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RdL Awards

I nostri premi per la Serie A Femminile

Gli RdL Awards per la stagione 2020/2021 non potevano concludersi senza esprimere una votazione sulla Serie A Femminile. Dopo aver visto le bianconere di Torino aggiudicarsi il quarto scudetto consecutivo con 22 partite vinte su 22, è ora di tirare le somme. In un’arena dove la regina non ha mai abbandonato il trono, in un campionato egemonizzato dalle solite di Guarino, vogliamo raccontarvi la storia di chi – secondo noi – è riuscita a distinguersi e meritarsi un posto da protagonista in questa stagione pandemica.

Con la redazione di Cartellino Rosa abbiamo espresso le nostre preferenze per le stesse categorie utilizzate per giudicare l’annata maschile: Giocatrice dell’Anno, Riserva di Lusso dell’Anno, Allenatore dell’Anno, Giocatrice più Migliorata dell’Anno, Matricola dell’Anno, e Gol dell’Anno.

Gol dell’Anno: Marija Banusic

di Mattia Del Giudice

È stata una stagione a due facce, quella dell’AS Roma. La squadra di Betty Bavagnoli ha infatti vissuto la prima metà dell’anno tra non poche difficoltà, trovandosi fuori dalla corsa alla Champions League dopo solo il girone d’andata, sottolineando varie difficoltà difensive e soprattutto realizzative in rapporto alle occasioni create. Per quanto riguarda le prime, ci ha pensato Elena Linari a mettere in ordine la prima linea giallorossa, mentre il reparto offensivo alternava grandi prestazioni a partite troppo superficiali; è una criticità sulla quale si discute da anni in casa giallorossa, avvertendo la mancanza di una punta di sfondamento.

Ad incaricarsi della numero 9 sulle spalle ci ha pensato Marija Banusic, attaccante svedese proveniente dal Montpellier con varie esperienze tra Svezia, Inghilterra e Cina. Una giocatrice internazionale. Per lei appena cinque presenze, 151 minuti giocati e una sola rete, la stessa che abbiamo riguardato in loop per qualche minuto. In attesa di trovare più spazio nel corso della prossima stagione, Marija non è rimasta seduta a godersi lo spettacolo e nella sfida contro l’Inter del 23 marzo 2021 ha siglato il gol che merita il riconoscimento di questa redazione.

La Lupa si trova già in vantaggio per 3-1 grazie alle reti di Swaby, Thomas e Ciccotti, ma non dà segno di voler abbassare i ritmi. Al 72’ Serturini serve Lazaro, la quale chiude la triangolazione con un morbido pallonetto in profondità alla sinistra della porta della giovane Gilardi; l’ala italiana, senza pensarci due volte, crossa in mezzo all’area. Lì in attesa come un avvoltoio c’è Marija Banusic, pronta ad onorare quel numero 9 sulla schiena. Mission accomplished. In mezzo a due maglie nerazzurre, la bomber svedese colpisce in perfetta acrobazia, calciando di prepotenza il pallone in rovesciata e bucando i guantoni della numero 12. Un goal da cineteca. Anzi, da Album Panini.

Matricola dell’Anno: Haley Bugeja

di Mattia Del Giudice
Bugeja alla sua prima annata in Serie A Femminile
La maltese ha stupito tutti nel suo primo anno in Serie A Femminile (Foto: Lisa Guglielmi/IPA/Imago Images – OneFootball)

È stata una stagione indimenticabile per il Sassuolo di Gianpiero Piovani, in grado di portare le ragazze neroverdi al terzo posto in classifica (ad un passo dalla UEFA Women’s Champions League), qualificandosi così alle Final Four della Supercoppa Italiana, grazie ad un livello del gioco sopra la media rispetto agli standard del campionato di Serie A Femminile. Il club emiliano, la scorsa estate, è stato in grado di costruire una squadra intelligente e solida, e tra tutte le componenti della rosa è emersa senza alcun dubbio la classe 2004 maltese Haley Bugeja, ufficializzata il 28 luglio 2020 con già qualche presenza in Nazionale maggiore nonostante la giovane età.

