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CALCIO ITALIANO

Koopmeiners, il fine tuttofare

Dopo essere arrivato nel corso delle ultime 48 ore dello scorso mercato ed aver suscitato la curiosità di molti, Teun Koopmeiners si sta ora ritagliando sempre più spazio all’interno delle rotazioni di Gasperini, convincendo il tecnico piemontese forse anche più rapidamente di quanto si potesse auspicare.

Pillole di Koopmeiners

Castricum, Olanda Settentrionale. Mare del Nord. Il che vuol dire mare freddo, poco sole e umidità accompagnata da tutto ciò che comporta, per quasi  365 giorni all’anno. Se nasci da quelle parti ti accorgi presto che un po’ di sole va trovato per vie alternative, spesso e volentieri coincidenti con l’uso di una palla, che altrettanto spesso per la precisione preveda l’uso dei piedi piuttosto che delle mani. O dei guantoni, come accaduto per papà Remco, cosa mi permetto di dire piuttosto inusuale nella terra dei tulipani.

Capita poi che se sei bravo qualche spiraglio di luce inizia ad aprirsi anche in un altro senso. E se sei proprio bravo, ma davvero bravo, e le vicine teste di formaggio (De Kaaskoppen) non si dimostrano letteralmente tali, è molto probabile che tu finisca per entrare nel settore giovanile dell’AZ Alkmaar. Poi se sei proprio bravo, ma davvero bravo, ma davvero davvero tanto bravo, allora di quelle giovanili ne sei destinato a percorrere tutta la trafila, fino ad arrivare ad esordire con la prima squadra. Giunti qui non è per niente escluso che un giorno tu ne possa diventare il capitano. Se invece ti chiami Teun Koopmeiners può essere che capitano lo diventi già a 21 anni, e vuol dire che un qualcosa di speciale dovrai pur averlo.

Metti che poi inizi praticamente ad andare in doppia cifra ogni anno, pur giocando quasi da mediano. A quel punto diventa inevitabile che anche le teste di formaggio in quanto tali puntino i loro occhi su di te, sia in patria che all’estero. Ed è così che a 23 anni e dopo più di 150 partite con l’AZ, il 30 agosto 2021 diventi un nuovo calciatore dell’Atalanta.

Koopmeiners saluta i tifosi dell'AZ
Indubbiamente non banale dire addio a quella che per 12 è stata la tua casa (Foto: Ed van Pol/Imago Images – OneFootball)

Il Koopmeiners dell’Atalanta

Quello arrivato alla corte di Gasperini è un calciatore sostanzialmente già finito. Semplicemente per il fatto ch’è praticamente già in grado di fare tutto, cosa che comunque non vuol dire non abbia a disposizione margini di miglioramento, tutt’altro. La completezza deriva essenzialmente da due fattori. Il primo ovviamente, di natura propria, il secondo invece, di natura esterna. Dotato per gentile concessione di madre natura di un mancino più che raffinato e di una conoscenza del gioco fuori dal comune, Koopmeiners durante il suo apprendistato all’AZ è riuscito anche ad incamerare tutti quegli aspetti che non facevano a priori parte del suo modo di giocare.

Da questo punto di vista ha avuto ovviamente un discreto peso il fatto che il classe ’98 sia nato e cresciuto come difensore centrale, ruolo in cui ha peraltro giocato sino ai suoi primi anni con la prima squadra. L’esperienza come centrale difensivo è stata determinante per far sviluppare all’olandese quell’attitudine difensiva e al sacrificio che oggi lo rendono un centrocampista in grado di dominare in entrambe le fasi del gioco.

Vedendolo all’opera appare infatti evidente come le stimmate del difensore siano rimaste impresse nel suo modo di giocare, soprattutto nella maniera di posizionarsi in campo e nell’aggressività con cui affronta e mette pressione agli avversari. Il tutto facendo leva su di una stazza tutt’altro che indifferente, e spesso leggendo in anticipo le intenzioni dell’avversario.

