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CALCIO ESTERO

Lo spettacolo della Bundesliga non delude mai

Ok ci siamo, finalmente aggiungerei. No, non mi sto riferendo a quello che per molti è il periodo coincidente con l’inizio delle ferie anzi, al contrario è il momento in cui per molti si ritorna a lavorare a pieno regime. Fino ad ora ci siamo goduti l’estate, gli Europei e le Olimpiadi, le giornate trascorse in spiaggia e le serate passate ai tavolini del bar, ma adesso è giunta l’ora che un po’ tutti aspettavamo, chi più esplicitamente, chi magari in maniera più velata. Questo venerdì si può dichiarare ufficialmente ritornato il calcio di club, ed in Germania hanno deciso di ripartire con il botto. Questa sera a dar il via alla Bundesliga 21/22 ci sarà infatti il big match tra il Borussia M’gladbach e i campioni in carica del Bayern Monaco.

Il ritorno della Bundesliga

La settimana scorsa ci ha pensato la Ligue1 – mai come oggi al centro del calcio europeo – a dare il via al valzer che in questo mese vedrà la ripresa di tutti e cinque i maggiori campionati europei, e che terminerà con l’inizio della Serie A il prossimo 21 agosto. Oggi tocca alla Liga, alla Premier e ovviamente alla protagonista di questo articolo, la Bundesliga. Spesso messa in penombra dalla maggiore rilevanza mediatica delle altre leghe, altrettanto di frequente considerata ingiustamente allo strenuo del campo di allenamento del Bayern Monaco.

La situazione economica a livello globale non ha migliorato la situazione, con i club tedeschi che sono stati tra quelli a far meno rumore sul mercato. Un fattore che certo non ha contribuito ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale in vista della nuova stagione, a maggior ragione dopo lo sbarco di Lionel Messi dalle parti di Parigi.

Al di là di ciò la Bundesliga rimane, sembra anche superfluo dirlo, uno dei palcoscenici più interessanti del panorama calcistico europeo. Uno di quelli – contrariamente alle etichette affibbiategli di campionato “noioso” – capaci di far divertire davvero il grande pubblico, e non solo per il gran numero di gol segnati a partita che si fanno registrare ogni anno. Oggi viene dunque doveroso dare uno sguardo alle protagoniste della nuova stagione.

La squadra regnante

di Matteo Speziale

Il Bayern che si presenta ai nastri di partenza della Bundesliga 21/22 è un inno alla continuità e alla volontà di una società di proseguire con un gruppo di “persone”, prima ancora che calciatori, reputato ancora in grado di portare successi in Baviera. Infatti dopo la stagione 20/21 in cui i bavaresi non sono riusciti né a difendere il titolo di campioni d’Europa né a centrare il double in Germania, sarebbe stato facile immaginare una campagna acquisti più aggressiva e in grado di apportare modifiche alla rosa. Invece i bavaresi hanno chiuso un unico grande colpo (Upamecano) cui ha fatto spazio Alaba, passato a parametro 0 al Real Madrid. Intorno a questo grande passaggio di consegne, solo operazioni marginali: il rientro di Cuisance dal prestito all’OM, l’ingaggio del terzino sinistro del Reading, Omar Richards, a parametro 0.

Se però i cambiamenti sono stati minimi in termini di rosa, non si può dire lo stesso per quel che riguarda la guida tecnica. In panchina al posto di Flick – ora CT della nazionale tedesca – è arrivato Julian Nagelsmann. Il trentaquattrenne di Landschberg è stato senza dubbio l’allenatore più interessante messosi in mostra all’interno del panorama internazionale negli ultimi cinque anni. Dopo le esperienze all’Hoffenheim e al Lipsia, dove ha potuto mettere in mostra tutte le sue idee senza troppe pressioni, ora, per Nagelsmann, l’esame diventa molto più impegnativo. Per una squadra come il Bayern che negli ultimi due anni ha fatto della simmetria del suo 4-2-3-1 un vero e proprio dogma l’impatto con la fluidità di sistema professata dal nuovo allenatore sarà molto interessante. Il tecnico tedesco infatti non ha mai nascosto la sua grande predilezione nel cambiare spesso sistema di gioco e interpreti, a seconda dall’avversario.

