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CALCIO ITALIANO

Lookman è la nuova arma di Gasperini

Come è diventato Lookman il giocatore rivelazione di queste prima giornate di campionato?

Dopo l’ottavo posto della scorsa stagione, per l’Atalanta ha avuto inizio un inevitabile ricambio generazionale che potesse far partire un nuovo ciclo al fine di non perdere il lascito di quanto costruito negli ultimi sei anni, in cui la formazione bergamasca ha visto il suo status all’interno delle gerarchie del calcio italiano  cambiare completamente: dall’essere una comparsa in una scena secondaria a diventare un’attrice protagonista.

Nella stessa stagione in cui il ciclo Gasperini ha avuto inizio – stagione 2016/2017 – Ademola Lookman veniva lanciato nel magico mondo della Premier League a soli 18 anni e dopo una stagione da 5 reti con la maglia del Charlton in Championship. E’ il colpo con cui si presenta ai tifosi dell’Everton il nuovo responsabile della direzione tecnica Steve Walsh, portato sulla sponda blu della Merseyside dopo aver costruito a Leicester la squadra capace di vincere la Premier al termine della stagione precedente.

Lookman con la maglia dell'Everton
Lookman ha raccolto 48 presenze in prima squadra con la maglia dell’Everton (Foto: Jan Kruger/Getty Images – OneFootball).

Da quest’estate le parabole di Atalanta e Ademola Lookman si sono incrociate, dopo che il club orobico ha deciso di versare nelle casse del Lipsia 9 milioni di euro, in un colpo di mercato che non aveva acceso la fantasia di nessuno e che invece adesso assume una nuova luce osservando le prestazioni ben oltre le aspettative della squadra di Gasperini e dell’attaccante anglo-nigeriano.

Dalle grandi aspettative alla definizione dei suoi compiti

Il giocatore atalantino – essendo approdato in Premier poco dopo aver raggiunto la maggiore età – è sulla bocca di tanti appassionati da così tanti anni al punto da farci pensare che sia arrivato in Italia come una delle tappe finali della sua carriera, ed invece aprendo la carta d’identità ci si rende conto che siamo di fronte ad un ragazzo che solo questa settimana ha compiuto 25 anni. Lookman è ancora nel pieno della sua carriera.

Questi anni sono serviti ad inquadrare meglio le qualità del giocatore nato e cresciuto nella zona sud di Londra da genitori nigeriani, qualità che hanno spesso confuso i suoi allenatori, che in alcuni casi hanno faticato a collocarlo nello schieramento della squadra. Forse per questo motivo l’Everton ha deciso – due anni dopo averlo acquistato – di cederlo al Lipsia, lasciando a Nagelsmann l’onere di trovargli i giusti compiti da svolgere.

Pur venendo poco utilizzato a causa di una concorrenza molto forte unita a qualche infortunio, in Sassonia la carriera di Lookman aveva rallentato il passo in termini di minutaggio, ma stava iniziando ad assumere connotati futuribili nel momento in cui il club di proprietà della Red Bull ha individuato, all’interno del suo calcio fluido, il modo di sfruttare al meglio le caratteristiche del ragazzo.

La prima dote che emerge nell’ex giocatore del Leicester è la capacità di sfruttare il baricentro relativamente basso (è alto 175 cm) per andare via in velocità al diretto avversario e creare superiorità numerica in dribbling. La stessa velocità emerge anche nella lettura degli spazi quando si trova lontano dal pallone, una capacità che utilizza per lanciarsi tra centrale e terzino avversario e ricevere i passaggi in profondità dei propri compagni.

Un giocatore con queste caratteristiche come può essere utilizzato? Le sue qualità in dribbling ed in velocità possono lasciare indurre ad un giocatore da sfruttare come ala da isolare in uno contro uno contro l’avversario diretto, ma presto ci si rende conto di come Lookman preferisca puntare verso la porta anziché andare sul fondo, e soprattutto preferisca giocare un pallone filtrante o andare al tiro anziché al cross. Un equivoco che lo ha messo in difficoltà in un contesto come quello dell’Everton, dove l’area era proprietà di Calvert-Lewin e Richarlison emarginandolo, dunque, dagli ultimi 18 metri di campo.

