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Era il giorno della befana del 2010, quando Marko Arnautovic esordiva in Serie A con la maglia dell’Inter. All’epoca, di anni non ne aveva neanche 21, veniva da un brutto infortunio e ancora era un oggetto sconosciuto ai più, nonostante le buone premesse che avevano accompagnato il suo arrivo in Italia. Undici anni dopo è tornato in Italia, esordendo nel migliore dei modi, con un gol, questa volta con indosso i colori del Bologna.

Dopo esser stato uno degli allenatori più chiacchierati in vista della nuova annata, Vincenzo Italiano sembrava ormai destinato a rimanere per un’altra stagione allo Spezia. Il divorzio anticipato tra Gattuso e la Fiorentina ha però rimescolato le carte in tavola, portando ad uno dei matrimoni più intriganti del prossimo campionato.

Dopo un girone d’andata giocato letteralmente in maniera paradisiaca, il potenziale salto verso una big del nostro calcio appariva quasi doveroso. Data l’insistenza con la quale il Napoli si era fiondato sul giocatore, si ipotizzava che il passaggio fosse già cosa fatta; che si trattasse solo una questione di tempistiche, in attesa dell’arrivo del calciomercato estivo. In meno di cinque mesi le cose paiono però essere cambiate, e non poco, con il futuro di Zaccagni che ad oggi appare decisamente meno certo di quanto non lo fosse qualche mese fa.

La stagione dell’Inter è stata un paradosso. Il divario tra il prestigio dell’obiettivo centrato e la relativa facilità con cui è stato raggiunto hanno indotto in molti a ritenere questo Scudetto, se non un obbligo, quantomeno un atto dovuto. Lo sostengono diversi tifosi avversari, forse con l’intento di sminuirne la portata. Gli interisti ne hanno invece celebrato l’importanza con tre settimane di festeggiamenti, dal Duomo a San Siro. La stessa falsariga della squadra, che ha preparato le ultime quattro partite tra brindisi, grigliate e prese in giro social, mostrando di non risentire delle incertezze societarie e delle richieste di taglio di due mensilità dai rispettivi contratti.

La stagione 2020/2021 della Serie A si è conclusa da una settimana. La redazione di Riserva di Lusso ha presentato i propri riconoscimenti per il campionato appena disputato. Gol dell’Anno, Matricola dell’Anno, Giocatore più Migliorato dell’Anno, Allenatore dell’Anno, Riserva di Lusso dell’Anno, Giocatore dell’Anno e i premi alla Serie A Femminile. Dopo questa serie di premi individuali, è giunto il momento di muoversi verso discorsi meno convenzionali. Per farlo, è necessario andare oltreoceano e prendere in prestito una tipologia di discussione che va ancora di moda nel contesto dell’NBA: prepariamoci a giocare a Serie A Jam.

Archiviate le 38 giornate di campionato previste da calendario, la Serie A 2020/2021 ha chiuso i battenti, lasciando spazio a giudizi e disamine su quanto abbiamo visto in questi mesi. Noi attraverso gli RdL Awards stiamo premiando i migliori giocatori, i migliori allenatori e i gol più belli di questa stagione. Con questo articolo, invece, vorremmo spostare le luci dei riflettori dai già acclamati Conte, Lukaku, Kessie e via dicendo, soffermandoci su dieci giocatori la cui ottima stagione, forse, vi siete persi. Non sono stati adottati criteri specifici, ma per definizione è una lista il cui accesso, tolte alcune eccezioni, è riservato a calciatori facenti parte del sottobosco del nostro campionato.

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