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La lunga strada verso i gironi di Champions League

L’inizio della Champions League, nella mente dei tifosi italiani, è fissato attorno al 10 di settembre. Le scuole iniziano, le temperature si raffreddano, si iniziano a passare i martedì e i mercoledì sera sul divano. Qualcuno più sfortunato ha visto la sua squadra iniziare – e a volte terminare – il suo percorso in una calda serata di fine agosto, quando ancora le italiane disputavano il play-off. I turni prima? Territorio sconosciuto, che al massimo si incrocia accendendo la tv dell’albergo croato o greco in cui sei in vacanza, che trasmette il preliminare della squadra locale.

Per milioni di tifosi sparsi in tutta Europa la Champions League però inizia prima, molto prima. Da quando ha assunto l’attuale voluminoso formato, l’inizio dei turni preliminari si è spostato sempre più indietro, arrivando quest’anno al 21 giugno, giorno del solstizio d’estate. Si è già giocato infatti il turno preliminare, che ha dato il via alle qualificazioni alla Champions League 2022-23, con tutti i loro intrecci, stranezze, sorprese e storie da raccontare.

Il turno preliminare

La prima fase in assoluto della nuova Champions League si è disputata in Islanda tra il 21 e il 24 giugno, dove si sono sfidate in un mini-torneo con semifinali e finale in gara secca i campioni di Estonia, Andorra, San Marino e, appunto, Islanda. Hanno trionfato i padroni di casa del Víkingur Reykjavík, battendo in finale l’Inter Club d’Escaldes per 1-0, con il gol di Kristall Ingason, e accedendo così al turno successivo, dove affronteranno i campioni di Svezia del Malmö.

La prima delle due semifinali si era conclusa con la vittoria dell’Inter Club d’Escaldes su La Fiorita per 2-1. La squadra andorrana è stata fondata solamente trentun anni fa, e ha vinto le ultime tre edizioni del suo campionato, che sono anche le uniche in cui ha trionfato. La rosa è composta principalmente da giocatori spagnoli, tra cui spicca l’ex Mallorca e Levante Casadesús, ma il trascinatore è il quarantaduenne andorrano Ildefons Lima, che forse ricorderete con la maglia della Triestina.

Ildefons Lima contrasta Laurent Blanc durante Andorra-Francia, qualificazioni a Euro 2000
Per dare un’idea della lunghezza della carriera di Ildefons Lima, eccolo contrastare Laurent Blanc. (Foto: Gabriel BOUYS / AFP via Getty Images – OneFootball)

I sammarinesi invece hanno 55 anni di storia alle spalle e sono tra i club più blasonati della piccola repubblica. Il loro record in Europa però concorre ad essere il peggiore in assoluto, non avendo La Fiorita mai superato un turno preliminare e avendo segnato solo tre gol europei, di cui uno realizzato dal neo-sindaco di Verona Damiano Tommasi nel 2015.

L’altra semifinale si è chiusa con la larga vittoria per 6-1 dei padroni di casa del Víkingur sul Levadia Tallin. Gli islandesi sono guidati dall’ex Bolton e Leicester Arnar Gunnlaugsson e lo scorso settembre hanno vinto il campionato islandese per la prima volta negli ultimi trent’anni. In rosa, oltre alla curiosa presenza del salvadoregno Punyed, figurano Sölvi Ottesen, un passato al Copenhagen e nel campionato cinese, e l’interessante 2002 Kristall Ingason, autore del gol qualificazione.

Il Levadia partiva addirittura con i favori del pronostico, ma è stato travolto dagli islandesi dopo essere passato anche in vantaggio. Gli estoni hanno in rosa il ghanese Agyiri, ex vivaio del Manchester City, l’ucraino Khoblenko, passato per il Lech Poznań, ma soprattutto Maximiliano Uggé. Nato a Treviglio, ha fatto tutta la trafila nelle giovanili dell’Inter, decidendo però nel 2013, dopo alcuni anni in Lega Pro, di accasarsi al Sūduva, in Lituania. Il Levadia è già il suo secondo club estone, dopo aver militato nel Nõmme Kalju tra 2016 e 2019.

Il primo turno

Il primo turno inizierà il 5 luglio e vedrà protagonisti i campioni nazionali della maggior parte delle federazioni UEFA, oltre al già citato Víkingur. In questo turno entrano in gioco illustri sconosciuti come i kosovari del Ballkani – che schierano l’incredibile Dilivio Hoffman – e i macedoni dello Shkupi, ma anche formazioni che nella scorsa stagione hanno dato grandissima prova di sé, come il Bodø/Glimt – chiedere ai tifosi della Roma – o lo Sheriff Tiraspol. I moldavi tra l’altro si trovano al momento senza uno stadio, dopo che per motivi di sicurezza la UEFA ha deciso di vietare le partite di competizioni europee in Transnistria.