Per questo motivo l’attaccante anglo-nigeriano sceglie il prestito al Lipsia per proseguire la propria carriera. Qui Hassenhuttl comprende al meglio le caratteristiche del giocatore e quando lo inserisce in campo non gli nega l’attacco alla profondità, e così la ricompensa arriva con 5 goal e 3 assist in 11 presenze di Bundesliga, per poi tornare alla base con le stimmate di un giocatore lanciato verso grandi prospettive di carriera, tanto più data l’incetta di trofei continentali e mondiali fatta nel frattempo con le nazionali giovanili inglesi.

Ma non andrà così. La situazione all’Everton è tutt’altro che semplice tra cambi dirigenziali e di allenatori, così il Lipsia decide un anno dopo di investire 22 milioni per riportarlo in Germania dove, però, la concorrenza e i duri sistemi di Nagelsmann in allenamento lo tengono spesso fuori dal campo pur essendo apprezzato dal tecnico bavarese.

Per ritrovare Lookman dobbiamo aspettare la stagione 2020/2021, quando il Fulham neopromosso lo riporta in Premier: Scott Parker gli ritaglia un posto nel suo sistema di gioco che gli permette di prendersi le giuste libertà e di lanciarsi a piena velocità in area di rigore come è nelle sue corde. Ne viene fuori una stagione da 4 goal e da 4 assist che non bastano a salvare i Cottagers dalla retrocessione, ma che gli permettono di definirsi come calciatore senza più equivoci.

Ed è per questo che Brendan Rodgers riesce ad ottenerlo in prestito per l’annata successiva a Leicester per alternarlo a Maddison e Barnes, altri giocatori con caratteristiche non troppo dissimili. Rodgers lo utilizza prevalentemente in corso di partita per sfruttare le sue qualità palla al piede e le sue corse in area di rigore. Chiuderà la stagione con 8 goal e 6 assist complessivi.

L’ex tecnico del Celtic avrebbe voluto uno sforzo dal club per tenerlo, ma la situazione economica del Leicester non lo ha permesso. Il Lipsia non sembrava più intenzionato a puntare su di lui, ed eccoci ad oggi, con l’Atalanta che ha ritenuto il percorso di Lookman completato e che valesse la pena investire su di lui e sulle qualità da finalizzatore mobile.

Lookman nella nuova Atalanta di Gasperini

Il secondo posto della formazione nerazzurra in serie A rappresenta una sorpresa, sia dopo l’ottavo posto della scorsa stagione che dopo le premesse di quella attuale, con diversi conflitti tra Gasperini ed i calciatori non risolti del tutto in sede di mercato (vedi caso Malinovskyi). 

Ma quella che stiamo vedendo è, senza dubbio, un’ Atalanta molto diversa da quella che abbiamo conosciuto nelle precedenti sei versioni del ciclo gasperiniano, con un atteggiamento meno aggressivo in fase di non possesso ed una nuova strategia con il pallone tra i piedi.

In questo nuovo contesto le qualità di Ademola Lookman emergono molto bene: l’Atalanta cerca spazi giocando subito in verticale ed in questo contesto abbiamo avuto modo di vedere come l’ex giocatore dell’Everton abbia affinato negli anni la sua capacità di leggere gli spazi per poi sfruttarli con la propria corsa; è anche bravo con la palla, dove mostra di saperla difendere e di portarla avanti sfruttando al meglio le sue qualità negli uno contro uno anche in condizioni sulla carta scomode.

Un grafico che mostra quanto Lookman è tra i migliori giocatori in serie A con il dribbling
Lookman è tra i giocatori che fanno il miglior uso del dribbling in serie A in termini di volume ed efficienza

Con il ritorno in campo di Luis Muriel, la connessione che si è creata tra i due (vedi le reti realizzate conto Fiorentina e Udinese) sta diventando un’arma difficile da limitare per le formazioni avversarie e, allo stesso momento, sta iniziando a disegnare la nuova conformazione della strategia offensiva delle squadra orobica. 

