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CALCIO ESTERO

Bryan Gil ha già conquistato tutti

Di Bryan Gil in Spagna si è parlato per la prima volta in maniera rumorosa il 25 aprile del 2019, dopo un Siviglia-Rayo Vallecano di campionato terminato 5-0 per i padroni di casa. L’ultima rete di quella partita è stata siglata proprio da Bryan, un ragazzino di 18 anni entrato in campo da pochi minuti e diventato in quel momento il primo giocatore nato nel XXI secolo ad annotare un gol in Liga.

Quando la palla entra in porta lui esulta subito allargando le sue braccia esili e fine come due stecchini, successivamente viene sommerso dai festeggiamenti dei compagni di squadra. Le telecamere lo inquadrano con un primo piano: di lui colpisce il viso pulito da bambino e l’accenno di baffi da prima pubertà, oltre al suo taglio di capelli molto in stile Beatles o simili a come li portava Johan Cruijff.

Bryan Gil Siviglia
L’esultanza di Bryan Gil (Foto: Quality Sport Images/Getty Images – OneFootball)

Nell’azione del gol, Munir effettua un cross dalla sinistra un po’ troppo potente, Sarabia raccoglie sulla destra, vicino alla linea di fondo, e rimette al volo la palla in mezzo; Bryan Gil è appostato davanti all’area piccola, fronte alla porta: la controlla con il suo mancino e, con un altro tocco quasi impercettibile, con lo stesso piede, sterza verso sinistra per evitare un intervento in scivolata del centrale avversario, poi da pochi passi realizza con un tiro forte sotto la traversa. Non è un gol banale: in quei pochi istanti che passano tra il primo controllo e il dribbling secco sull’avversario è nascosta l’essenza di Bryan Gil.

Dopo quel gol, il classe 2001 spagnolo ha passato i primi mesi della scorsa stagione ad allenarsi con il Siviglia, senza però essere convocato dal nuovo tecnico Julen Lopetegui. La società ha optato per un prestito, a gennaio, al Leganés ultimo in classifica. La situazione della squadra della periferia di Madrid non ha aiutato, Bryan ha trovato pochissimo spazio e ha raccolto un po’ di minuti solo negli ultimi match successivi allo stop forzato dal coronavirus. Un’esperienza che comunque lo ha formato e lo ha aiutato a lasciare l’Andalusia per la prima volta, lui che è cresciuto a Siviglia e nato in provincia di Cadice, a Barbate. Nell’ultima partita contro il Real Madrid si è comunque preso la soddisfazione di segnare la sua seconda rete in Liga, con un inserimento in area di rigore e con un bel tiro incrociato dalla sinistra, sempre con il mancino, trafiggendo Courtois.

Tappa Eibar per Bryan Gil

Tornato dalle parti di Nervión, dove ha svolto tutto il percorso delle giovanili, la dirigenza guidata da Monchi ha fatto capire a Bryan e al suo procuratore che il club punta su di lui, ma sarebbe stato meglio provare un’altra stagione in prestito per trovare continuità in Liga. Il volto dell’opportunità giusta è quello dell’Eibar, un ambiente sano dove poter crescere senza pressioni e sotto la guida di uno dei migliori allenatori della Liga, ovvero Mendilibar.

Nessuno credeva, però, che Bryan Gil potesse adattarsi così bene allo stile di gioco degli Armeros, tanto da guadagnarsi la titolarità già dalla seconda partita di campionato. La squadra basca gioca con un 4-4-2 improntato al pressing alto e alla riconquista ormai da anni, è uno degli impianti di gioco più consolidati e riconoscibili della Liga. Mendilibar è riuscito a salvare il club per sei stagioni consecutive, senza avere chissà quale materiale a disposizione. In questo contesto Bryan Gil occupa la posizione di esterno sinistro di centrocampo, con un terzino dietro di lui più difensivo come Cote o Arbilla.

Il 25 all’opera contro il Real Madrid (Foto: David S. Bustamante/Soccrates/Getty Images – OneFootball)

Bryan è un esterno classico, come dicono in Spagna “de toda la vida“. Fisicamente è abbastanza gracile, è alto 175 cm e pesa solo 60 chili, ma nonostante questo è difficile vederlo tirarsi indietro in un duello o non mettere la gamba. La sua migliore capacità è quella di ricevere sulla corsia laterale e puntare il diretto avversario. Sembra vivere per il dribbling e per gli uno contro uno, si alimenta tramite questo aspetto del gioco. Non è un’ala dribblomane in stile primo Neymar, non utilizza doppi passi o altri trick, è più minimalista nel gesto.

La situazione ideale in cui si esalta è quando è lanciato a tutta velocità, effettua tanti piccoli tocchi sulla palla con il sinistro e poi con una finta di corpo – più con l’anca che col bacino – supera il difensore che si trova davanti. Secondo WhoScored, Bryan Gil completa 2.6 dribbling a partita (terzo in Liga dopo Messi e Javi Galán) sui 4.4 che tenta, con una percentuale di successo quindi del 59%. Inoltre, è anche il secondo giocatore che fin qui ha effettuato più tunnel (5, il primo è Morales del Levante con 6, secondo FBref).

