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CALCIO ESTERO

Il Canada è la nuova frontiera del calcio

Da qualche anno la nazionale canadese viene annoverata tra le squadre più promettenti e piene di talento in chiave futura, proiettandosi soprattutto in vista dei mondiali del 2026 che proprio in Canada ospiteranno tre sedi. L’interesse verso la nazionale parte anche dalla presenza di giovani talenti consacrati come Alphonso Davies e Jonathan David che, seppur con traiettorie diverse, sono partiti da Vancouver e Ottawa prima di spiegare le ali alle nostre latitudini. Cosa è cambiato in questi anni e qual è stata la scintilla che ha permesso tale cambiamento? La neonata Canadian Premier League, il nuovissimo campionato canadese che ieri ha concluso la sua terza stagione appena, può aiutarci a comprendere l’importanza che il soccer sta prendendo nel paese della foglia d’acero.

Canada, vista sui mondiali

Il tutto parte da Hamilton, città dell’Ontario meridionale in cui i Tiger-Cats, una squadra di football americano, la fanno da padroni. Il loro proprietario, Bob Young, imprenditore ed ex AD per grandi multinazionali, decide di chiedere il permesso per dei lavori di manutenzione dello stadio Tim Hortons, una struttura cittadina il cui sponsor è per l’appunto la famosa catena di caffetterie all’americana. I motivi di questa scelta saranno ben chiari il 6 maggio 2017, una data storica per tutto il Canada: con un tweet delle 19:30, la federazione annuncia di aver approvato l’affiliazione della Canadian Premier League inglobando così ufficialmente il futuro campionato tra le competizioni calcistiche federali.

Con questa scelta, il Canada punta a rafforzare l’importanza del calcio come prodotto integrale e culturale del paese in modo da creare un valido punto di partenza per le carriere di tanti giovani talenti emigrati ben presto negli Stati Uniti, in cui Major League Soccer e United Soccer League integravano le migliori compagini lasciando al movimento locale poche speranze di sviluppo. A ciò si aggiunge che il Canada, con le sue tre città Edmonton, Montréal e Toronto, era in lizza per ospitare i mondiali 2026 assieme a Stati Uniti e Messico, candidatura poi vinta nel maggio 2018.

Il paese non poteva quindi permettersi di sfigurare ben sapendo che il lavoro di otto/nove anni avrebbe poi trovato la sua consacrazione in una storica partecipazione mondiale. Tra dubbi di natura culturale e di confronto non solo con i campionati statunitensi ma anche di coabitazione con la Canadian Soccer League, la nuova Premier League canadese prende finalmente il via. La prima notizia fu rappresentata da un leggero slittamento, con un inizio avvenuto direttamente nell’aprile 2019 con sette squadre partecipanti: Cavalry (Calgary), Edmonton (Edmonton), Forge (Hamilton), Halifax Wanderers (Halifax), Pacific (Victoria), Valour (Winnipeg) e York9 (York, Toronto). 

La prima edizione, divisa in Spring and Fall Division stile Apertura/Clausura sudamericane, mette a nudo lo strapotere di due compagini, Forge – poi campione assoluto nella finale tra le due vincitrici – e Cavalry ed alcuni dati interessanti relativi all’affluenza nei sette stadi nell’arco del 2019. Si va dai numeri da capogiro dei campioni del Forge Football Club (con un picco di 17611 spettatori) al successo di Halifax, con un piccolo impianto da 6500 spettatori ed una media di 6000 a partita per ogni incontro dei Wanderers. A ciò, i canali social della lega mostrano la volontà di elevare la fruibilità e la qualità delle immagini anche fuori dai confini, in una sorta di messaggio al mondo in cui il Canada vuole erigersi come nuovo pioniere. Ne è un esempio il commovente mini-documentario girato per raccontare, in immagini, la partita inaugurale del campionato tra Forge Football Club e York9 Football Club. Pubblicato sul canale Youtube del campionato, i commenti del popolo canadese altro non sono che un ottimo feedback, in cui traspare la volontà di far diventare questo sport sempre più importante.

La nascita dell’Atletico Ottawa

L’anno successivo, un avvenimento di fondamentale importanza sconvolge positivamente il calcio canadese: l’Atletico Madrid sbarca ad Ottawa ed annette un proprio club satellite, l’Atletico Ottawa, alle sette compagini già impegnate nella Canadian Premier League. Il tutto dopo che la storica squadra cittadina, l’Ottawa Fury, dove un certo Jonathan David mosse i suoi primi passi, aveva deciso di abbandonare la United Soccer League statunitense e si scioglieva per l’assenza della ratifica per poter giocare negli States. I Colchoneros, nel tentativo di espandere il proprio marchio oltreoceano, prendevano le redini di una delle città più “calcistiche” di tutto il paese, implementando i propri colori biancorossi senza perdere di vista alcuni punti cardine della cultura canadese come la foglia d’acero, stilizzata nello stemma, o la monumentale Peace Tower, la torre situata sulla collina del parlamento della città nonché uno dei monumenti più importanti di tutto il Canada.

Oltre alla parte glamour di un arrivo così importante, lo sbarco dell’Atletico Madrid nel calcio canadese porta linfa nuova: l’ingresso di uno dei paesi calcisticamente più influenti del mondo ed esportatori di allenatori e la possibilità, per tanti giovani canterani iberici, di arrivare in Canada per poter crescere ma al contempo arricchire il campionato. Per questa avventura, l’Atletico Ottawa sceglie come allenatore Miguel Ángel Ferrer Martínez, conosciuto ai più come Mista, ex calciatore di Valencia, Atlético Madrid e Deportivo La Coruna ritiratosi proprio in Canada, a Toronto, nel 2011.  L’arrivo della pandemia ridimensionerà fortemente le mire espansionistiche della seconda stagione del campionato dal punto di vista degli spettatori, soprattutto a causa delle striminzite dieci giornate che si giocheranno prima della finale, che segnerà, nel campo neutro e senza pubblico di Charlottetown, la seconda vittoria consecutiva del Forge Football Club nonostante la vendita del loro talento Tristan Borges, partito alla volta del Leuven in Belgio e tornato in prestito questa stagione.