Koopmeiners in azione con l'Atalanta
Le abilità difensive di Koopmeiners vengono spesso messe in secondo piano rispetto a discapito di quelle offensive (Foto: Jonathan Moscrop/Imago Images – OneFootball)

A ciò si aggiungono come già detto quelle che sono le doti naturali di Koopmeiners. La visione di gioco, le geometrie e ovviamente le qualità balistiche. Tutte quelle componenti che per via di cose finiscono per rubare l’occhio allo spettatore. Caratteristiche che unite a quelle sopracitate lo rendono una pedina spendibile praticamente in ogni posizione del centrocampo, utilizzabile all’occorrenza naturalmente anche come centrale difensivo. Considerazioni che avranno avuto di sicuro un certo peso nello spingere la dirigenza bergamasca a puntare su di lui.

Un tuttofare per Gasperini

Il fatto che Koopmeiners sia già entrato ampiamente nelle rotazioni dell’allenatore è emblematico della considerazione di cui dispone, e di come Gasperini lo reputi un giocatore potenzialmente perfetto per i propri meccanismi. Basti pensare al contrario al periodo di prova affrontato da altri giocatori arrivati in precedenza nello stesso reparto – esemplare il caso di Miranchuk, in minor parte quello di Malinovsky – il cui uso è stato spesso centellinato prima di entrare a pieno regime – o di essere “rimandati a giudizio” come successo a Kovalenko.

Del resto l’olandese porta in dote con sé quelle caratteristiche da regista classico di cui fino ad oggi il centrocampo dell’Atalanta era privo, senza far per questo venire meno quelli che sono i punti di forza di cui dispongono i compagni di reparto. É dunque comprensibile il perchè Gasperini voglia inserire il prima possibile il nuovo acquisto, nella speranza di far fare un ulteriore step in avanti ad un reparto che in questi anni ha già fatto più volte la differenza per i nerazzurri. L’aggiunta di Koopmeiners ampia infatti lo spettro delle variabili a disposizione del tecnico, che così avrebbe maggior possibilità di sfruttare con più continuità anche il gioco lungo alle spalle delle linee avversarie.

Koopmeiners calcia una punizione con l'Atalanta
Il gioco al piede di cui dispone Koopmeiners è una novità all’interno del centrocampo atalantino (Foto: Marco Canoniero/Imago Images – OneFootball)

Sarà comunque da valutare sul lungo periodo l’impatto con una realtà così diversa come quella della nostra Serie A, che sulla carta però potenzialmente si potrebbe ben prestare al tipo di giocatore di cui stiamo parlando. Dopotutto registi in grado di fare un po’ tutto e con proprietà di palleggio e padronanza del gioco del livello di Koopmeiners hanno sempre trovato in Italia terreno fertile.

Gasperini avrà dunque a disposizione un tuttofare di rara finezza, da poter sfruttare in almeno 4/5 posizioni diverse di campo, seppur l’indirizzo di queste prime giornate sembri indicare l’intento di utilizzarlo come interno di centrocampo sulla falsariga del duo Freuler-De Roon. Quanto in là potrà spingersi lo dirà solo il tempo, certo è che il potenziale a disposizione è di quelli che non capitano tutti i giorni, soprattutto se comprensivo del giusto mix di qualità e quantità. Quel ch’è certo è che Koopmeiners rappresenta uno degli acquisti più interessanti dell’ultima sessione di mercato, e ancora una volta, l’Atalanta potrebbe averci visto più lungo di tutti.

Autore

Terzino da paese in campo, fantasista sulla tastiera. Segnato fin da bambino dalle lacrime di Ronaldo del 5 maggio, ha capito subito che la vita da interista sarebbe stata dura. Scandisce il tempo in base alle giornate di campionato, sperando un giorno di poter vivere di calcio e parole.

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