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CALCIO ESTERO

Non dimentichiamoci di Aouar

Sono passati solo due anni da quando il Lione prima dei lockdown europei batteva la Juventus e attirava molte attenzioni su di sé, poi costantemente cresciute fino al momento in cui il percorso europeo dei francesi venne fermato dal futuro campione d’Europa, Bayern Monaco, nelle semifinali a turno unico. Aouar era al centro di molte voci di mercato: Juventus, Manchester City e Arsenal per dirne alcune. A due anni da quel momento, però, Aouar è ancora al Lione, un Lione che a tre giornate dalla fine della Ligue 1 è settimo in classifica a cinque punti da un posto in Europa. Depay è andato via in estate, Paquetà sembra essere la stella della squadra e Bruno Guimaraes è andato al Newcastle a imporsi come uno dei migliori centrocampisti in circolazione, o almeno uno dei più forti e meno chiacchierati. Aouar nel frattempo è diventato capitano del Lione e sembra giocare un gradino, se non due, sopra tutti gli altri suoi compagni eccetto i sopra citati. 

Un giocatore fuori dal comune che non riceve le giuste attenzioni

L’Arsenal sembra ormai l’unica squadra realmente decisa a farne un elemento della propria rosa, e ogni sessione di mercato questo non accade; tra poco compirà ventiquattro anni e forse è davvero giunto il momento per lui di allontanarsi dal proprio nido. 

Sarebbe inutile stare a snocciolare le sue statistiche nel dettaglio e riempire di parole questo pezzo, se siete interessati, FBREF ha uno scouting report per lui dove elenca le statistiche per novanta minuti e i percentili relativi. Comparandolo sia ai centrocampisti centrali che ai centrocampisti offensivi/ali, Aouar eccelle o è sopra la media in entrambi i casi e in molte delle cose che fa. 

È chiaramente un giocatore prevalentemente offensivo, non sembra avere spesso una reale voglia di difendere, se non in pochi casi, che sono quelli in cui affronta in 1v1 i giocatori avversari al fine di recuperare il pallone individualmente, più che cercare di fare movimenti di sistema, infatti se viene saltato spesso lascia perdere. 

In campo occupa una posizione sul centro-sinistra per poi muoversi su tutto il fronte, che va dalla linea laterale sinistra all’immaginaria linea di centrocampo, qualche volta scala fino ad avvicinarsi alla linea laterale destra, ma può anche indietreggiare fino all’ideale posizione di terzino sinistro per lavorare il pallone in questa sacca di spazio. La sua duttilità non termina qui; in questa stagione, complice l’assenza di una punta vera e propria, non è stato raro vederlo agire come riferimento offensivo, soprattutto combinando con Ekambi e Paquetà. Tocchi in velocità, uno-due, lanci e palloni complicati, ma anche l’uso del corpo come perno; sono questi gli elementi del suo gioco che gli permettono di giocare praticamente in ogni ruolo in campo, eccetto quelli in cui deve avere compiti di distruzione della manovra avversaria.

Il suo uso del corpo è incredibile, pur essendo solo un metro e settantacinque non è difficile vederlo controllare sotto pressione diversi palloni con facilità, magari anche con l’uomo letteralmente addosso. Altro elemento fondamentale del suo gioco è il controllo palla, il pallone quasi sempre si inchioda sul suo piede ed è forse più raro notare i suoi controlli sbagliati che quelli riusciti. Quello in cui probabilmente deve migliorare sono le scelte. Non è insolito vederlo lanciare in zone vuote del campo nel tentativo di dare velocità e verticalità alla manovra, situazioni in cui invece potrebbe provare a riciclare i palloni e far salire la squadra; ad ogni modo dà sempre una dimensione differente al di gioco del Lione, con passaggi di prima, lanci e dribbling, armi a completa disposizione della sua fantasia. 

Grafico a radar, quindi una serie di centri concentrici che partono da un punto centrale e si espandono. Questo radar è diviso in 10 spicchi, ognuno dei quali rappresenta una categoria statistica, in questo caso sono segnati gli expected assist per 90 minuti; la percentuale di passaggi completati; le conduzioni palla che terminano nell'ultimo terzo di campo e quelle che terminano nell'area avversaria, entrambe ogni 90 minuti; i non penalty expected goals per 90 minuti; i dribbling riusciti ogni 90 minuti; le pressioni portare e quelle riuscite, entrambe per 90 minuti; gli intercetti e i tackles tentati per 90 minuti aggiustati secondo il possesso della squadra del giocatore.
Una panoramica di quello che è Aouar, statisticamente, quest’anno.