La personalità di arrivare e sparigliare le carte non gli manca di certo. Già al Lipsia si è reso protagonista di un bel mescolamento di stili di gioco diversi che hanno portato ad un modo di giocare ibrido molto identitario che contraddistingueva l’altra big del calcio tedesco facente parte dell’universo RedBull. Nessuna rivoluzione radicale sia chiaro, solo l’integrazione di tanti principi in più pronti ad essere utilizzati a seconda dell’avversario.

Vedremo, ora che ha in mano la squadra con le individualità più forti, quanto sarà tentato dal fare sempre la stessa cosa. Nagelsmann da vero predestinato, riuscirà ad arrivare e a vincere tanto e subito? In Baviera le aspettative sono alte ma, la pazienza, non è direttamente proporzionale ad esse.

Nagelsmann dirige un allenamento del Bayern Monaco
Seguire l’impatto che potrà avere Nagelsmann sulla panchina del Bayern è sicuramente tra i motivi di maggior interesse della prossima Bundesliga (Foto: Ulrich Gamel/Imago Images – OneFootball)

Uno sguardo alle inseguitrici

di Giovanni Fasano

A sperare che il nuovo Bayern Monaco di Nagelsmann mostri qualche crepa ci saranno il Borussia Dortmund e il Lipsia, le squadre che – chi da molto tempo e chi recentemente – cercano di tenere testa all’armata bavarese. I gialloneri si presentano ai blocchi di partenza della Bundesliga 21/22 con un nuovo allenatore in panchina, quel Marco Rose il cui approdo ai piedi del Muro Giallo era chiacchierato da tempo immemore. Assieme all’ex tecnico del Borussia M’Gladbach a Dormund è sbarcato anche Donyell Malen, il rinforzo offensivo arrivato per far fronte alla grande cessione estiva, quella di Jadon Sancho.

L’avvicendamento tra i due introduce un tema tattico interessante, confermato dalla disposizione in campo della squadra nel primo turno della Coppa di Germania vinto agevolmente contro il modesto Wehen Wiesbaden. I gialloneri sono scesi in campo con un 4-3-1-2 in cui il vertice alto del rombo di centrocampo era Marco Reus alle spalle del duo d’attacco Tigges-Haaland. Pare scontato che, terminata la canonica fase di ambientamento, ad affiancare il norvegese sarà proprio Malen. L’ex Psv sembra un giocatore creato in laboratorio appositamente per interpretare il ruolo di spalla di un attaccante dalle caratteristiche fisiche e tecniche di Haaland. L’olandese ama svariare sul fronte offensivo e dialogare con i compagni, è rapido, attacca la profondità e, seppur con più fatica, si disimpegna bene anche spalle alla porta. Inoltre, l’elevatissimo QI calcistico di Marco Reus a servizio di questa coppia estremamente complementare promette grandi cose. Alle loro spalle sarà interessante constatare quanto sarà vertiginosa la crescita di Youssoufa Moukoko, con ogni probabilità la terza scelta offensiva di Marco Rose. 

Negli altri reparti occhi puntati sulla migrazione verso il cuore del centrocampo di Giovanni Reyna, impiegato come mezzala nella gara di coppa. Oltre a Malen e Kobel, portiere prelevato dallo Stoccarda, il mercato non ha portato ulteriori innesti, anche se non è così peregrina l’idea che possa arrivare un difensore ad infoltire un reparto che deve fare i conti con l’ormai avanzata età di Mats Hummels. In questo senso a dare una mano potrebbe essere Manuel Akanji, mai troppo convincente con il Dortmund ma con alle spalle un Europeo da top nel suo ruolo. In generale i grandi dubbi che aleggiano attorno alla squadra di Rose sono i soliti: riuscirà una squadra così giovane a reggere mentalmente i ritmi forsennati imposti dal Bayern Monaco? Favre in questo ha fallito malamente, vedremo se il nuovo tecnico, a cavallo di un’idea di gioco diversa, saprà fare meglio.