Scorrendo la lista degli accoppiamenti (già sorteggiati) troviamo il nome del Cluj, habitué della fase a gironi per un breve periodo a inizio anni ’10, che sfiderà gli armeni del Pyunik, contando sull’apporto dello storico capitano Camora e dell’ex Spal e Sampdoria Karlo Letica. A fargli compagnia troviamo il Ferencváros di Stanislav Cherchesov, che incrocerà le armi con i kazaki del Tobol, il Lech Poznań, che torna dopo 6 anni di assenza e affronterà il Qarabağ, e la storica Dinamo Batumi, che farà il suo esordio assoluto nella competizione.

A Ferencváros hanno festeggiato parecchio il quarto titolo consecutivo.

Iniziano il loro percorso dal primo turno anche i gallesi del TNS, che rappresentano le città di Llansantffraid e Oswestry, che tuttavia si trova in Inghilterra. TNS originariamente stava per Total Network Solutions, lo sponsor della squadra, ma al cambio di sponsorizzazione si dovette pensare a un nuovo nome, ed ecco nascere The New Saints. Rimanendo nel campo dell’onomastica, interessante anche l’origine del nome dei Lincoln Red Imps, prima squadra gibilterrina a disputare i gironi di una competizione UEFA. Infatti, il nome dei rossoneri si ispira alla leggenda del Lincoln Imp, folletto mandato dal Diavolo alla cattedrale di Lincoln, e rimasto pietrificato all’interno della chiesa.

Tra le squadre già protagoniste delle Champions League passate troviamo il Maribor, che passa da un Marcos Tavares a un altro: la storica bandiera classe ’84 ha disputato la sua ultima partita lo scorso maggio, mentre nella stessa occasione ha fatto il suo esordio il figlio, classe ’04. Altre vecchie conoscenze sono il Ludogorets, che ha vinto il suo undicesimo campionato consecutivo su undici partecipazioni alla Prima Divisione bulgara, schierando in attacco l’ex Cagliari Despodov, e lo Slovan Bratislava, che ha da poco riportato in patria Juraj Kucka. L’ex Milan sarà così allenato da Vladimir Weiss padre e condividerà lo spogliatoio con Vladimir Weiss figlio.

Vladimir Weiss padre e figlio durante una partita della Slovacchia
I due Vladimir Weiss si sono riuniti per la seconda volta, dopo l’esperienza con la Slovacchia tra il 2009 e il 2012 (Foto: Michael Steele/Getty Images – OneFootball)

Proverà nuovamente l’impresa il KÍ Klaksvík, arrivato a un solo turno dall’Europa League nella scorsa stagione, competizione che il Dudelange, che affronterà il KF Tirana il 6 luglio, ha già disputato in passato. Se lo ricorderanno bene i tifosi del Milan, che nell’autunno del 2018 finì sotto per 2-1 contro i lussemburghesi, prima di ribaltare il risultato e vincere per 5-2, schierando autentiche meteore come José Mauri, Halilović e Simic.

Oltre alle già citate Bodø/Glimt, Malmö e Víkingur, inizia da qui anche il percorso di un’altra squadra nordica, ovvero l’HJK. I campioni di Finlandia hanno in rosa l’ex Cesena Roope Riski, oltre al giapponese Atomu Tanaka e al papuano David Browne, unico della sua nazione a giocare in Europa. La squadra di Helsinki si troverà di fronte i lettoni del RFS Riga, squadra fondata solo nel 2005 e che annovera nel suo organico Tomislav Šarić, ex Crotone, Pistoiese e Savoia.

Il percorso Campioni

Le squadre che supereranno il turno in programma a inizio luglio finiranno tutte nel cosiddetto percorso Campioni, che assegna quattro posti nella fase a gironi. Infatti, a partire dal secondo turno, si sdoppia il tabellone delle qualificazioni, lasciando alle squadre piazzate dei maggiori campionati europei un percorso separato, che affronteremo più avanti nel pezzo. L’esclusione della Russia dalle competizioni UEFA ha permesso alle nazioni immediatamente dietro nel ranking di guadagnare un posto più favorevole nei preliminari per le loro squadre, e ha ironicamente portato i campioni d’Ucraina direttamente alla fase a gironi.