Il pattern di riferimento dell’Atalanta 2.0 di Gasperini ha come punto di partenza la qualità di Teun Koopmeiners nel gioco lungo. Eravamo abituati ad un’ Atalanta che risaliva il campo usando i rombi tipici del tecnico di Grugliasco o cercare combinazioni tra le linee dando libertà di movimento a giocatori come Papu Gomez, Ilicic e poi Malinovskyi; ciò che vediamo adesso nasce da una manipolazione differente degli spazi, dove l’avversario viene attirato in avanti dal baricentro basso per poi essere colpito alle spalle dalle pedate mancine del giocatore olandese.

Per questo motivo la connessione tra Muriel e il nuovo numero 11 atalantino è diventata il centro di gravità della fase offensiva della Dea, una connessione che – oltre ad esaltare le qualità di queste due punte così mobili – sta mettendo in luce le capacità di inserimento centrale di Marco Pasalic e l’ottima integrazione in questo contesto degli esterni, in particolare Soppy e Maehle, sempre bravi ad assecondare i movimenti della coppia d’attacco fornendo continue sovrapposizioni – internamente o esternamente a seconda delle situazioni – permettendo il riempimento di tutto il fronte d’attacco.  

Un grafico che mostra il contributo offensivo di Lookman e l'utilizzo del driblbing
Lookman è nel quadrante dei migliori per contributo offensivo ed azioni in dribbling.

Il conforto arriva anche dalle statistiche, dove il giocatore arrivato dal Lipsia mostra di poter stare negli stessi discorsi di giocatori come Leao e Kvaratshelia in termini di produzione offensiva associata ai dribbling e gli allunghi palla al piede. La differenza sta ovviamente nello stile di gioco delle squadre, e possiamo tranquillamente affermare che la nuova Atalanta sta esaltando le qualità di Lookman tanto quanto Lookman stia esaltando le idee di questa nuova Atalanta. 

Quale dimensione per Lookman e per l’Atalanta

L’accoppiata Lookman-Atalanta rappresenta una delle grandi novità di questo primo scorcio di stagione della serie A, ed a rendere particolarmente interessante questo incrocio è il suo tempismo: la squadra bergamasca ha dato l’addio ai suoi giocatori più tecnici concentrando l’azione offensiva su una migliore ricerca della profondità rispetto ad una fase di rifinitura più definita.

Ilicic saluta i tifosi dell'Atalanta
L’addio di Ilicic ha rappresentato la fine di una certa idea di Atalanta (Foto: MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images – OneFootball).

Lookman ha completato il proprio percorso calcistico puntando sin da principio ad usare le sue qualità tecniche per raggiungere l’area di rigore e la porta avversaria. La storia della sua vita, d’altronde, gli ha insegnato la necessità di dover portare il pane a casa come elemento prioritario su tutto il resto. Ed il suo calcio riflette questo vissuto personale, c’è poco spazio per il superfluo, tutto è molto asciutto, ogni tocco di palla, così come ogni pezzo di cibo, non può andare sprecato.

L’Atalanta di questa stagione ha smesso di proporre un calcio votato all’attacco ed all’aggressività come mezzo per raggiungere il consenso dell’arena tanto quanto il risultato. Oggi la squadra di Gasperini propone un calcio dove l’equilibrio e la stabilità vengono prima di tutto, lo stesso modo di affrontare le cose che ha aiutato Lookman nel raggiungere pazientemente un posto nel mondo del calcio, chissà non diventi la chiave per portare entrambi verso le tante agognate nuove vette.

Fonte dati: Wyscout

Autore

Cresciuto con l'amore per la Samp di Vialli e Mancini e della curva Nord dello stadio San Nicola. Da grande trasformo il mio tifo in passione per lo sport, la tattica e la performance analysis. Giochista convinto.

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