Proprio gli arancio di Hamilton rappresentano al meglio le intenzioni di questo campionato. Permettere ai giovani talenti canadesi di crescere professionalmente ed approdare in nazionale, fare esperienza locale in tornei come il Canadian Championship (torneo in cui le squadre canadesi di CPL e MLS si affrontano) e continentale grazie alle qualificazioni in CONCACAF League, una sorta di torneo preliminare che permette a sei compagini del centroamerica di qualificarsi in CONCACAF Champions League. Il tutto diventando poi un riferimento per tanti calciatori del continente che intravedono nel Canada un nuovo trampolino verso il grande calcio, più strutturato ed organizzato dei campionati locali.

A cavallo tra novembre e dicembre, il Forge Football Club ed il calcio canadese hanno sicuramente vissuto uno dei periodi più incredibili della loro storia: gli orange, qualificandosi per le semifinali di CONCACAF League 2021, saranno il primo club della Canadian Premier League a qualificarsi per la CONCACAF Champions League 2022, l’ennesimo step in avanti che mette in evidenza la bontà del lavoro di una società che ama riconoscersi come “diversa dalle altre” per intenzioni e traguardi. Un evento che va ad aggiungersi all’annuncio del 10 novembre, data in cui è stata ufficializzato l’ingresso di una nuova franchigia di Vancouver, una città importantissima per tutto il movimento calcistico nonché casa dei Whitecaps in Major League Soccer. Resta ancora un’incognita il nome ed i colori che questa squadra adotteranno a partire dal 2023.

Il tocco italiano

Se il campionato canadese e le sue rispettive squadre stanno acquisendo sempre più seguito anche sui social, uno dei meriti va dato allo sponsor tecnico Macron. L’azienda di Valsamoggia possiede dal 2019 un accordo esclusivo con la lega, fornendo a tutte le squadre i completi ufficiali da gara e tutta la linea di indumentaria. Nessun dettaglio è stato tralasciato perché, citando Sporteconomy :

ogni club ‘racconta’ attraverso la propria maglia il legame con la città e il territorio che lo ospita. Le onde dell’oceano per il Pacific FC; il rosso e il disegno iconico del colonnello McLeod davanti al Forte di Calgary per il Cavalry FC; il blu scuro e il richiamo al portafortuna Rally Rabbit per l’FC Edmonton; i campi di grano di Manitoba sulla maglia del Valour FC; fuoco, martello e il drago identificano i campioni in carica del Forge FC; lo York United FC si presenta con nuovo logo e nuovi colori (York Green, Lake Ontario Blue e Victory Gold); l’Atletico Ottawa pur mantenendo il design grafico e i colori dell’Atletico Madrid, presenta un riferimento alla città di Ottawa e nel retro una foglia d’acero ricorda l’identità canadese del club; infine l’HFX Wanderers FC ha scelto il disegno del leone rampante al centro della maglia per esprimere il proprio legame con la Nuova Scozia, ispirandosi alla bandiera di quest’ultima per la divisa del 2021.” 

Un altro gran traguardo italico, questa volta più legato alle prestazioni sportive, lo ha raggiunto il centrocampista del Pacific Football Club Alessandro Feridun Hojabrpour, nato a Burnaby, in British Columbia, da madre italiana e padre iraniano. Alessandro, che su Twitter dimostra tutto il suo amore per l’Italia e per la nazionale di Roberto Mancini, ha segnato di testa il gol della vittoria per il Pacific contro il Forge, nella finale di domenica sera, regalando ai suoi il primo storico titolo nazionale. La carriera del classe 2000 è l’ennesima dimostrazione della bellezza di questo sport, che regala occasioni in qualsiasi parte del mondo premiando la meritocrazia sopra qualsiasi altro aspetto.

Partito dal Canada, dov’è stato anche U17 con la nazionale, dal Coquitlam Metro-Ford Soccer Club è passato dalle giovanili dei Vancouver Whitecaps e dal settore giovanile del Lokomotiv Plovdiv. La Bulgaria gli gli ha aperto nel 2019 le porte del calcio canadese e del Pacific Football Club di Victoria. Se Alessandro è uno degli esempi positivi ed il risultato di quello che il calcio sta diventando in Canada, sono tanti i ragazzi che non riescono tutt’ora ad avere la possibilità che meritano. In una recente intervista per TheAthletic, il direttore della Canadian Premier League Oliver Gage metteva in evidenza uno degli aspetti più importanti che la lega dovrà conquistare:

Le carriere di così tanti bambini svaniscono per l’assenza di sbocchi verso il professionismo. La Premier League canadese deve colmare quel vuoto

Non sappiamo se il Canada riuscirà a diventare il paese calcistico che spera, ma una cosa è certa: il percorso sembra essere iniziato con il piede giusto.

 

Autore

Nato in Italia, girovago per studi tra Francia e Spagna, poi Argentina per passione: scrivo per amore innato verso questo sport e per la necessità di esprimermi condividendo le mie idee. Amo raccontare storie particolari e poco conosciute, da quelle legate al calcio francese o agli angoli più remoti dei confini argentini.

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