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Giovanni Fasano

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Croazia e Repubblica Ceca sono ancora in quella comunemente definita come fase di studio quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lovren colpisce con una gomitata il volto di Patrick Schick. La botta è piuttosto violenta, Schick stramazza a terra e si dimena per qualche secondo, prima di essere soccorso dai medici. Tra la selva di gambe che accorrono al capezzale del numero 10 ceco, l’occhio della telecamera coglie tracce di sangue sul suo volto. Le successive proteste dei compagni culminano con una revisione al VAR dell’episodio, ma quando il direttore di gara indica il dischetto, Schick si sta facendo ancora medicare, e in quel momento ci sono dubbi piuttosto fondati sul se potrà o meno proseguire la sua partita.

Archiviate le 38 giornate di campionato previste da calendario, la Serie A 2020/2021 ha chiuso i battenti, lasciando spazio a giudizi e disamine su quanto abbiamo visto in questi mesi. Noi attraverso gli RdL Awards stiamo premiando i migliori giocatori, i migliori allenatori e i gol più belli di questa stagione. Con questo articolo, invece, vorremmo spostare le luci dei riflettori dai già acclamati Conte, Lukaku, Kessie e via dicendo, soffermandoci su dieci giocatori la cui ottima stagione, forse, vi siete persi. Non sono stati adottati criteri specifici, ma per definizione è una lista il cui accesso, tolte alcune eccezioni, è riservato a calciatori facenti parte del sottobosco del nostro campionato.

Io i 36 gol di Higuain li ricordo tutti. Dal primo all’ultimo. Facendo un sforzo riesco a vederli scorrere nella mia mente in ordine cronologico: la doppietta con la Sampdoria, poi quella contro la Lazio e poi i gol vittoria contro Juventus e Fiorentina. Fino al 36esimo, l’ultimo dei tre realizzati nella notte in cui anche il cielo, con un diluvio interminabile, voleva ritagliarsi un ruolo nella scenografia. Di quella notte l’istantanea che resta è la rovesciata (o chiamatela come vi pare) con cui Gonzalo Higuain rese iconico un momento che già di per sé lo avrebbe consegnato alla storia.

A sei giornate dalla fine del campionato, la Juventus vincitrice degli ultimi 9 scudetti è impelagata nella lotta per un posto nella prossima Champions League, a soli 2 punti di margine sul Napoli quinto. La squadra di Andrea Pirlo ha vissuto una stagione altalenante, i cui bassi sono coincisi con sanguinosi punti persi contro squadre della parte destra della classifica, che a conti fatti potrebbero costar caro.

95,79 milioni. Potrà sembrarvi strano, quasi assurdo, ma questa è la cifra sborsata dal Parma nelle ultime due sessioni di mercato per rinforzare la squadra. Il tutto va ovviamente ricondotto allo sbarco in Emilia di Kyle Krause, l’imprenditore americano che nello scorso autunno ha acquistato per circa 65 milioni di euro il 70% delle quote della società ducale. Sin da subito, Krause ha dichiarato di volersi dedicare, umanamente ed economicamente, a tempo pieno al Parma, lasciando le redini dell’azienda Kum & Go nelle mani di uno dei figli.

Il 14 dicembre 2019, Gennaro Gattuso siede per la prima volta sulla panchina del Napoli. I partenopei 4 giorni prima hanno legittimato il passaggio del turno in Champions League superando per 4-0 il Genk, ma in campionato stanno vivendo una crisi profondissima. L’ultima vittoria risale al 19 ottobre e Aurelio De Laurentiis decide che il brillante cammino europeo non basta per confermare Carlo Ancelotti.

Dopo diverse stagioni in cui, soprattutto dal versante rossoblù, il Derby della Lanterna era visto come una delle tappe più ostiche nel faticoso inseguimento alla quota salvezza, Genoa e Sampdoria tornano ad affrontarsi con il vento in poppa. Le recenti sconfitte contro Inter e Atalanta non possono minare l’ottimo stato di forma di cui godono le due squadre, che arrivano alla sfida che divide in due la città con la mente libera da qualsiasi tipo di retro-pensiero legato alla classifica.

Quest’estate, nel pieno della telenovela che vedeva Luis Suarez in procinto di vestire la maglia della Juventus, sul web ha iniziato a circolare un video nel quale l’attaccante al tempo del Barcellona, evidentemente appesantito, ciondolava goffamente durante una sessione di allenamento. Se quel corpo impacciato non avesse avuto un volto, difficilmente avremmo potuto dire che si trattasse di un calciatore professionista, ma il processo mediatico a cui l’uruguaiano è stato sottoposto è risultato un tantino esagerato.

Quando nel gennaio del 2020 il Barcellona dopo l’eliminazione dalla Supercoppa Spagnola esonerava Ernesto Valverde, tutti pensavano che i tempi fossero maturi per un ritorno di Xavi in Catalogna. In quel momento, l’ex centrocampista del Barcellona sedeva da poco più di 6 mesi sulla panchina dell’Al-Sadd, la squadra qatariota con cui aveva concluso la sua carriera calcistica e che gli aveva concesso la possibilità di intraprendere un nuovo percorso, quello da allenatore.

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