Slovenia 2021 ci saranno diversi giocatori interessanti da osservare nelle underdogs. E date le diffuse zone rosse e la totale copertura dell’evento da parte dei canali Rai, è proprio il caso di arrivare preparati per sapere da chi aspettarsi scintille nelle partite in cui non giocano le favorite. 

Nel girone A la visione esotica è degnamente rappresentata dalla Romania di Adrian Mutu, che include nella sua lista convocati – oltre allo juventino Dragusin – Mihai Velisar. Terzino sinistro di grande fisico con spiccate doti di regia offensiva, se non avrà qualche acciacco fisico che sta condizionando la sua stagione dirà la sua.

La più grande dose di visioni esotiche è concentrata invece nel girone C. Alle spalle della Francia, infatti, c’è una discreta bagarre per il secondo posto. A contenderselo saranno la Danimarca guidata dalla luce accecante di Jesper Lindstrøm, trequartista che sta guidando il Brondby ad una grandissima stagione in Superligaen, e la Russia che, con il blocco CSKA, si candida fortemente al ruolo di outsider per tutta la competizione. Un nome per reparto (partendo dal basso) per i russi: DiveevKuchaev Chalov. Tre elementi che avremo chances di vedere anche a maggio.

Nel girone D, la squadra che dovrà tentare lo scippo alle più attrezzate Inghilterra e Portogallo è senza dubbio la Croazia. I balcanici possono contare su giocatori di grande affidabilità come il terzino destro Gvardiol (già in ottica Lipsia) e a centrocampo su due “pezzi da 90” usciti da due scuole piuttosto brave a sfornare talenti: Lovro Majer, mezzala ipertecnica della Dinamo Zagabria, e Luka Sučić, trequartista del Salisburgo. Molto passerà dalla loro voglia: come da stereotipo, il carattere umorale e il talento di chi è nato vicino Zagabria vanno sempre a braccetto.

Europeo Under-21, Fedor Chalov in maglia CSKA Mosca
Fedor Chalov, l’uomo da cui dipenderà il destino della Russia nell’Europeo Under-21 (Foto: Denis Tyrin/Imago Images – OneFootball)

Vincere per maturare: dall’Europeo Under-21 al futuro

Agli azzurrini il successo manca ormai dal lontano 2004. Il non riuscire a costruire Under-21 di successo è indicativo di come tutto il movimento – contrariamente alla nostra tradizione – sia in difficoltà. Riuscire ad abituare già i ragazzi dell’Under-21 al peso e alla pressione di giocare per la maglia azzurra è molto importante per pretendere di avere una buona Nazionale maggiore.

L’abitudine a giocare match da dentro-o-fuori con la maglia della Nazionale dovrà essere la parte filosoficamente più importante di questa spedizione. Step by step, si proverà a compiere un lavoro di gruppo sull’autostima propedeutica alle vittorie vere. Nicolato non è nuovo a queste missioni e dovrà impostare una spedizione simile alla bellissima esperienza del già citato Mondiale Under-20.

Aggrappandosi alle certezze in rosa, bisognerà costruirsi una credibilità spendibile in altri tornei, magari con la maglia dei grandi. Vincere è difficile, e sulla carta ci sono almeno quattro selezioni con rose migliori. Ma partire senza troppi favori del pronostico può costituire un vantaggio per una squadra solida come la nostra. E con un Gianluca Scamacca nella forma vista nella trasferta di Parma – a meno di una settimana dall’esordio -, qualche sogno nel cassetto è lecito conservarlo.

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