Rose e Haaland sorridono insieme in allenamento
In foto potete semplicemente ammirare i due elementi chiave della stagione del BVB (Foto: Imago Images – OneFootball)

A fianco, o forse un mezzo gradino sotto, al Borussia Dortmund c’è il Lipsia, anch’esso con una nuova guida tecnica. Jesse Marsch ha raggiunto la squadra che occupa i vertici della scala gerarchica del mondo Red Bull, e lo ha fatto impressionando nell’esperienza sulla panchina del Red Bull Salisburgo. Marsch troverà una squadra diversa rispetto alla passata stagione, profondamente rinnovata se ad esempio guardiamo al pacchetto dei difensori centrali. I partenti Upamecano e Konatè sono stati sostituiti da Gvardiol e Simakan, con quest’ultimo che per caratteristiche non sembra differire molto dai due nuovi giocatori di Bayern Monaco e Liverpool.

Oltre a loro la Red Bull Arena ospiterà il terzo miglior attaccante della passata Bundesliga: Andrè Silva. All’attaccante portoghese è richiesto di garantire quel bottino di gol che dalla partenza di Werner i vertici del Lipsia hanno ricercato – fallendo – in Sorloth e nell’affastellamento di mezze punte/trequartisti. L’acquisto di una punta di ruolo probabilmente spingerà il neo allenatore a virare verso un sistema di gioco meno fluido e più simmetrico, cercando di sfruttare le doti in rifinitura dei tanti elementi in rosa per facilitare il compito di Andrè Silva e, all’occorrenza, del parametro zero giunto dall’Ajax, Brian Brobbey. La stagione 2021/2022 sarà anche quella in cui Dominik Szoboszlai presenzierà con continuità nel calcio dei grandi, dopo l’infortunio che lo ha estromesso dall’Europeo e che non gli ha permesso di esordire con il Lipsia durante la passata stagione. Con la possibile partenza di Sabitzer (di lui si parla in ottica Bayern Monaco) è possibile cha la pietra angolare del centrocampo di Marsch – che sotto la cui guida Szoboszlai ha conquistato l’interesse di mezza Europa – diventi proprio il giocatore ungherese.

Per Jesse Marsch l’impresa da compiere è ardua. Prima di tutto dovrà provare a sfruttare, e magari ottimizzare il grande lavoro fatto da Nagelsmann in termini di crescita individuale dei tanti ragazzi a disposizione, e in più ci sarà da puntare al bersaglio grosso, quello che nemmeno l’attuale coach del Bayern Monaco è riuscito a centrare: alzare un trofeo.

Szobozlai in azione durante la coppa di Germania che ha preceduto l'inizio della Bundesliga
L’attesa in casa Lipsia è tutta per vedere finalmente il talento ungherese poter esprimersi al meglio (Foto: Bjorn Jopek/Imago Images – OneFootball)

Le rivoluzioni in panchina nel ceto nobile

di Nicola Lozupone

Alle spalle delle tre principali protagoniste, diverse squadre sgomiteranno per accalappiarsi l’ultimo posto disponibile per l’accesso in Champions League. Lo scorso anno a riuscire nell’impresa è stato il Wolfsburg che, però, è la squadra che in questa estate ha subito i maggiori cambiamenti, originati da una serie di cambi di panchina che hanno creato una clamorosa reazione a catena.

Iniziando proprio dalla squadra di proprietà della Volkswagen, ha sorpreso la scelta di Oliver Glasner di lasciare la panchina dopo aver ottenuto la Champions nella stagione passata. Al suo posto il club ha deciso di puntare su Mark Van Bommel, ex mediano del Milan di Allegri e che sembra orientato a ripresentare il 4-2-3-1 visto in questi anni della gestione del tecnico austriaco. Resta da vedere se l’olandese sarà in grado di proporre un calcio giocato sugli stessi ritmi imposti dal suo predecessore. Tra i giocatori da segnalare dei Die Wölfe vi è senza dubbio Maximilian Arnold, la mente del centrocampo. Tra i nuovi arrivi merita particolare menzione Lucas Nmetcha, centrocampista offensivo che può anche fungere da punta, reduce da una stagione da 18 reti all’Anderlecht e un Europeo Under 21 vissuto da dominatore assieme al nuovo compagno di squadra Ridle Baku.

