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Simone Tommasi

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Quando qualcosa in una squadra non va, la prima testa a saltare è quella dell’allenatore. Pensate alla vostra squadra del cuore: quanti allenatori avete visto avvicendarsi? Per i tifosi di squadre con presidenti un po’ più vulcanici è normale trovarsi davanti a due o tre facce diverse nello stesso anno. E se vi dicessero che la vostra squadra verrà allenata dalla stessa persona per quarantasei anni? Che da ora fino alla vostra vecchiaia vedrete uno e un solo allenatore sulla panchina della vostra squadra? Questo è quello che è successo a West Bromwich tra il 1902 e il 1948.

Il 27 novembre un corteo parte dalla Gradinata Sud dello stadio Ferraris e si dirige verso la sede della Sampdoria. Ce n’è per chiunque: squadra, dirigenza, media, nuova e vecchia presidenza sono tutti bersaglio dei cori dei tifosi. Due settimane prima la curva doriana aveva bloccato per ore ai giocatori l’uscita dallo stadio dopo la sconfitta con il Lecce. Prima ancora, i tifosi che avevano seguito la Sampdoria in trasferta a Torino avevano contestato la squadra dopo l’ennesima sconfitta, e stessa cosa era accaduta un mese prima dopo la partita col Monza. E prima ancora dopo il match perso con la Salernitana.

Il 21 maggio 2022 è in programma Genoa-Bologna, valida per l’ultimo turno della Serie A 2021/22. Il Grifone è già matematicamente retrocesso, dopo un’annata particolarmente difficile, ma lo stadio è piuttosto gremito e soprattutto in curva si respira entusiasmo. La Gradinata Nord poco prima del fischio d’inizio si veste completamente di rossoblù e fa apparire una romanticissima coreografia, accompagnata da un coro le cui prime strofe fanno così:

La coppa più misteriosa e imprevedibile delle tre. Giocatori sconosciuti, squadre pittoresche, stadi improbabili. Ma anche piccole gemme e storie incredibili. Per il secondo anno dalla sua introduzione la Conference League torna a fare compagnia agli appassionati di calcio nei giovedì autunnali. E quest’anno, con il mondiale in inverno, la fase a gironi sarà ancora più compressa, un vero e proprio tour de force per le squadre partecipanti.

Nell’estate del 2001 il Milan preleva Javi Moreno dall’Alaves, sborsando 30 miliardi di lire. Come tutti sanno, l’esperienza in rossonero dell’attaccante spagnolo fu disastrosa e si concluse dopo un solo anno. Ma in pochi sapranno che Javi Moreno è stato l’ultimo capocannoniere di una competizione europea a passare a una squadra italiana subito dopo aver vinto la classifica marcatori. L’ultimo prima di Cyriel Dessers. Il capocannoniere della scorsa Conference League, infatti, si è da poco accasato alla Cremonese.

L’inizio della Champions League, nella mente dei tifosi italiani, è fissato attorno al 10 di settembre. Le scuole iniziano, le temperature si raffreddano, si iniziano a passare i martedì e i mercoledì sera sul divano. Qualcuno più sfortunato ha visto la sua squadra iniziare – e a volte terminare – il suo percorso in una calda serata di fine agosto, quando ancora le italiane disputavano il play-off. I turni prima? Territorio sconosciuto, che al massimo si incrocia accendendo la tv dell’albergo croato o greco in cui sei in vacanza, che trasmette il preliminare della squadra locale.

Come ogni anno, in questo periodo inizia ad esserci grande fermento attorno al campionato di Serie C. Tra società che falliscono, squadre che non si iscrivono e altre che rinunciano alla promozione dalla Serie D, decine e decine di dirigenti e tifosi si prodigano in calcoli per capire a chi toccherà riempire gli spazi rimasti vuoti. Scorrendo il regolamento che norma il completamento dell’organico della prossima Serie C, si nota come la priorità venga data alle seconde squadre dei club di Serie A. Sì, proprio loro, la creatura nata tra le macerie di una FIGC commissariata all’indomani della mancata qualificazione al Mondiale 2018.

Il gol di Joaquin Larrivey arrivato al 67′ di Cosenza-Vicenza dello scorso 20 maggio ha sancito la retrocessione in Serie C per il Vicenza, cinque anni dopo l’ultima discesa nella terza serie. I berici avevano agguantato la posizione play-out mettendo in fila tre vittorie nelle ultime tre giornate, compresa la rocambolesca rimonta completata al 103′ della partita con il Lecce. In pochi pensavano però che i biancorossi si sarebbero trovati in una situazione di classifica così complicata a fine campionato, viste le premesse di inizio stagione.

21 novembre 2022, ore 19.00, Qatar-Ecuador. Chi sa cosa aspettarsi dalla nazionale del Golfo? Nessuno. O meglio, pochi al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. I padroni di casa di questa edizione dei Mondiali sono al loro esordio nella competizione, e fino ad alcuni anni fa erano una presenza marginale nel calcio mondiale. Nel 2019, però, il Qatar ha vinto la sua prima Coppa d’Asia, mentre cinque anni prima era stato in grado di sollevare il trofeo della competizione continentale per U-19. Tra i due successi, Akram Afif era diventato il primo calciatore qatariota a esordire in uno dei top cinque campionati europei – nello specifico, la Liga spagnola.

Il pullman che ha portato in trasferta la squadra riserve del Leyton Orient completa il suo tragitto arrestandosi nell’ampio spiazzo davanti al campo di gioco del Southend; i ragazzi della squadra di casa sono già arrivati quasi tutti, e sono radunati poco più avanti, all’ombra della tribuna. Più di qualcuno tra gli shrimpers alza la testa, pronto a vedere le facce di città che si troverà davanti in campo poco meno di due ore dopo. Nulla di rilevante da notare, finché tocca scendere i gradini del bus, nell’ordine, a Tony Grealish, Bobby Fisher e Laurie Cunningham.

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