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Calcio Femminile

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87 mila tifosi a Webley e 23 milioni di spettatori in tv. Sono questi i numeri rappresentativi di una finale che ha visto l’Inghilterra di Wiegman riportare a casa un trofeo che mancava nel Paese da ben 56 anni. In altre parole, è grazie alle Lionesses se i tifosi inglesi con “It’s coming hometatuato precocemente in occasione dell’Europeo maschile, non dovranno cancellare dolorosamente l’inchiostro dalla pelle.

Questa è stata una settimana molto intensa dal punto di vista mediatico per il calcio femminile. Da un lato, il video di tre autoreti collezionate in mezz’ora da una giocatrice neozelandese contro gli USA ha registrato milioni di visualizzazioni complessive nei diversi canali, dall’altro la vittoria legale che permetterà alle giocatrici della nazionale statunitense un risarcimento per gli arretrati passati e l’impegno a raggiungere l’equal pay è rimasto in una sorta di limbo in sordina.

La cessione del titolo sportivo della Florentia San Gimignano al patron blucerchiato Massimo Ferrero è una ferita, per moltissimi versi, ancora aperta. Nonostante la neonata Sampdoria Women stia regalando indubbie soddisfazioni e sia la squadra più interessante del campionato fino a qui, ci sono realtà che non possiamo dimenticare. Non possiamo farlo per il semplice fatto che rappresentano un pezzo di storia genuina di quell’ecosistema calcio di cui oggi facciamo fatica a ricordare il volto. Per capire la ragione che sta dietro all’estinzione figurativa di società come la Florentia è necessario fare un passo indietro e comprendere la ratio a monte della compravendita del titolo sportivo di una società nel caso specifico del calcio femminile italiano.

Il mondo è da sempre diviso così: chi guarda al cambiamento con coraggio ed entusiasmo, chi invece preferisce la sicurezza determinata dallo status quo. Certo, in ognuno di noi esistono sfumature legate all’una e all’altra visione delle cose, ma generalmente una parte prevale sull’altra in maniera pressoché riconoscibile. Che voi siate per il progresso o che voi siate per la cara vecchia strada da non lasciare mai per quella nuova, concorderete su un fatto: davanti alla sensazione di una storia finita male che sta per ripetersi, siamo tutti un po’ scettici verso l’immediato futuro.

Gli RdL Awards per la stagione 2020/2021 non potevano concludersi senza esprimere una votazione sulla Serie A Femminile. Dopo aver visto le bianconere di Torino aggiudicarsi il quarto scudetto consecutivo con 22 partite vinte su 22, è ora di tirare le somme. In un’arena dove la regina non ha mai abbandonato il trono, in un campionato egemonizzato dalle solite di Guarino, vogliamo raccontarvi la storia di chi – secondo noi – è riuscita a distinguersi e meritarsi un posto da protagonista in questa stagione pandemica.

Quando pensiamo al ruolo della mamma connesso alla sfera calcistica, ognuno di noi conserva esperienze diverse. Le corse per arrivare in orario agli allenamenti, il panino con il cotto in trasferta, le ramanzine puntuali per non aver sbattuto sufficientemente le scarpe incrostate di terra e fango. E ancora, l’apprensione per una caviglia malmessa, il conforto dopo una sconfitta, il tè caldo d’inverno e la polo di rappresentanza sempre perfetta per la domenica.

Sul fatto che la parità di genere non sia un gioco siamo vagamente tutti consapevoli. Ma che succede quando il gap tenta di essere colmato proprio da un gioco? Nasce su queste basi l’idea di Paolo e Lorenzo, due giovani studenti lombardi che hanno sfruttato il periodo di lockdown nazionale per dare vita ad un progetto unico e singolare. Insomma: c’è chi durante questo periodo ha fatto molto più che impastare pizze al mattino o cantare dal balcone. In questo clima nasce il progetto di Fifa Ladies, che si pone l’obiettivo di portare il calcio femminile di club all’interno del celebre videogioco FIFA. Avete presente? Quello per cui non parlate più al vostro migliore amico dopo aver perso con l’Albinoleffe, usando il Barcellona.

I giovani talenti sono la partita giocata più interessante di questo campionato, e probabilmente anche i più discussi. Al di là del dibattito crescente sulla credibilità e la qualità che il calcio femminile sta acquisendo nelle ultime stagioni, un focus interessante sono le giovani che stanno vivacizzando il settore. Tra queste, un nome di spicco è quello di Benedetta Glionna, attorno alla quale nelle ultime settimane si è discusso di un possibile e auspicato ritorno alla Juventus Women.

Il Sassuolo femminile è stato protagonista nel corso delle ultime stagioni di una stimolante crescita. In campionato, infatti, sta tenendo il passo a Juventus e Milan, rispettivamente prima e seconda in classifica. Ma quello che più salta all’occhio è l’interessante campagna acquisti che la società neroverde ha organizzato negli ultimi anni. Tra i nuovi arrivi nelle fila del Sassuolo, ad esempio, c’è Nicole Lauria. Portiere classe ’99, Nicole ha alle spalle molti anni in maglia Bologna, e anche le convocazioni in Nazionale Under17 e Under19.

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