Si tratta di un giocatore che tocca molti palloni, di cui un buon numero nell’ultimo terzo di campo, il che dice subito della sua tendenza a giocare nella trequarti avversaria; giocando più avanti ovviamente le sue percentuali di completamento di passaggi e di ricezioni non sono però elevatissime. Tuttavia, in Ligue 1 hanno in ogni caso pochi rivali, per i giocatori nel suo ruolo.

La sua capacità di ricavarsi lo spazio per agire è poi di altissimo livello: pur non avendo una percentuale di dribbling riusciti alta, ne completa 2,6 a partita, che gli valgono l’ottantanovesimo percentile per quantità; inoltre, riceve 6,46 passaggi progressivi per partita, che seppur non gli permettono di andare oltre il cinquantaseiesimo percentile, ci indicano come sia capace di farsi trovare tra le linee spesso e far avanzare il pallone per i suoi. Nel grafico sotto risulta chiaro come siano pochi i giocatori in grado di fare meglio, e i nomi non sono esattamente degli ultimi arrivati.

Altro grafico con due assi e diviso in quattro sezioni da due mediane. Questa volta vengono segnalati i dribbling riusciti e i passaggi progressivi ricevuti; Aouar eccelle quantitativamente per entrambi, per cui dribbla molte volte con successo e riceve molti passaggi in avanti.
Come Aouar si ricava lo spazio per giocare.

La minaccia per la porta avversaria è chiara e limpida: tira parecchio rispetto alla media e, nonostante l’insieme delle scelte e della qualità dei suoi compagni d’attacco non sia altissima, riesce ad essere sopra la media per assist e key-passes. Non si tratta di un giocatore semplice da limitare, ha molte soluzioni a sua disposizione e il contesto ideale potrebbe farne un giocatore d’élite. 

Altro grafico a quattro sezioni e due assi, da una parte vi sono i tiri effettuati e dall'altra la somma di assist e tiri assistiti, i key-passes. Aouar non è eccellente ma supera la mediana per entrambi i valori.
Quanto e come Aouar minaccia la porta avversaria.

Il classe 1998 non è per niente banale come giocatore. Non è assolutamente raro vederlo fare cose che per gli altri sembrano fuori scala: contro lo Sparta Praga, ad esempio, ha controllato una rimessa laterale in maniera fantascientifica. Correndo incontro al battitore ha toccato il pallone per fare un sombrero all’avversario che aveva dietro la schiena, l’ha aggirato correndogli intorno, ha poi ricontrollato il pallone e fatto un tunnel al secondo avversario dietro di lui; questo non ha portato a un bel contropiede, ma ad un fallo che ha permesso alla squadra di risalire dalla propria area, per cui un risultato modesto.

Fermo immagine del momento in cui Aouar sta per ricevere il pallone, da qui in poi la magia sta per avvenire.
Come Aouar dimostra in un lampo di genialità perché andrebbe sempre guardato: la sorpresa è sempre ben gradita.

Arrivando alla fine, qualcosa nella mia mente mi dice possa essere potenzialmente un giocatore tagliato per rimpiazzare Modric al Real, ovviamente non è al suo livello per ora ed è tutto da vedere se sarà in grado di crescere fino al livello di un Pallone d’Oro. Sarò forse anche biased, ma abbiamo ancora tutti negli occhi lo splendido assist del Croato nei quarti di Champions per evitare la debacle contro il Chelsea; ebbene, in un contesto diverso e contro avversari diversi, seppur con dei compagni che hanno portato ad un outcome diverso, il franco-algerino ha fatto un lancio che ricorda molto quello del collega blancos.

Lo splendido passaggio d'esterno con cui a messo in porta Ekambi contro l'Anger, ha disegnato una parabola che aveva visto solo lui probabilmente. Anche Modric l'avrebbe vista però.
Non il passaggio del vostro tipico centrocampista.

Dato che Modric va per il probabile ultimo contratto e che per Madrid qualche franco-algerino bravino sia passato, è facile vederlo perfetto per un anno o due di apprendistato in Blanco o ai Gunners, che lo cercano spesso, prima di prendere il posto del capitano della Croazia. Forse però non faremo in tempo a farci abbagliare dalla sua stella, che ce ne saremo già dimenticati.

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