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CALCIO ITALIANO

Come Simone Inzaghi userà Dumfries?

A meno di due settimane della chiusura della finestra di mercato più controversa della storia di Suning all’Inter, la proprietà cinese è riuscita a sostituire Achraf Hakimi. Al suo posto per 12,5 milioni di euro (di parte fissa) più 2,5 (di bonus) ha acquistato, il capitano del PSV Eindhoven, Denzel Dumfries. Il gravoso peso di sostituire uno degli uomini più influenti dell’Inter campione d’Italia non toccherà dunque ad un giocatore già affermato a livello internazionale, bensì ad un 25enne conosciuto dai più soprattutto grazie all’ottimo Europeo disputato qualche settimana fa.

Non solo Euro2020

Nella competizione continentale abbiamo visto Dumfries ricoprire il ruolo di esterno di destra nel 3-5-2 di De Boer nel quale agiva in costante proiezione offensiva. Molto spesso infatti sia lui, che dal lato opposto Van Aanholt, si alzavano all’altezza di Depay e Wijnaldum formando un 3-2-4-1 dove ai due terzini spettava il compito di garantire l’ampiezza in fase offensiva.

Posizioni medie dei Paesi Bassi contro l'Ucraina agli ultimi Europei. Dumfries giocava col numero 22
Posizioni medie dei Paesi Bassi contro l’Ucraina agli ultimi Europei. Dumfries giocava col numero 22. (Sofascore.com)

La naturalezza e l’efficacia con cui il neo-interista ha giocato in quel ruolo hanno tratto in inganno molti. Prima dell’Europeo al contrario Dumfries aveva sempre giocato come terzino destro nella difesa a 4 del PSV. I motivi di quest’ottima resa alla prima esperienza in quel ruolo sono principalmente di carattere tattico. Bisogna sempre ricordare infatti che più il calcio evolve più diventa complesso riassumere le disposizioni attraverso dei numeri. Sebbene al PSV nominalmente il modulo parta sempre da una difesa a 4, il credo di Roger Schmidt (vero cultore del gegenpressing) ha sempre portato l’olandese in zone di campo molto avanzate.

Anche per questo i numeri ci raccontano di un calciatore molto votato al gioco offensivo. L’influenza del tecnico tedesco è evidente quando si analizzano i tocchi nell’area di rigore avversaria (quasi 4 ogni 90′, dati Statsbomb) e ancor di più le azioni di pressing negli ultimi due terzi di campo (quasi 10 ogni 90′, dati Fbref.com), esattamente il doppio di quelle nel primo terzo di campo. In zona gol, pur non garantendo le mostruose performance di Hakimi, è un giocatore valido per quella porzione di campo. In carriera ha già segnato più di venti gol, e ad essere sinceri in maniera anche più variegata rispetto al marocchino. Dumfries infatti è un eccellente colpitore di testa e si è ritrovato anche a battere i rigori con il PSV.

Dumfries con la fascia da capitano al braccio che calcia un rigore contro il Volendam in Coppa d'Olanda (OneFootball-
Dumfries con la fascia da capitano al braccio che calcia un rigore contro il Volendam in Coppa d’Olanda (Foto: OneFootball-ImagoImages)

Come Dumfries influirà nei giochi offensivi di Simone Inzaghi?

Alla Lazio all’interno del suo 3-5-2 il tecnico piacentino ha sempre prediletto sviluppare gran parte del suo gioco sulla sinistra (tra Acerbi, Luis Alberto e Marusic) per arrivare con soluzioni diverse sulla destra, dove Lazzari era più deputato ad essere servito in corsa od a chiudere l’azione. Da quanto si è evinto nelle primissime uscite della sua nuova Inter, il canovaccio sembra lo stesso. La zona di sinistra dove orbitano Calhanoglu e Perisic (ma anche Dimarco o Kolarov) sembra quella dove si palleggia di più. Questa è quasi una rivoluzione copernicana per l’Inter che lo scorso anno agiva esattamente al contrario. L’azione veniva spesso e volentieri sviluppata sulla destra in modo da sfruttare le abilità di Hakimi nella conduzione palla, lasciando il lato cieco a sinistra.