Il reparto offensivo di mister Piovani vede l’esperta Valeria Pirone incaricata di raccogliere le redini lasciate da Daniela Sabatino e di aiutare a crescere le tante giovani pronte ad esplodere. Bugeja, però, non è un osso facile da intimidire e dopo le prime due giornate passate a seguire le compagne dalla tribuna, il 5 settembre 2020 sarà lei ad indossare la maglia da titolare nella gara contro il neopromosso Napoli Femminile, schierata alle spalle di Pirone e Cambiaghi.

Allo Stadio Enzo Ricci ad andare in vantaggio sono le campane, ma la gioia azzurra durerà fino al 41’, quando Haley si impossessa del pallone e si libera di due avversarie. Supera la terza, ubriaca la difesa e trafigge senza pietà la porta protetta da Mainguy. Un goal tutto alla Lionel Messi. Dubcova dal dischetto siglerà nella ripresa il vantaggio, ma a rendersi nuovamente protagonista sarà la stella maltese servita in area proprio dalla ceca, per poi rientrare sul destro ed infilare il pallone all’incrocio dei pali con una leggerezza da far sembrare tutto troppo facile. Una doppietta di classe per presentarsi al calcio italiano e a tutto il mondo.

Il resto della stagione prosegue nel segno della continuità, andando a rete e offrendo buon calcio. Le prime difficoltà arrivano in partite di grossa portata, dove difensori esperte dal calibro di Hyyrynenn e Sembrant chiudono ogni possibilità di gioco della 2004 neroverde. A gennaio 2021 arrivano anche i primi problemi con la pubalgia che stoppano una striscia di partite positive e la costringono alla tribuna un paio di giornate, addizionato al minutaggio sotto i 90 minuti. Una volta rientrata, le bastano solamente 15’ nella sfida con il San Marino per tornare a segnare, ripetendosi anche nella gara successiva contro la Florentia. Nella trasferta contro l’Hellas incrementa il minutaggio, realizza una doppietta personale e si carica per un finale di Serie A Femminile che vale la lotta Champions. Le rossonere avranno la meglio, ma le ragazze di Piovani concluderanno a testa alta una stagione incredibile, che vede la nostra Bugeja scatenarsi e produrre due gol e un assist nell’ultima di campionato.

In 18 partite, undici da titolare, Bugeja a soli 17 anni ha collezionato 12 reti in 1112 minuti: un goal ogni 92 minuti disputati dalla stella maltese. Ma, oltre i numeri, il grandissimo stupore e la bellezza trasmessa a tifosi ed appassionati, fanno sperare nel nuovo astro nascente della Serie A Femminile.

Giocatrice più migliorata: Arianna Caruso

di Valentina Forlin
Caruso e Guardino festeggiano lo Scudetto
Caruso e Guardino festeggiano lo Scudetto (Foto: Alberto Gandolfo/Imago Images – OneFootball)

Una delle giovani centrocampiste più forti del nostro campionato doveva avere un posto in queste premiazioni. Laureata a soli vent’ anni in triplice Scudetto consecutivo, Arianna Caruso conferma il suo peso in mezzo al campo anche nell’annata del quarto titolo. Di lei si parlava già molto quando ancora diciassettenne si trasferiva a Torino per iniziare la sua avventura bianconera. A differenza delle molte giovani di proprietà dei grandi club che attraversano la fase del prestito, Caruso consolida l’ossatura in casa Juve.

Una giocatrice che è riuscita a farsi strada ed ergersi a leader del centrocampo di Rita Guarino in mezzo ad atlete di esperienza conclamata. Spenderemo qualche parola per descrivere l’annata bianconera in numeri, dove la giusta sintesi è rappresentata dal numero 22 che simboleggia il rapporto partite/vittorie. In questo contesto Arianna Caruso è stata una delle protagoniste indiscusse con 20 presenze e cinque reti. Pedina inamovibile dell’undici di Guarino, ciò che più stupisce della centrocampista romana è la maturità da veterana. Giocando accanto ad atlete del calibro di Pedersen, Rosucci, Galli, e Cernoia, non abbiamo mai avuto l’impressione di seguire le geometrie di una ragazzina.