Glasner ha deciso di lasciare Wolfsburg per portare il suo calcio a Francoforte, dove dovrà raccogliere l’eredità di Adi Hutter. L’Eintracht è una squadra che già conosce determinati principi di gioco, soprattutto in fase di non possesso, mentre in fase di possesso è stata abituata ad un maggior controllo dei ritmi, per questo sarà interessante capire come i dettami del tecnico austriaco si adatteranno alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. L’esordio ufficiale in Coppa di Germania non è stato tra i più promettenti, vista l’eliminazione subita per mano del Waldhof Mannheim, ma l’esperienza delle scorse stagioni ci suggerisce che le squadre dell’ex allenatore del Wolfsburg partono molto a rilento per poi accendersi quando la stagione entra nel vivo. Tra i giocatori da segnalare vi è senza ombra di dubbio Jesper Lindstrom, giunto dai campioni di Danimarca del Brondby.  Il danese è un giocatore in grado di fornire grande contributo in fase di rifinitura grazie ad una eccezionale comprensione del gioco che gli permette di individuare sempre la giocata migliore da fare, con o senza palla.

Van Bommel e Glasner si salutano prima di un match tra Psv e Wolfsburg
Sia Van Bommel che Glasner sono attesi da sfide tutt’altro che semplici (Foto: Imago Images – OneFootball)

Per proseguire la catena dei cambi di panchina, passiamo alla nuova squadra di Adi Hutter, ossia il Borussia Mönchengladbach, dove non dovrà far rimpiangere Marco Rose. L’ex tecnico dell’Eintracht potrà lavorare con la Bundesliga come unico obiettivo, visto che i Die Folen hanno chiuso all’ottavo posto la scorsa stagione, seppur con la soddisfazione di raggiungere gli ottavi di Champions. Nel corso del precampionato abbiamo visto alcuni principi del calcio di Hutter già applicati, seppur in uno schieramento tattico diverso (un 4-2-3-1 a differenza del 3-4-1-2 di Francoforte). In particolare si è notata la ricerca di sovraccaricare un lato di campo per poter avere superiorità numerica in caso di perdita palla. Non essendoci stati movimenti sul mercato sia in entrata che in uscita, la curiosità a livello individuale verte sulla crescita di Florian Neuhaus, regista di centrocampo dai colpi e della visione di gioco fuori dal comune e che potrebbe, sotto l’ala protettrice del nuovo allenatore, diventare un perno della nuova Germania di Hansi Flick.

La rassegna si conclude con un’altra squadra che ha cambiato guida tecnica provando a rinnovare le ambizioni sempre mal riposte negli ultimi anni, il Bayer Leverkusen. A guidare le aspirine in questa stagione sarà Gerardo Soane, reduce da un ottimo ciclo in Svizzera nello Young Boys condito da vittore in campionato e da discreti cammini europei, tra cui l’eliminazione dello stesso Leverkusen dalla scorsa Europa League. L’altra grande novità dalle parti della BayArena è l’addio al calcio dei gemelli Bender, per cui ci sarà anche da colmare un vuoto di leadership nello spogliatoio che potrebbe essere riempito da Jonathan Tah, centrale dal rendimento in campo spesso discutibile. Sarà proprio sulla linea difensiva che il tecnico di passaporto spagnolo dovrà lavorare maggiormente. Il club lo ha in parte aiutato con l’arrivo dal Bruges di Odilon Kossounou, centrale ivoriano che accanto a Tapsoba potrebbe creare una coppa difensiva davvero interessante. In avanti vedremo se l’Europeo avrà rivitalizzato definitivamente Patrick Schick, anche se gli occhi saranno puntati sulla seconda stagione da titolare di Florian Wirtz. Il giovane tedesco a 18 anni è già uno spauracchio per le difese avversarie grazie alla sua capacità di muoversi tra le linee, e l’idea su cui Seoane sta lavorando è quella di creare un ecosistema in grado di mettere a proprio agio sia lui che l’altro trequartista di livello del Bayer, ossia Nadiem Amiri.