Già alla prima giornata si è molto evidenziata questa nuova (per l’Inter) tendenza con Darmian che è stato coinvolto pochissimo nella manovra rispetto a quanto sarebbe successo nell’annata precedente. Dumfries si sposa alla perfezione con il cambio-lato pensato da Inzaghi. L’olandese non è un fine portatore di palla e non ha grande pulizia tecnica, ma quando si tratta di contendere un pallone aereo o di scattare in profondità la sua prepotenza fisica e atletica fa la differenza. Non sorprenderebbe affatto vedere, se la macchina Inter dovesse funzionare bene nello sviluppo delle azioni, Dumfries ritoccare le cifre di gol per cui si è contraddistinto in Eredivisie. Contrariamente dovrà lavorare molto sulla qualità delle sue assistenze. La non ottimale tecnica di base ha sempre fatto emergere una sostanziale lacuna nei cross (e quindi nell’assist), specie in quelli in azioni non-dinamiche.

Se Inzaghi confermerà la tendenza sopra descritta, di sviluppo dell’azione a sinistra con lato debole a destra, massimizzerà i guadagni che può portare in dote la presenza dell’olandese: inserimenti, contese di palloni alti e attacco della profondità. Non solo, così facendo ridurrebbe le possibilità in cui i difetti dell’ex capitano del PSV possano influire nello sviluppo della manovra o nella rifinitura dell’azione.

 Dumfries in zona gol ad Euro202 contro la Macedonia del Nord
In zona gol ad Euro2020 contro la Macedonia del Nord (OneFootball-ImagoImages)

Che compiti difensivi gli spetteranno?

La carriera passata in una difesa 4 di Dumfries potrebbe trarre in inganno riguardo le sue capacità difensive, portando a sopravvalutare le stesse. Invece l’olandese presenta diverse lacune quando si tratta di dover difendere, specie in situazioni di inferiorità numerica. Spesso non fa la scelta giusta e sfrutta male la sua esuberanza fisica agendo con impeto prima del tempo. Al contrario è molto più a suo agio sia nella difesa posizionale che nell’1vs1. Inoltre una volta recuperato il pallone riesce con passaggi semplici e una buona resistenza al pressing a togliere dalla pressione tutta la squadra.

Nel 3-5-2 degli Europei appena terminati, grazie alla copertura del braccetto di destra, è sembrato essere ancora più a suo agio. Data questa premessa probabilmente sarà ancora più facile per lui adattarsi al sistema difensivo meneghino. Sempre con il Genoa si è notato come anche Inzaghi abbia mantenuto una disposizione di difesa a 4 in alcune fasi della manovra: i due braccetti ad allargarsi come terzini – con Skriniar alle spalle dell’esterno destro – e Brozovic a fare il centrale insieme a De Vrij. Giocare con lo sloveno alle proprie spalle e Barella al proprio fianco potrebbe essere, oltre che una garanzia per l’Inter, anche un’ottima iniezione di fiducia per Dumfries. 

Infine c’è da analizzare la tendenza al pressing. Se con Schmidt – e anche con De Boer – il ragazzo di Rotterdam era votato ad un pressing ultra-offensivo con un baricentro altissimo, con Simone Inzaghi la situazione potrebbe essere diversa e più camaleontica. A seconda dell’avversario Dumfries si potrà trovare a dover pressare fino all’area piccola o a poter ragionare con più calma lasciando meno spazio da coprire a Barella e Skriniar.

Dumfries ha esordito in Serie A in uno scampolo di partita contro il Genoa
Dumfries ha esordito in Serie A in uno scampolo di partita contro il Genoa (GiuseppeCottini-OneFootball-ImagoImages)

Che investimento sarà stato Dumfries?

Quella dell’Inter insomma è stata un’operazione intelligente – che ovviamente presenta dei rischi. Il prezzo, l’età, la spendibilità all’interno del sistema sono tutti a favore dei nerazzurri. E la personalità sicuramente non manca: essere capitani al Philip Stadium a meno di 24 anni non è da tutti. Ha sì dei limiti in un calcio fraseggiato e ragionato, ma non sempre queste caratteristiche sono così richieste agli esterni di Inzaghi. Più di queste infatti – oltre alle già citate lacune difensive – resta anche da testare l’affidabilità di un calciatore proveniente dall’Eredivisie. Intendiamoci, dal campionato olandese escono fior fiori di talenti, e non è intenzione di nessuno sminuire la competitività della lega. Tuttavia giocare nel PSV (o nell’Ajax) all’interno del loro campionato presenta molte meno difficoltà che farlo nel campionato italiano, proprio per il nettissimo predominio, fisico ma anche tecnico, che hanno rispetto alle altre compagini.

In una torrida e dolorosa estate com’è stata questa del 2021 per l’universo Inter, chiedere di meglio era sicuramente difficile.

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