Il contratto della 21 bianconera si avvicina alla scadenza, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che Arianna dovrebbe essere un perno di costruzione per il futuro della rosa.Il nostro premio non va a lei in qualità di giocatrice che ha finalmente trovato spazio per fiorire, ma proprio per il fatto che in quattro anni non ha mai smesso di annaffiare il suo talento, diventando il girasole più alto tra i colori bianco e nero.

Allenatore dell’Anno: Gianpiero Piovani

di Riccardo Dotti
Piovani alla guida del Sassuolo in Serie A Femminile
L’Allenatore dell’Anno in Serie A Femminile, secondo noi (Foto: Cristiano Mazzi/Imago Images – OneFootball)

Rullo di tamburi: il premio  come Miglior Allenatore nella Serie A Femminile 2020/2021 va a…Gianpiero Piovani! Già vincitore della Panchina d’Oro per la stagione 2017/2018 alla guida dell’ultimo anno del Brescia Femminile, dopo l’entusiasmante testa a testa con la neonata Juventus di Rita Guarino, che la spuntò con il pareggio ai rigori.

Perché non dare il premio all’invincibile Rita allora, che lascia da imbattuta? Sarebbe stato fin troppo facile. Non vi nascondiamo che, anche questa volta, i due rivali se la sono giocata sul filo di lana nella nostra personale classifica e mister Piovani l’ha spuntata per pochi punti. Dobbiamo complimentarci però con Guarino per la stagione, i risultati ottenuti, e soprattutto le due partite di Champions contro le campionissime dell’OL, dove le bianconere ci hanno fatto sognare e sperare nell’impresa.

E perché non Ganz? La classifica parla chiaro: secondo posto con un punto in più del Sassuolo, accesso in Champions, una rincorsa alle bianconere durata per quasi tutta la stagione e stesso numero di gol fatti dalle neroverdi. Piovani merita questo premio per la sua idea di gioco vincente cucita sulla squadra, che ha saputo affrontare le difficoltà legate alle varie indisponibilità, con prestazioni quasi mai banali e noiose. Il tutto con una rosa che sulla carta è meno prestigiosa ed internazionale, ma si è rivelata estremamente capace e si è fatta battere due volte solo dalla Juventus e ha bloccato il Milan sullo 0-0.

La stagione parte in salita, dopo il trasferimento di Daniela Sabatino alla Fiorentina, leader indiscussa per carisma ed esperienza. La squadra perde prima Claudia Ferrato, riferimento offensivo, e poi Alice Parisi, centrocampista della Nazionale arrivata in estate dalla viola. Piovani ha saputo far fronte a questi problemi con una solidità impressionante. Non ha mai avuto bisogno di scostarsi dalla propria idea di gioco, utilizzando sempre il 4-3-1-2. Questo grazie soprattutto a due fattori: una difesa solida, con il blocco Filangeri, Orsi, Lenzini, che merita la Nazionale, e la grande esperienza di Philtjens, nazionale belga arrivata in estate; la duttilità straordinaria di Mana Mihashi, la nadeshiko alla prima esperienza italiana, che ha ricoperto tutti i ruoli che le sono stati richiesti. L’esperienza in attacco di Valeria Pirone, la concretezza di Dubkova e l’esplosività della piccola stella maltese Bugeja, hanno completato il capolavoro tattico di mister Piovani.