Neuhaus e Wirtz durante un incontro della scorsa Bundeliga
Wirtz insegue Neuhaus durante un incontro della scorsa Bundeliga, i due saranno elementi imprescindibili per le rispettive squadre (Foto: Team2sportphoto/Imago Images – OneFootball)

Occhio alle outsider

di Lorenza Suriano

Ci sono squadre dietro le contendenti per l’Europa in griglia di partenza, ma pronte ad approfittare di eventuali passi falsi da parte delle compagini più quotate per strappare un piazzamento tra le prime sette. Risultato già centrato nella scorsa stagione dall’Union Berlin, settimo e qualificato ai preliminari della neonata Conference League. Gli uomini di Fischer, guidati in campo dal sempre affidabile Max Kruse e con uno zoccolo duro che è rimasto lo stesso, proveranno a migliorarsi ancora. La rosa è stata puntellata senza spese eccessive, grazie a scelte mirate come Oztunali e Rani Khedira a parametro zero e il difensore centrale Timo Baumgartl in prestito dal PSV Eindhoven. A questi si aggiungono i riscatti di Endo e Awoniyi e soprattutto l’acquisto del ventiduenne terzino sinistro polacco Puchacz, pronto a lanciarsi in un campionato di primo livello dopo aver fatto bene in patria.

Dall’altra parte di Berlino (metaforicamente, si intende) gli obiettivi sono gli stessi, nonostante l’Hertha provenga da un a stagione deludente vista la rosa a disposizione, in cui è stato tangibile persino il rischio di una clamorosa retrocessione. Il calciomercato fino ad ora ha regalato un mix di nomi piuttosto interessanti, e se a molti saranno sicuramente più familiari quelli di Jovetic e Kevin-Prince Boateng, sono l’esterno Marco Richter, prelevato dall’Asburgo, e il centrocampista Suat Serdar, 24enne ex-Schalke 04, che potrebbero regalare freschezza ed entusiasmo alla squadra. In difesa Boyata e Stark sono i punti fermi, mentre in attacco alla perdita di Jhon Cordoba, ceduto al Krasnodar per 20 milioni, proveranno a sopperire Lukebakio, Piatek e il già citato Jovetic. Molto della stagione dell’Hertha, in ogni caso, passerà per i piedi di Matheus Cunha e quello che sarà del suo futuro. L’attaccante brasiliano è senza dubbio il calciatore più talentuoso della squadra, ma le sirene estere sono sempre più insistenti e pare il ragazzo abbia intenzione di partire. Tenerlo controvoglia potrebbe rivelarsi controproducente, ma rimpiazzarlo sarà eventualmente un compito arduo.

Un match della vecchia Bundesliga tra Union ed Hertha
Le berlinesi potrebbero essere tra le squadre più intriganti da seguire, entrambe spinte da motivazioni diverse. L’Union per confermarsi, l’Hertha per riscattarsi (Foto: Imago Images – OneFootball)

Spostandoci verso il confine con la Svizzera, il Friburgo punta a capitalizzare quanto costruito negli ultimi dieci anni con Christian Streich, vera e propria bandiera se ce n’è una, alla guida. Il vantaggio rispetto alla stagione scorsa è che in questa sessione di mercato non c’è stata nessuna cessione pesante, il che rende meno allarmante il poco movimento in entrata. Lo zoccolo duro per Streich è quindi sempre quello costituito da Lienhart al centro della difesa, il capitano Christian Gunter sulla fascia sinistra, il francese Santamaria al centro del campo e soprattutto l’elettrico duo Sallai-Grifo come esterni. Il primo, dotato di gran talento, lo scorso anno ha finalmente trovato la sua consacrazione, coronata da un ottimo Europeo disputato con l’Ungheria. Il secondo, capocannoniere della squadra nella Bundesliga 20/21, cercherà di smaltire la delusione per la mancata convocazione di Mancini. Al centro dell’attacco le gerarchie sono meno salde, ma è da tener d’occhio il ventitreenne bosniaco Demirovic.