Inizierà il 19 o il 20 luglio la Champions League dello Zurigo di Gnonto, che torna a partecipare alla massima competizione continentale a undici anni dall’ultima volta, con in mezzo pure una retrocessione. Il nuovo allenatore Franco Foda – ex CT dell’Austria – troverà in rosa anche Ante Ćorić, in prestito dalla Roma, e Blerim Džemaili, mentre hanno salutato la squadra svizzera Assan Ceesay, nuovo attaccante del Lecce, e Moritz Leitner, scappato nel 2016 dalla Lazio dopo aver visto Lotito scagliare un piatto di bresaola durante un pranzo in ritiro.

Nulla da vedere, solo Wilfried Gnonto protagonista di un carpool karaoke.

A fargli compagnia nel secondo turno ci saranno anche la Dinamo Zagabria, che spera di vivere altre notti europee come quella della pazzesca rimonta al Tottenham del 2021, trascinata sempre dall’ex Spezia Miroslav Oršić, il Viktoria Plzeň, presenza fissa delle serate di Champions di una decina di anni fa, e l’Olympiakos. I greci sono già certi di sfidare il Maccabi Haifa, che ha vinto il suo secondo campionato israeliano consecutivo, mettendo così di fronte il capoverdiano Garry Rodrigues (Olympiakos) e il surinamense Tjaronn Chery (Maccabi Haifa).

Chi supererà il secondo turno troverà già ad aspettarlo al round successivo – andata il 2 e 3 agosto – l’Apollon Limassol. I ciprioti non vincevano il campionato dal 2005-06 e alcuni li ricorderanno per aver dato del filo da torcere a Inter e Lazio in passato. In rosa figurano l’ex Palermo Aleesami e l’ex Chievo Ongenda, oltre a un centrocampista libanese e un attaccante di Curaçao. Nello stesso turno fa il suo ingresso anche la Stella Rossa di Falco e Piccini, che ha vinto l’ultimo campionato serbo con un incredibile score di 100 punti, solo 2 in più degli arci-rivali del Partizan.

Chi è già ai play-off è invece il Trabzonspor, che ha interrotto il dominio delle squadre di Istanbul tornando a vincere il campionato dopo trentotto anni. I bordeaux-celesti tornano in Champions League dopo dieci anni – nel 2011-12 colsero anche una storica vittoria contro l’Inter – e per farlo si affidano ad un folto contingente di ex “italiani” che comprende Vitor Hugo, Cornelius, Stryger Larsen, Gervinho, Hamšík e Bruno Peres. Se vi capiterà durante le loro partite di vedere confusione sugli spalti al 61′, è normale: viene ricordato infatti il 1461, anno della caduta dell’Impero di Trebisonda.

Un tifoso del Trabzonspor mostra la sua sciarpa, in festa per il campionato e il conseguente ritorno in Champions League
L’entusiasmo è alle stelle a Trabzon. (Foto: OZAN KOSE/AFP via Getty Images – OneFootball)

Assieme ai turchi inizierà la propria Champions League a metà agosto anche il Copenhagen, che ha da poco vinto il suo quattordicesimo campionato danese. Si fa fatica a pensare che il club sia stato fondato solo nel 1992, quando nacque dalla fusione tra B 1903 e KB. Anche qua troviamo un nutrito contingente di vecchie conoscenze del calcio italiano, come Lerager, Babacar, Ankersen, Vavro, Diks, Oikonomou e Wilczek.

Il percorso Piazzate

Arriviamo ora al percorso Piazzate di cui si parlava in precedenza. Questo è riservato alle squadre arrivate seconde nei campionati delle federazioni tra il settimo e il quindicesimo posto del ranking UEFA e le terze classificate delle federazioni 5 e 6. Gli incroci per il terzo turno sono già decisi e metteranno di fronte da una parte Midtjylland e AEK Larnaca e dall’altra Dinamo Kiyv e Fenerbahçe.

I danesi sono arrivati secondi dietro al Copenhagen nel loro campionato e sperano di tornare in Champions League dopo una stagione di assenza. In rosa, tra gli altri, Max Meyer, Vágner Love e Pione Sisto. Il Midtjylland, ricordiamo, ha la stessa proprietà del Brentford, con cui condivide anche l’innovativo metodo di scouting, incentrato sulle statistiche. I loro avversari ciprioti in questa stagione hanno fatto un double al contrario, arrivando secondi sia in campionato che in coppa. Estremamente variegato dal punto di vista delle provenienze il loro organico, tra macedoni, ungheresi, portoghesi, nigeriani, venezuelani come l’ex Malaga Rosales e serbi come l’ex Fiorentina Tomović.