Riserva di Lusso dell’anno: Annahita Zamanian

di Valentina Forlin
Zamanian nel match d'andata contro l'Inter
Zamanian nel match d’andata contro l’Inter inventa il suo solito tiro da fuori area (Foto: Imago Images – OneFootball)

Avere a diposizione una lunga panchina non è sempre facile, specie se a comporre la linea di casacche gialle ci sono macchine di grossa cilindrata. Lo sappiamo tutti che lasciare una Ferrari ai box è una scelta difficile. Quando parliamo della Juventus Women, sappiamo che la schiera delle dodici non titolari potrebbe giocare una Serie A Femminile a sé, quindi immaginate di avere non una, ma dodici Ferrari nel garage di casa. Quale scegliere?

Le decisioni di Guarino si sono rivelate sempre accorte e vincenti nel corso delle partite. In un reparto offensivo in cui le vice Girelli e Bonansea portano con sé un talento importante, tra le varie Staskova, Maria Alves e Lina Hurtig, il nostro premio di Riserva di Lusso dell’Anno va ad Annahita Zamanian.

Annahita arriva in Italia dopo due stagioni al Paris Saint-Germain. Sul suo arrivo si è fatta poca propaganda, forse perché sconosciuta ai più. Nata in Inghilterra, madre francese, padre iraniano e cresciuta in Svezia, giunge a Torino conoscendo quattro lingue, conclude la stagione masticandone cinque: la quinta è l’incisività. La 23enne francese incarna perfettamente le aspettative che si ripongono in una new entry a match in corso: freschezza, energia, cambio di passo. L’abbiamo vista entrare in campo e crossare d’esterno palloni precisissimi, inventare giocate dal limite dell’area e segnare di rado gol facili. L’intelligenza tattica abbinata ad una spiccata tecnica fanno di lei una giocatrice preziosa. In un reparto caratterizzato da pedine inamovibili e riserve diventate tali in virtù dell’alta qualità del settore, Zamanian è stata la giocatrice che, partendo dalla panchina, si è rivelata più brillante e decisiva di tutte.

Giocatrice dell’Anno: Cristiana Girelli

di Valentina Forlin
Cristiana Girelli festeggia il quarto Scudetto in bianconero
Cristiana Girelli festeggia il quarto Scudetto in bianconero: ormai una certezza per la Serie A Femminile (Foto: Giuliano Marchisciano/Imago Images – One Football)

Scontato ma non troppo, il nostro voto di redazione per la Giocatrice dell’Anno va a Cristiana Girelli. 31 anni, leader del reparto offensivo bianconero, non ha davvero bisogno di presentazioni. Specialmente dopo averla vista segnare di testa ad un portiere a caso alla Partita del Cuore. Pare si chiamasse Dida. Chi l’ha vista almeno una volta nell’iter dei suoi 21 gol stagionali, saprà che quello del 26 maggio è stato un colpo di testa scolastico.

Il nostro riconoscimento simbolico si posiziona in coda rispetto a tutti gli altri meriti attribuiti all’attaccante bresciana nel corso della stagione: premio come Miglior Calciatrice al Gran Galà del calcio, capocannoniere per il secondo anno consecutivo nella massima serie, campionessa italiana per la quarta volta, premio FIGC come Miglior Attaccante e Miglior Giocatrice dell’annata 20/21. Capirete che attribuirle un posto d’onore negli RDL Awards è più spontaneo che democratico.

Le motivazioni che si celano dietro tutte queste onorificenze sono il fatto che Cristiana Girelli sia tutto ciò che sta in mezzo ai famosi dire e fare. E no, non è il mare. Costanza, perseveranza, continuità. Sono le uniche parole che possono descrivere il percorso di un’atleta che, pur circondata da pesi massimi del calcio femminile, è riuscita a confermarsi il peso massimo. In casa Juve sin dalla conclusione del campionato sono iniziati i primi cambiamenti dettati dalla fine di un ciclo; un modus operandi tipico della presidenza bianconera. Con l’addio di Guarino e le possibili partenze di alcune big tra cui Bonansea, Giuliani e Galli, su Cristiana Girelli nessun’ombra. Nell’era del secondo mandato, la società bianconera ha bisogno più che mai del suo top player.

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