Se per molte squadre l’Europa è un sogno, per l’Hoffenheim di Hoeness nella scorsa stagione gestire il doppio impegno si è rivelato uno scoglio troppo impegnativo da superare. Riprovarci per avere la possibilità dimostrare di aver imparato dai propri errori è quanto proveranno a fare nel Baden-Württemberg. Per questo dal calciomercato è arrivato David Raum, terzino sinistro neo-campione con la Germania under 21 dal piede sinistro educatissimo e statistiche sugli assist da capogiro. La notizia migliore però è soprattutto che l’Hoffenheim è riuscito, per ora, a tenere tutti i suoi gioielli. Nel caso di Stefan Posch lo scarso impiego nella nazionale austriaca è stata una fortuna, con Baumgartner, Grillitsch e il simbolo Kramaric invece trattenerli avrebbe tutte le sembianze di una vera prova di forza da parte del club.

Finito decimo nel 2020/2021 e con voglia di fare addirittura meglio c’è lo Stoccarda. Dopo anni di saliscendi, la storica società tedesca sembra aver trovato stabilità con Pellegrino Matarazzo alla guida tecnica, e soprattutto può contare su una batteria di giovani davvero intrigante. Un paio di cessioni importanti ci sono state, con Kobel che è diventato il nuovo portiere del Borussia Dortmund e Nico Gonzalez che d’ora in poi troverà spazio nel nostro campionato con la maglia della Fiorentina. Nel loro ruolo sono arrivati rispettivamente Florian Muller dal Mainz, e Fuhrich dal Paderborn. L’ossatura della squadra promette tanto divertimento e sarà costituita da Mavropanos (rinnovato il prestito dall’Arsenal), Borna Sosa, Mangala e i due gioielli Kalajdizc, centravanti che coniuga altezza da cestista e indole da fantasista, e Silas, ala dotata di velocità e dribbling capaci di far impazzire qualsiasi difensore. Dietro di loro poi scalpitano ragazzi del calibro di Churlinov, Klimowicz e Massimo. Beata Gioventù.

Kramaric e Mavropanos si sfidano durante la scorsa Bundesliga
SIa Hoffenheim che Stoccarda hanno tutte le carte in regola per poter dire la loro nella lotta per la conquista dell’Europa (Foto: Imago Images – OneFootball)

I bassifondi della Bundesliga

di Simone Angioletti

Va rivolta comunque attenzione alla probabile classe operaia della classifica, che non poche volte ha dato prova di poter stupire. Ricordate il Mainz neopromosso di Thomas Tuchel? Arrivò nono nella Bundesliga 2009-2010 guadagnando l’accesso in Europa per l’anno successivo. Tra i tanti c’era in campo Marco Rose, allenatore del Borussia Dortmund. 

Lo stesso Mainz si è tirato fuori da una sabbia mobile di immense dimensioni lo scorso anno, letteralmente salvato da un miracolo guidato dal coach danese Bo Svensson. Dopo aver chiuso il girone di andata con 6 punti ed un biglietto per la Bundesliga 2 apparentemente già pronto, i biancorossi hanno messo assieme 32 punti nel girone di ritorno, concedendosi anche il lusso di rovinare la festa al Bayern Monaco a tre giornate dalla fine. Adesso, nonostante gli arrivi di Widmer, Lucoqui ed un interessantissimo Jae-sung Lee, arrivare fin dov’è stato Tuchel sembra difficile. Il 3-4-1-2 aggressivo ed offensivo di Svensson (con una off-season di rodaggio tra l’altro), potrà comunque riportare la barca in porto senza mal di testa.

Situazione che assomiglia non poco a quella dell’Arminia Bielefeld, salvo con l’ultimo posto utile prima dei Relegation Playoffs. Una vittoria in 10 partite come start, un prosieguo di stagione tribolato ed un cambio di coach rivelatosi a dir poco provvidenziale. Frank Kramer ha raddrizzato la rotta da primavera in poi con 4 vittorie e 5 pareggi in 12 partite. I renani si ripresentano rinverdendo la tradizione di giapponesi in Germania confermando l’ex Salisburgo Masaya Okugawa in rosa. Interessanti anche Janni Serra e Bryan Lasme, chiamati a portare goal ad un attacco troppo sofferente lo scorso anno. 