Ho una pessima notizia da darvi: Vágner Love non ha più le treccine.

L’altra sfida del terzo turno vedrà il ritorno delle squadre ucraine nelle competizioni UEFA per la prima volta dopo l’inizio dell’invasione da parte della Russia. Sarà una prova estremamente difficile per la Dinamo Kyiv, che si trova ormai privata dei suoi calciatori non ucraini e del suo stadio di casa. Di fronte si troverà il Fenerbahçe di Jorge Jesus, che viene dalla sua non indimenticabile seconda esperienza al Benfica. Il club tifato da Atatürk è al centro delle storie di calciomercato dato l’interesse di molte squadre per il difensore sudcoreano Kim Min-Jae, che attualmente divide lo spogliatoio con Özil, Zajc, Enner Valencia, Luiz Gustavo e El Principito Sosa.

La vera e propria “favola” di questi preliminari di Champions League è quella dell’Union Saint-Gilloise, che in quanto vice-campione di Belgio partirà dal terzo turno. Fondata il 1° novembre 1897, stesso giorno della Juventus, ha in bacheca 11 campionati belgi, ma l’ultimo l’ha conquistato nel 1935. L’Union mancava dalla massima serie da 48 anni e in questa stagione aveva chiuso in testa la regular season; in Belgio però è previsto anche un girone finale di play-off, che i giallo-blu hanno chiuso alle spalle del Club Brugge. L’Union Saint-Gilloise disputa le sue partite nel pittoresco stadio Joseph Marien, collocato in un parco, e ha tra i suoi tifosi più celebri Stefano Righi, in arte Johnson Righeira.

Questa cosa dei Righeira a Bruxelles l’hanno presa piuttosto sul serio.

Al terzo turno troviamo anche il PSV allenato da Van Nistelrooj, che ha perso Götze – partito in direzione Francoforte – ma ha da poco accolto il giovane Xavi Simons dal PSG. Potrebbe fare il suo esordio in prima squadra il canadese Simon Colyn, con un passato non indimenticabile alla Spal. Gli olandesi sono arrivati secondi nel loro campionato come anche i Rangers, i cui tifosi potranno nuovamente deliziarci con il coro per Fashion Sakala, e lo Sturm Graz, nuova squadra dell’ex Venezia David Schnegg. Gli stiriani portano sulle maglie l’enorme marchio della birra Puntigamer e giocano allo Stadion Graz-Liebenau, in passato conosciuto come Arnold Schwarzenegger Stadion.

È arrivato terzo nel suo campionato invece il Monaco di Philippe Clement. La squadra del principato ha l’occasione di rinforzare la sua rosa con i 100 milioni di euro incassati dalla vendita di Tchouaméni al Real Madrid, che sono già stati in parte reinvestiti nell’acquisto di Minamino. Nota positiva anche sul fronte prima maglia, che torna ad avere le maniche bianche come nel disegno originale di Grace Kelly. Terzo posto anche per il Benfica in Primeira Liga, raggiunto sotto la guida di Nélson Veríssimo. Come il Monaco, pure le aquile di Lisbona hanno un bel tesoretto da reinvestire, originato dalla vendita di Darwin Núñez; sono così già giunti al da Luz Enzo Fernández e David Neres.

I giocatori del Monaco disperati per aver mancato la qualificazione diretta in Champions League dopo la partita con il Lens
Il Monaco si è lasciato sfuggire la qualificazione diretta ai gironi negli ultimi secondi dell’ultima partita di campionato. (Foto: FRANCOIS LO PRESTI / AFP via Getty Images – OneFootball)

Da questo percorso usciranno qualificate due squadre, la cui identità si saprà il 24 agosto. Unite alle quattro squadre che trionferanno nei play-off del percorso Campioni, fanno un totale di sei squadre, che andranno così a completare la rosa dei 32 club che disputeranno la fase a gironi di Champions League. E noi saremo sempre lì – quest’anno una settimana in anticipo causa Mondiali in Qatar – al martedì sera, seduti sul divano ad ascoltare sorridenti quella musichetta.

Autore

Classe '99, fervente calciofilo e tifoso dell'Udinese, alla sua prima partita allo stadio vede un gol di Cesare Natali e ne resta irrimediabilmente segnato. Laureato in scienze politiche a Padova, ora studia a Bologna e scrive di calcio e Formula 1.

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