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Nato nel 1999 dalla fusione tra Ikast FS e Herning Fremad, il Football Club Midtjylland deve il nome alla propria localizzazione geografica, dato che la cittadina di Herning si trova più o meno al centro della penisola dello Jutland (Jylland in danese). Partendo dalla seconda divisione, dove militavano entrambi i club originari, il Midtjylland stravinse subito il campionato e nelle stagioni successive riuscì a collocarsi piuttosto stabilmente nelle prime posizioni della Superliga, conquistando due secondi e tre terzi posti tra il 2000 e il 2014.

Dalla nascita della Conference League, l’Europa League ha visto il suo status crescere. Il restyling messo in piedi dalla UEFA ha nobilitato la seconda coppa europea rendendola più difficile, più intensa, con nomi più glamour e, in generale, più elitaria. È inevitabile, se vuoi vendere meglio i tuoi prodotti devi migliorarne la qualità e se da un lato l’Europa League si è pulita e vestita bene, dall’altro ha perso una parte di quel fascino misterioso che portavano le squadre di paesi idealmente lontani. La UEFA ha voluto togliere l’anima europea dall’Europa League, e forse ci è anche riuscita, ma non ha tolto il fascino profondo della competizione. Pur avendo tolto le squadre dall’Europa League, la UEFA non ha tolto l’Europa League dalle squadre.

Mattia Zaccagni è stato acquistato dalla Lazio nell’ultima ora dell’ultimo giorno del mercato estivo. Il suo nome è spuntato al termine di una giornata convulsa in cui la dirigenza biancoceleste ha mosso mari e monti pur di regalare Filip Kostic a Maurizio Sarri, non riuscendo però a vincere il braccio di ferro con l’Eintracht Francoforte. In quella che è sembrata un’operazione di ripiego, la Lazio ha quindi versato, tra parte fissa e bonus, 9 milioni nelle casse dell’Hellas Verona per assicurarsi le prestazioni del numero 10 scaligero.

Questa sera a Udine la Lazio cercherà tre punti preziosi per concretizzare la sua posizione nella zona-Europa della classifica. I biancocelesti dovranno però fare a meno del loro capitano nonché macchina da gol, l’inamovibile Ciro Immobile. Oggi, l’attaccante partenopeo festeggia il suo trentaduesimo compleanno, ma a causa di una febbre che persiste da qualche giorno sarà costretto a guardare la partita da lontano. Lo stop potrebbe terminare già in settimana, e l’attaccante potrebbe dunque presenziare contro il Porto giovedì. Tuttavia, nello scacchiere di Maurizio Sarri, l’assenza di Ciro Immobile pesa molto.

Il Totocalcio. Tredici risultati da indovinare ogni domenica. Un sogno e una passione che lega tre amici, che inseguendo la speranza di azzeccare quei tredici risultati si fanno testimoni di un mondo che cambia, si evolve e viene stravolto. Intorno a una radiolina poggiata su un tavolo o seduti comodamente dal divano di casa, non smettono mai di seguire le partite e di giocare quei tredici risultati. Un rito che plasma tutta la loro vita.

Natale è alle porte e in tutto il mondo impazzano gli ultimi preparativi. Tantissime persone corrono per le vie illuminate e decorate a festa, alla ricerca dei regali mancanti da porre sotto l’albero. Le famiglie si riuniscono in cucina, preparano il cibo che di lì a poche ore abbonderà sulla tavola. Altre si mettono in macchina, in viaggio per raggiungere i parenti e condividere un po’ di quella magica atmosfera. Immagini del genere si moltiplicano in tutto il mondo e si susseguono di anno in anno. Immancabili. La Vigilia di Natale è pregna di quel sentimento di attesa, di sospirata trepidazione. Eppure c’è anche chi riesce ad arricchire ulteriormente quell’attesa. Prendiamo il caso di una donna con un bel pancione, con una creaturina in grembo che ha scelto proprio quei giorni di festa per affacciarsi al mondo. Che non vuole perdersi il primo Natale della sua vita e allora scalpita per anticiparlo, per nascere prima della mezzanotte del 24 dicembre. È il caso della famiglia Salas, di mamma Alicia che il 24 dicembre 1974 dà alla luce il figlio Marcelo.

Quella di domenica scorsa a San Siro è stata una doppia sberla: non solo la prima sconfitta stagionale per mano dell’Inter di Simone Inzaghi, ma anche il grave infortunio che terrà fuori per mesi Victor Osimhen. Il Napoli è chiamato a reagire immediatamente per non buttare al vento il vantaggio conquistato col sudore in questo avvio di campionato. Il destino vuole che sulla sua strada ci sia un allenatore che prima si è fatto amare e poi odiare dalla città di Napoli: Maurizio Sarri.

Ci sono momenti, nella vita di ognuno, in cui il livello evolutivo del nostro cervello ci permette di pensare “Madonna, come passa il tempo”. Che so, rivedi donna la bambina per cui a scuola la tua faccia cambiava colore, virando sul rosso; ti viene detto che la cuginetta che non vedi mai si sta per iscrivere all’università; guardi le foto di un viaggio e non ricordi il nome di un posto di cui ti eri pure sforzato di imparare la corretta pronuncia.

23 febbraio 2021. Una data che i tifosi biancocelesti attendevano trepidamente ormai da mesi. Una partita su di un palcoscenico che bramavano da anni, vogliosi di riviverne le emozioni. Stasera gli uomini di Inzaghi si apprestano ad affrontare il Bayern Monaco campione in carica, con la Lazio che torna a giocare la seconda fase della Champions League a vent’anni di distanza dall’ultima volta. Anni in cui i capitolini ne hanno vissute tante, alternando momenti belli e brutti, ma che hanno inevitabilmente scritto pagine importanti della storia laziale. Doveroso volgere uno sguardo al percorso che ha portato i biancocelesti a raggiungere questo traguardo.

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