Lo scontro della passata Bundesliga tra Mainz e Arminia
Sia il Mainz che l’Arminia dovranno cercare di tenere il passo avuto nel girone di ritorno della scorsa Bundesliga (Foto: Imago Images – OneFootball)

Sceglie la continuità l’Augsburg, che conferma il blocco dello scorso anno ed aggiunge un Nico Dorsch da tenere strettamente d’occhio. Campione europeo con la Germania  U-21, l’ex Bayern Monaco troverà in Arne Maier il suo compagno in mediana come già visto in Nazionale. Dalla trequarti in poi c’è una possibile miscela esplosiva. Alfred Finnbogason, Daniel Caligiuri, Michael Gregoritsch e Florian Niederlechner non sono nomi qualunque per una squadra che si troverà probabilmente a lottare per non retrocedere, a patto di trovare la forma dei giorni migliori.

Le due compagini che devono fare uno step in avanti per evitare la retrocessione diretta sono Colonia e Greuther Furth. I primi hanno rimontato furiosamente l’Holstein Kiel ai Playoff per la permanenza in Bundesliga, chiudendo il ritorno con un 5-1 senza appello. Kiel che tra l’altro ha perso la promozione diretta all’ultima giornata a favore del Furth e poi l’aut-aut con il Colonia pur vincendo all’andata. Quando non è stagione, non è stagione.

Tornando ai “caproni”, il calvario passato lo scorso anno cacciando via il Werder dal 16esimo posto all’ultima giornata, possibilmente non va ripetuto. I due colpi più importanti del mercato – ottima combinazione di spesa e possibile resa fin da subito – sono Anthony Modeste e la conferma di Mark Uth. Se questi due colpi proveranno a sistemare il terzultimo attacco dello scorso campionato, difficile aspettarsi un netto miglioramento dalla stessa difesa che l’anno scorso ha incassato 60 goal, peggio del solo disastroso Schalke 04. C’è ancora del tempo per aggiustare la questione, ma non può sempre andar tutto bene come lo scorso anno.

Il Furth sarà una squadra estremamente interessante da seguire. Ben tre prospetti provenienti dal Bayern Monaco (Green, Fein e Tillmann) da visionare, un irriducibile Branimir Hrgota anima in campo ed un altro bel mazzo di giovani a far da contorno. Non manca certo il talento, ma affidare una salvezza ad un roster così poco esperto e lontano dal raggiungere i propri potenziali individuali è una scommessa pesante. Funzionerà?

A chiudere il discorso il Bochum di Thomas Reins. I vincitori della scorsa 2.Bundesliga arrivano a questo campionato fiduciosi nella forza di un sistema di gioco ben collaudato. Un organico forse carente in quanto ad individualità, ma che può comunque far affidamento su pedine importanti come il capitano Anthony Losilla e il centravanti Simon Zoller. Qualche ulteriore innesto dal mercato aiuterebbe però sicuramente la formazione ad attutire l’impatto con la realtà della Bundesliga.

Bochum e Furth durante la scorsa stagione
Sarà interessante vedere quanto in là riusciranno a spingersi le neopromosse (Foto: Imago Images – OneFootball)

Una Bundesliga che promette spettacolo

Da quanto avete avuto modo di vedere i presupposti per un’altra grande stagione di Bundesliga ci sono tutti. Tema principale quello del cambiamento, con molte delle squadre, in particolare al vertice, che hanno optato per la scelta di una nuova guida. Un fenomeno che certo contribuirà a sparigliare ancor di più le carte di un campionato ch’è sempre riuscito a regalare grandi soprese.

Riuscirà Nagelsmann a confermarsi sulla panchina del Bayern? Dortmund e Lipsia avranno chance per giocarsi davvero il titolo? E chi tra le outsider avrà modo di mettere piede in Europa? Per le risposte a queste e altre mille domande possiamo solo attendere. Per il resto non ci resta che metterci comodi e goderci lo spettacolo della Bundesliga.

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