Andoni Azkargorta, mano sinistra di Mendilibar, ne ha elogiato le doti su El País, tracciando un ritratto preciso:

Si muove molto bene per ricevere sempre fronte alla porta avversaria e puntare. Non riceve mai la palla di spalle e non effettua passaggi arretrati. Le sue qualità tecniche sono incredibili, possiede un uno contro uno infermabile. Ti mostra il pallone, lo tiene, sembra che il rivale abbia la possibilità di togliergli la palla e poi lui mette la punta del piede. Vince i rimpalli, ha queste cose che appartengono ai grandi. A livello fisico è molto resistente. Arriviamo al novantesimo e può fare sempre una corsa in più.

Oltre all’incredibile capacità che possiede per ripetere sforzi dall’inizio alla fine della partita – con e senza palla – e alle sue abilità in dribbling, Bryan Gil è anche un giocatore abbastanza creativo. Spesso le sue partite risultano un po’ monodimensionali a causa dell’abuso dell’Eibar di corsie laterali e cross in mezzo. Gli Armeros sono la formazione che effettua più cross a partita (27, con l’Athletic Club secondo a 22). Tra la fascia sinistra e quella destra, dove spesso gioca il giapponese Inui, c’è una chiara differenza in quanto a percentuali di utilizzo: la squadra per attaccare utilizza il 43% delle volte la corsia mancina, mentre la destra ha una percentuale del 36%, con i restanti tentativi dal centro pari al 21%.

Solo l’Osasuna ha un dato più alto in questo senso, con il 45%. Statistiche che rendono sicuramente più prevedibile la squadra di Mendilibar, ma il fattore che aiuta a dare quel tocco di imprevedibilità è proprio Bryan Gil. Non sempre cerca la linea di fondo per mettere la palla in mezzo: capita di vederlo esibirsi anche in autentiche serpentine, entrando dentro al campo per giocare tra le linee e provare a servire un compagno in profondità.

Scatta sulla fascia (Foto: Juan Manuel Serrano Arce/Getty Images – OneFootball)

Non solo dribbling

Dopo l’ottimo impatto delle prime partite in Liga quest’anno, a Bryan si chiedeva di essere più decisivo in termini di gol e assist, soprattutto in una squadra che storicamente ha sempre avuto problemi in fase offensiva. A gennaio si è sbloccato contro il Granada, marchiando a fuoco la partita con una doppietta, e poi dopo due incontri saltati per un leggero infortunio ha segnato un gran gol nel rientro col Celta Vigo.

Il suo fatturato in campionato, per il momento, recita 3 gol e 2 assist forniti, con 2.1 passaggi chiave a partita. Per le qualità che possiede sono numeri che possono sicuramente aumentare in futuro, perché Bryan Gil ha ancora tanti aspetti in cui deve migliorare. Il più limitante è l’utilizzo del destro, il suo piede debole. Si fida troppo del suo mancino, anche in situazioni complicate dove la cosa più semplice e logica sarebbe usare il destro. La curiosità è che la seconda rete nella doppietta che ha steso il Granada è arrivata proprio con il piede debole, convergendo verso il centro con un tiro rasoterra sul primo palo. Anche il tecnico Mendilibar ha sottolineato su El País le sue caratteristiche migliori:

Ha bisogno sempre di un avversario davanti. Non cerca gli spazi. Deve ricevere la palla sui piedi e avere un giocatore da dribblare. Se gli mandi il pallone in uno spazio vuoto arriva, si ferma e aspetta per dribblare. Viene paragonato al David Silva che arrivò qui giovanissimo, ma è tutto il contrario. Silva era un esterno sinistro ma dal primo giorno lo facemmo giocare in zone centrali. Bryan è un esterno vero e proprio, ha l’uno contro uno.

Negli ultimi mesi Bryan Gil è diventato un giocatore di moda della Liga. Tutti si sono accorti di lui. È un esterno dribblatore e sfacciato, in Spagna – ma è un discorso che si può estendere in generale – giocatori con queste caratteristiche stanno emergendo sempre di meno. Per questo quando si affermano attirano così tante attenzioni. Lo stesso Bryan, in un’intervista a El Larguero, ha detto che il giocatore a cui si ispira di più è Di María: “Magrolino e mancino come me”. Il miglior analista della tv spagnola Álvaro Benito, ex talento prodigio del Real Madrid molto sfortunato, ha dichiarato in un tweet che Bryan Gil, ad oggi, è il suo giocatore preferito.

Adesso che ha le luci puntate addosso dovrà dimostrare di essere il giocatore superiore che promette di diventare. Il Siviglia lo aspetta a braccia aperte a fine stagione, tanto da volergli rinnovare il contratto e aumentare la sua clausola rescissoria, attualmente fissata a 35 milioni di euro. In tanti lo reclamano già con la Roja di Luis Enrique, lui che è sempre stato un perno di tutte le selezioni giovanili. Il tempo per confermarsi è dalla sua parte. La cosa certa è che Bryan Gil è un talento speciale, da godersi in ogni partita del suo percorso, qualsiasi esso sarà.

Bryan Gil
Bryan Gil è uno da godersi partita dopo partita (Foto: Inigo Larreina/Imago Images – OneFootball)

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