È dal giorno in cui lui stesso annunciò a tutti che lasciava il suo incarico nello staff della Nazionale di Roberto Mancini che ho iniziato a fare i conti con la possibilità che stessimo per perdere definitivamente Gianluca Vialli. Per questo ho iniziato a pensare cosa raccontare, perché la storia e la carriera di Gianluca Vialli è piena di avvenimenti e situazioni straordinarie, ma soprattutto Gianluca Vialli è stato il nostro Virgilio che ci spiegava con le sue gesta dentro e fuori dal campo i cambiamenti del mondo del calcio.
Il 27 novembre un corteo parte dalla Gradinata Sud dello stadio Ferraris e si dirige verso la sede della Sampdoria. Ce n’è per chiunque: squadra, dirigenza, media, nuova e vecchia presidenza sono tutti bersaglio dei cori dei tifosi. Due settimane prima la curva doriana aveva bloccato per ore ai giocatori l’uscita dallo stadio dopo la sconfitta con il Lecce. Prima ancora, i tifosi che avevano seguito la Sampdoria in trasferta a Torino avevano contestato la squadra dopo l’ennesima sconfitta, e stessa cosa era accaduta un mese prima dopo la partita col Monza. E prima ancora dopo il match perso con la Salernitana.
Sono passati dieci anni dal 9 giugno 2012, un giorno in cui ogni tifoso della Sampdoria ricorda dov’era, cosa faceva ed anche che tempo c’era: sì, perché quel giorno di fine primavera il Nord Italia fu investito da un gigantesco temporale che dettava il passaggio definitivo dalla primavera all’estate e che, quindi, decise di fare da sfondo a quel Varese-Sampdoria che, in una notte, doveva stabilire chi tra varesini e blucerchiati avrebbe potuto festeggiare il ritorno in serie A.
Dopo averlo ibernato nei nostri cervelli per 7 anni, Sebastian Giovinco è ricomparso prepotentemente nella tonnara del calcio italiano. Prima, in quanto precursore di Lorenzo Insigne nel trasferirsi in Canada, poi fisicamente, quando ha accettato l’offerta di una Sampdoria privata di Manolo Gabbiadini fino a fine stagione.
Come sarebbe cambiata la carriera di Antonio Cassano senza quel famoso gol all’Inter?
Ad oggi la Genova calcistica si ritrova a vivere un periodo piuttosto difficile e a dir poco tumultuoso. Tanto sembra voler cambiare, salvo poi riapparire con diverse sembianze ma immutata sostanza. Non certo il momento migliore per un Derby della Lanterna che rischia di avere ripercussioni immani sullo stato (e la stabilità) delle due squadre. Genoa-Sampdoria potrebbe rivelarsi come lo spiraglio di luce che risolleva dalle tenebre o, al contrario, la zavorra che fa sprofondare nelle tenebre
Come sarebbe andata la finale di Champions tra Sampdoria e Barcellona del 1992 se Koeman non avesse segnato quel calcio di punizione?
La cessione del titolo sportivo della Florentia San Gimignano al patron blucerchiato Massimo Ferrero è una ferita, per moltissimi versi, ancora aperta. Nonostante la neonata Sampdoria Women stia regalando indubbie soddisfazioni e sia la squadra più interessante del campionato fino a qui, ci sono realtà che non possiamo dimenticare. Non possiamo farlo per il semplice fatto che rappresentano un pezzo di storia genuina di quell’ecosistema calcio di cui oggi facciamo fatica a ricordare il volto. Per capire la ragione che sta dietro all’estinzione figurativa di società come la Florentia è necessario fare un passo indietro e comprendere la ratio a monte della compravendita del titolo sportivo di una società nel caso specifico del calcio femminile italiano.
Cosa sarebbe successo se durante Roma-Sampdoria del 2010 Pazzini fosse uscito per infortunio? Il racconto nel nuovo What If.
Con la sua fondazione “We Play Green”, Morten Thorsby punta a coniugare calcio e sostenibilità coinvolgendo il mondo del pallone a 360 gradi.